L’Europa a venire

Report della Action Conference Frankfurt 24.26/02

29 / 2 / 2012

Nel weekend del 24-26 Febbraio si è tenuto a Francoforte un meeting europeo per la costruzione di giornate di mobilitazione contro l’Austerity e la BCE, e come rete UniCommon abbiamo partecipato con interesse a queste giornate.

Collettivi, gruppi, sindacati e anche i partiti della sinistra radicale tedeschi, molto eterogenei tra loro, hanno trovato una sinergia positiva con il movimento Occupy che si è dato in diverse città della Germania, in particolare con coloro che da più di 140 giorni sono accampati sotto la sede della BCE a Francoforte. Da questo primo momento di confronto interno al movimento tedesco che si era già consolidato nel meeting del 31 Gennaio scorso è nata una proposta che va oltre i confini della Germania e che chiama in causa le reti e i cittadini europei che in questi anni si sono mobilitati.

La conferenza dello scorso weekend puntava a rendere concreta ed estendere questa proposta: circa 300 persone erano presenti all’incontro, in maggioranza realtà tedesche, ma con significative presenze da altri paesi d’Europa e dall’incontro sono emerse suggestioni e indicazioni pratiche per un lavoro comune nei prossimi mesi.

Dal meeting di Francoforte esce una chiamata transnazionale che punta a bloccare per tre giorni il cuore economico e finanziario dell’Europa: la city di Francoforte, sede della più importanti banche europee, di molti istituti finanziari e della Banca Centrale Europea.

I giorni proposti vanno dal 17 al 19 Maggio, per seguire l’onda di mobilitazioni transnazionali lanciate dagli Indignados spagnoli e da Occupy Wall Street per il 12 e 15 Maggio. Dopo aver raccolto e costruito le date di mobilitazioni dislocate, l’obiettivo è quello di far convergere tutti a Francoforte per occuparla e bloccarla.

Le giornate saranno articolate in questo modo: il primo giorno sono previsti gli arrivi e l’occupazione di alcune aree verdi nel centro di Francoforte dove potersi coordinare e organizzare per i blocchi dei giorni successivi.

Il secondo giorno si bloccherà in cinque punti diversi il cuore economico della città, tentando di rendere impossibile il normale svolgimento delle attività lavorative e finanziarie, bloccando le entrate delle principali banche e le vie di collegamento, in particolare verrà assediata la Banca Centrale Europea e la Deutesche Bank. La sera è previsto un grande momento di spettacolo, socializzazione e cultura nelle piazze occupate.

Il terzo giorno, sabato 19 Maggio, si terrà una grande manifestazione, convocata insieme ad alcune realtà sindacali, per assediare ancora una volta la city.

Dopo queste due grandi giornate è previsto anche un momento di riflessione comune con le realtà europee che saranno presenti su come continuare il percorso che da quelle giornate potrebbe nascere.

Nei diversi workshop del meeting si sono definiti i dettagli del lavoro di preparazione delle giornate e le modalità con cui metteranno in atto i blocchi: le pratiche comunemente decise e condivise saranno quelle della disobbedienza civile, nel ragionamento che ritiene indispensabile praticare radicalmente in conflitto senza rendere le pratiche escludenti e per pochi, e soprattutto condividere e costruire un largo consenso su tutto quello che insieme si fa in piazza.

Torniamo da Francoforte pieni di dubbi ma con una grande dose di entusiasmo. Pensiamo che mai come oggi sia arrivato il momento di fare un deciso passo in avanti nella costruzione di un movimento europeo, di un’opposizione transnazionale all’attacco spietato alla vita, alla felicità, alla libertà di milioni di persone. Ritrovarsi a Maggio a Francoforte potrebbe voler dire scoccare una prima freccia nel cuore agonizzante della Troika, dare un segnale politico fortissimo alle ombre grigie della governance Europea, far partire non solo dalle buone intenzioni ma dalla vicinanza dei nostri corpi in lotta un progetto radicalmente diverso di Europa e una nuova soggettivazione politica europea. Crediamo che quella di Francoforte sia un occasione da cogliere, una sfida da accettare, un desiderio da costruire. Ma l’ottimismo di alcuni è uno strumento debole, non basta a se stesso. C’è bisogno che tantissimi altri, in Italia e negli altri paesi europei, si appassionino a questo percorso e lo costruiscano insieme, solo così e solo in questo caso le giornate di Francoforte potranno essere un piccolo nuovo pezzo di storia.

Rete UniCommon

Tratto da:

Intervista a Martin - Interventionische Linke

Intervista a Anna - Interventionische Linke

intervista Action Conference 24-26 feb 2012 Frankfurt