Spett.le Sindaco,
siamo un gruppo di cittadini che tre anni or sono ha dato vita all'Associazione Città Meticcia. Ci chiamiamo: Fatima, Alessandra, Lisa, Abdealfattah, Assia, Mahjouba, Lamtakhame, Andrea, Malika, Giovanni, Corrado, Miloud, Paolo, Gjelosh, Stefano, Andrea, Marco, Rachid, Giada e Daniele.
Le scriviamo perché le Sue recenti dichiarazioni che
attribuiscono la diffusa insicurezza alla “presenza di immigrati nel
territorio comunale”, “ fenomeno che può indurre a manifestare dubbi sul
loro comportamento e spesso può rappresentare un elemento di disagio
per alcune categorie di persone, come donne o anziani” ci hanno
profondamente indignato.
Città
Meticcia ha tra i suoi obiettivi la promozione e la tutela dei diritti
dei migranti e tutto quanto concerne la battaglia per l’estensione del
diritto di cittadinanza a tutti, le battaglie contro la
discriminazione ed il razzismo. Abbiamo scelto questo nome perché è la
direzione naturale verso cui si muovono le società contemporanee:
mescolanze di culture, di corpi, desideri di liberazione.
In
questi anni noi, migranti come lei, siamo stati fonte di reddito per
il territorio, braccia spesso sfruttate e sottopagate, risorsa
inesauribile per i tanti caporali che ci reclutavano indisturbati
davanti ai bar del centro del paese. Siamo vittime due volte, dello
sfruttamento prima, del pregiudizio adesso. Dal suo passato di
sindacalista e dal suo attuale ruolo di referente sul lavoro per il
circondario, ci saremo aspettati la considerazione forse più ovvia e
cioè che la vera insicurezza è quella prodotta dalla crisi, dal non
lavoro, da un precariato sempre più diffuso.
E'
passato poco più di un mese dalla morte sul lavoro di un migrante
(Gomila Ndoc) a Castelfiorentino e quelle considerazioni di circostanza
hanno lasciato il posto ad altre che sembrano rincorrere pericolose
pulsioni da cui è necessario invece prendere le opportune distanze.
Città Meticcia, associazione per i diritti di cittadinanza Empoli