Oggi mercoledì 6 maggio Matteo Salvini era in piazza
Battisti a Trento per concludere la campagna elettorale del candidato
Sindaco del centro destra Claudio Cia.
Cia, non avendo particolari
riferimenti nel quadro politico nazionale, ha quindi deciso di
gettare la maschera della coalizione che lo sostiene chiamando a
fargli la volata quello che oggi, in Italia, è il personaggio
politico che meglio rappresenta gli istinti più beceri della destra
reazionaria, populista e razzista.
Salvini, infatti, nell'ultimo
periodo è diventato l'istigatore di quella fetta di società
rancorosa che vede nell'arrivo di persone che scappano da guerra e
miseria il problema principale di questo paese: ai migranti vengono
attribute le "colpe" della situazione di crisi che milioni
di persone sono costrette a subire oggi in Italia.
Il messaggio
di Salvini, semplicistico e "popolare", punta ad arrivare
alla pancia della gente: per far questo il suo arsenale violento
straripa di falsità e luoghi comuni, creando un clima di odio
generale e innescando meccanismi di guerra tra poveri, dove gli unici
che alla fine ci guadagnano, come tornaconto economico o personale,
sono gli stessi che soffiano sul fuoco. Per citare solo l'ultimo
esempio in ordine cronologico dell'odio che pubblicamente i sostenitori di Salvini esternano, ricordiamo che a Rovereto i
consiglieri comunali della Lega Nord e di Fratelli d'Italia si sono
rifiutati di osservare il minuto di silenzio dopo l'ennesima strage
in mare di uomini, donne e bambini.
Proprio per questo motivo la vera Trento - quella antirazzista, solidale e meticcia - è scesa in piazza per un happening che denunciasse a gran voce l'indignazione per la presenza di un personaggio simile nella nostra città.
Circa 150 persone hanno bloccato da via S.Pietro l'accesso a piazza Battisti, completamente militarizzata ad ogni imbocco. Con cori, interventi e musica hanno voluto ribadire che la visita di Salvini e dei suoi seguaci è indesiderata. Il presidio antirazzista si è poi trasformato in un corteo spontaneo che ha attraversato il centro storico di Trento per concludersi in piazza Duomo.
Un altro nutrito corteo comunicativo, partito da Piazza Pasi, ha ostruito un altro accesso, rendendo piazza Battisti un luogo accerchiato da polizia e manifestanti antirazzisti, di fatto uno spazio vuoto estraneo alla città.
Se lui parla alla pancia noi parliamo alla testa e al cuore delle persone.
Mai con Salvini, per una Trento meticcia e solidale.
Centro Sociale Bruno