Il raduno nazionale di Casa Pound non
sarà a Badia Calavena, ma nel Comune di Roncà. Casa Pound non
molla, ma anche gli antifascisti veronesi non abbassano la
guardia.
Andiamo con ordine. Qualche mese fa Casa Pound ha
lanciato la propria festa nazionale nel territorio veronese. Potrebbe
davvero non essere un caso che l'organizzazione neofascista abbia
scelto proprio i giorni dal 5 all'8 settembre per organizzare la
propria festa nazionale a Verona. Proprio in quei quattro giorni era
già stato precedentemente lanciato il festival «Le città
invisibili», un evento organizzato dai movimenti antifascisti,
antirazzisti e femministi di Verona con momenti di aggregazione e
focus su macro temi come il lavoro, la scuola, l'ambiente, i diritti
e le migrazioni.
Dietro alla scelta di CasaPound potrebbe dunque
esserci la volontà di sfidare l'area antifascista veronese, creando
un evento opposto.
L’assemblea 17 dicembre - costituitasi nel
2017 in seguito alle numerose manifestazioni di intolleranza e odio
verso i migranti e chi li sostiene avvenute sia a Verona che in
provincia e fomentate da gruppi razzisti e fascisti – dopo aver
appreso la notizia della festa di Casa Pound ha lanciato una campagna
di boicottaggio delle strutture che avrebbero potuto ospitare il
raduno.
Questa campagna ha raggiunto subito un primo risultato
positivo: la pista da speedway del Marani Motor Park di Badia
Calavena, identificata da Casa Pound per svolgere la propria festa
non è stata concessa dai proprietari.
CasaPound Verona non si è
data per vinta e neanche l'Assemblea 17 Dicembre ha abbassato la
guardia.
Gli antifascisti e le antifasciste veronesi hanno
dichiarato di non essere stati pienamente soddisfatti del diniego da
parte dei gestori della pista e hanno continuato a tenere alta
l'attenzione per impedire che eventi di chiara matrice fascista e
neonazista, dichiaratamente intolleranti, potessero svolgersi in
città.
In questo clima di tensione, lo scorso 29 agosto durante
la “Festa in Rosso”, c'è stato un atto intimidatorio,
chiaramente riconducibile all’area fascista. Un motorino
parcheggiato all'esterno della festa è stato dato alle fiamme.
Il
gesto, che poteva avere delle conseguenze più pesanti, è stato teso
a colpire una manifestazione molto partecipata e che da subito ha
appoggiato la battaglia contro il raduno nazionale di Casa Pound.
Sempre durante la stessa festa, si sono registrati altri atti
minacciosi come il lancio di petardi, la foratura di gomme d'auto o
l'incendio di alcune bandiere. Già dal mese di Luglio a Verona si
sono verificati atteggiamenti intimidatori e minacce nei confronti
dei dipendenti di un'attività commerciale da poco inaugurata in
Piazza Erbe. Il gruppo di neofascisti ha concentrato consapevolmente
la propria attenzione su due dipendenti in particolare, entrambi
attivi in percorsi politici, sociali e culturali opposti ai loro. Le
minacce verbali - ricevute già nel giorno dell'inaugurazione - sono
diventate poi sempre più frequenti, aggravandosi nel tempo fino a
divenire promesse di aggressioni fisiche, anche armate, ai danni non
solamente delle due persone direttamente coinvolte, ma anche di
coloro che in alcune circostanze hanno preso le loro difese.
Questi
gesti sono da aggiungere ai numerosi casi di squadrismo che si stanno
radicando e diffondendo in tutto il paese, Verona compresa, con il
silenzio complice di amministrazioni locali e ministri.
Dopo la
campagna di pressione organizzata da tutte le realtà antifasciste
veronesi sul raduno che Casa Pound avrebbe dovuto tenere a Badia
Calavena i gestori hanno revocato la disponibilità, ma nonostante
questo importante risultato l'organizzazione neofascista ha trovato
una nuova nel comune di Roncà, ancora in provincia di Verona e
sempre nella stessa data dal 5 all'8 settembre. Il raduno si svolgerà
come una sorta di “festa privata” nei locali di una pizzeria di
Roncà.
Il programma della festa nazionale è ricco di nomi il cui
orientamento fascista e integralista è ben noto. Saranno infatti
presenti fra gli altri: Simone Pillon (Senatore della Lega), Elena
Donazzan (FDI - Assessora Regione Veneto) , Ignazio La Russa (ex
Ministro della difesa) ma anche Stefano Bertacco (FDI e assessore del
Comune di Verona). È di ieri la notizia di un invito ufficiale
diramato a Matteo Salvini.
Le realtà antifasciste veronesi hanno
rilanciato la campagna di boicottaggio dei luoghi che ospiteranno
questo, ma anche altri eventi dell'estrema destra, sottolineando
fortemente quanto sia inquietante la tranquillità con cui esponenti
istituzionali decidono di partecipare ad un raduno che, sia per leggi
promulgate a suo tempo dal Parlamento nel quale loro stessi siedono o
al quale fanno riferimento, sia per norme contenute nella Carta
Costituzionale sulla quale hanno giurato, dovrebbe essere dichiarato
illegale.
A leggere il programma del raduno si scopre addirittura,
dichiarano gli antifascisti veronesi, che al dibattito intitolato
“Leggi liberticide e polizia del pensiero”, che sicuramente
metterà nel mirino leggi quale la Mancino, che punisce la
discriminazione e l’odio razziale, o la Scelba, che vieta
l’apologia di fascismo e la ricostituzione del partito fascista,
parteciperà, in qualità di relatore, il Presidente della
Commissione Giustizia del Senato, in quota Lega, Andrea Ostellari.
Il fatto che i massimi esponenti politici di Regione e Comune,
destinati a supervisionare l’istruzione dei nostri figli, ascrivono
gli antifascisti veronesi in un comunicato, partecipino ad un raduno
nazionale neofascista è davvero preoccupante, e lo diventa ancora di
più se ricordiamo che, solo qualche mese fa, il Ministro
all’istruzione presenziò al Congresso Mondiale delle Famiglie a
Verona, dove era presente anche il gotha dell’estrema destra
integralista.
Il fronte del “No” alla festa di Casa Pound
cresce ogni giorno di più.
Gli antifascisti e le antifasciste
veronesi continueranno con la loro campagna di boicottaggio e
invitano tutte e tutti a partecipare al festival “Le città
invisibili”.
La Verona antifascista si mobilita contro la festa di Casa Pound
3 / 9 / 2019