La Sussex University è stata sgomberata

Come abbiamo più volte documentato in queste pagine, gli studenti si stanno mobilitando da circa 12 mesi ed occupando alcuni locali della Sussex University dal 7 febbraio per protestare contro i piani di privatizzazione

4 / 4 / 2013

 Alla fine è stata adottata la linea dura e la drezione dell'Università ha deciso per lo sgombero forzoso dei locali della sala conferenze della Sussex University a Brighton, in occupazione da circa nove settimane. Al termine dell'operazione di sgombero, che ha visto l'impiego di almeno 110 agenti di polizia e 20 membri della polizia privata dell'università, sono stati arrestati 4 studenti, uno dei quali con l'accusa di violenza e danneggiamento per avere, secondo l'accusa, sfondato alcune vetrate e bruciato diversi documenti durante la grande manifestazione nazionale del 25 marzo.

Gli altri studenti sarebbero stati arrestati nel tentativo di impedire il primo arresto. Lo sgombero arriva dopo che il tribunale aveva decretato la scorsa settimana il divieto agli studenti di entrare e rimanere negli edifici dell'università con lo scopo di compiere atti di protesta e senza il consenso delle autorità accademiche. Secondo quanto affermato da un portavoce della Campaign for Sussex Against Privatisation: "La decisione di mandare la polizia e di sgomberare con la forza gli studenti dimostra la totale mancanza di rispetto e di volontà di dialogo con la cimunità universitaria da parte della direzione". Anche il sindacato degli studenti ha denunciato la mancanza di dialogo da parte delle autorità universitarie.

Come abbiamo più volte documentato in queste pagine, gli studenti si stanno mobilitando da circa 12 mesi ed occupando alcuni locali della Sussex University dal 7 febbraio per protestare contro i piani di privatizzazione del 90% dei servizi universitari e la conseguente passaggio di 235 dipendenti ad imprese appaltatrici private.

Uno dei momenti più importanti è probabilmente stata la manifestazione nazionale autoconvocata del 25 marzo quando circa 2000 persone tra studenti, personale accademico e non accademico, sono sfilate per le strade del campus universitario ed organizzato una serie di azioni di lotta, tra cui la chiusura di alcuni bar del campus, lo srotolamento di alcuni striscioni dagli edifici dell’università, e la temporanea occupazione di alcuni uffici. La giornata di mobilitazione aveva, inoltre, segnato la nascita di "Pop Up Union", un sindacato organizzato secondo linee orizzontali di cui fanno parte il corpo accademico ed i lavoratori dei servizi del campus universitario. La manifestazione oltre a richiedere l'immediato blocco dei piani di privatizzazione, la nascita di una commissione mista di studenti, staff e docenti con pieni poteri, e la fine delle intimidazioni contro studenti e lavoratori, è stato un momento di incontro importante tra le università inglesi per organizzare altre iniziative di lotta.