La tragedia di Elvis non è casuale

Occupata sede dell'Enel

22 / 10 / 2009

Questa mattina, intorno alle ore 10, alcune decine di persone della rete antirazzista, del parco sociale della Sanità, dei centri sociali e del movimento studentesco, hanno occupato per oltre un'ora la sede Enel in via Ponte di Tappia dove si pagano gli arretrati e le more per le forniture di corrente elettrica...
Un'iniziativa nata in maniera spontanea per l'indignazione seguita alla morte di Elvis Fortes, il bimbo della Sanità morto per esalazioni di monossido di carbonio da un braciere, perchè la madre Manuela, anch'essa in gravi condizioni, non aveva potuto pagare alcune bollette Enel e si era vista staccare totalmente la fornitura.
Mentre un gruppo è entrato all'interno, è stato esposto uno striscione davanti all'ingresso e distribuiti volantini (in allegato) in cui si denuncia che la tragedia di Elvis e di Manuela non è casuale e non è "solo" una "tragedia della povertà" ma è figlia di una città senza diritti e senza tutele per i più deboli. Specie se poi sono migranti e vivono una situazione di maggiore isolamento sociale e giuridico.

Il dirigente dell'ufficio, incontrando una delegazione di dimostranti, si è giustificato sostenendo che era già stata effettuata la comunicazione e l'attenuazione preventiva (cose tutta da verificare..) e che in passato erano i servizi sociali che spesso si presentavano pagare le bollette per le situazioni più difficili.
Quello che noi invece abbiamo contestato al dirigente e più in generale vogliamo sollevare con l'iniziativa è che "in ogni caso" non è possibile che a delle persone sia negato anche il minimo vitale dei servizi! E' una misura minima di civiltà! Un tempo esisteva un minimo essenziale per l'acqua e l'energia elettrica che veniva garantito praticamente sempre anche se si accumulavano insolvenze. Le cose sono cambiate da quando si è avviata la privatizzazione degli enti, ma non è accettabile che un bimbo nel 2009 non abbia più un futuro per una bolletta in mora!!
Perciò l'iniziativa pone il problema di ripristinare la garanzia del minimo vitale dei servizi. Specie in una città come Napoli dove ci sono tantissimi casi di disagio economico, di precarietà e di disoccupazione e dove migliaia di famiglie sono già assediate dalle agenzie di recupero crediti come la Gest-Line/Equitalia. Si tratta di una vera e propria emergenza nella nostra città!

Ma il Presidio ha contestato insieme anche il Comune di Napoli: chiedere cosa facevano i servizi sociali, come fanno a non accorgersi di niente, perchè continuano a latitare le tutele anche minime per i cittadini!? Chiediamo per questo un incontro con l'assessore alle politiche sociali Giulio Riccio perchè renda conto dell'operato e delle mancanze del Comune. Altre iniziative seguiranno in questi giorni.

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