L'acqua di Roma non è in vendita - Caltagirone giù le mani dalla nostra città!

Azione simbolica: attivisti della Libera Repubblica Romana lanciano vernice blu e uova contro la sede di Caltagirone a via Barberini 20.

16 / 5 / 2012

Con questa  iniziativa vogliamo smascherare definitivamente la verità sul tentativo di cessione di ACEA da parte del Campidoglio. 1200 000 cittadini romani il 12 e 13 giugno scorso hanno contribuito alla vittoria del referendum che ha definito l’acqua come bene comune, esprimendo un netto no alla privatizzazione dei servizi pubblici in Italia. Il sindaco Alemanno, a dispetto della volontà popolare e  in anticipo di un anno sulle assurde indicazione del governo Monti in tema di privatizzazioni, vuole vendere il 21% delle quote pubbliche di ACEA.

L’obiettivo è far cassa coprendo con questa operazione il fallimento delle politiche della sua amministrazione, i buchi del bilancio, trovando risorse economiche fresche da spendere per la sua campagna elettorale nell’ultimo anno di mandato in campidoglio. Questa operazione è spregevole perché tratta un bene comune come merce, insulta la partecipazione democratica, cede un altra parte considerevole di ACEA ai privati senza garanzie di ritorni né economici né sociali per la cittadinanza.

Abbiamo contribuito alla riuscita della manifestazione del 5 maggio a Roma, ed oggi siamo qui per mettere in evidenza gli evidenti interessi privati che sono dietro la svendita di ACEA. Siamo qui per dire in modo forte e chiaro al gruppo Caltagirone, che la nostra città non è in vendita. Già troppa Roma è finita nelle sue mani per i favori della politica, mattone e cemento anche sull’agro romano, giornali, banche e assicurazioni, ora basta.  Caltagirone in questi giorni si è permesso di minacciare il Campidoglio, affermando che l’operazione di vendita si deve fare e velocemente, che solo il privato sa garantire efficienza e risparmi, che il comune sarà sanzionato se blocca la vendita e che gli azionisti chiederanno risarcimenti. Inoltre si tratterebbe di aumentare le quote già in suo possesso.. quote che piuttosto dovrebbe cedere. Non ci interessa la sua concorrenza con la Suez, ogni amministratore delegato ed ogni percentuale dei privati  per noi è già troppo.

L’acqua è un bene comune e non si vende.

Alemanno e Caltagirone questa città non è vostra! I nostri diritti contro i vostri profitti, bloccheremo la vostra speculazione.

Libera Repubblica Romana