Like a rolling stone

3 / 9 / 2015

Le prime applicazioni concrete della legge sulla “ Buona Scuola” sono come la pietra rotolante che si trascina dietro una gigantesca frana. Franano i diritti dei lavoratori, la loro dignità, la qualità del difficile e complesso lavoro dell’insegnamento, i principi stessi di una scuola pubblica solidale, egualitaria e cooperante in nome di una scuola azienda sottomessa alle logiche del mercato.

Intanto le modalità di assunzione dei precari, emerse n queste ore con la “notte bianca” dei precari, dove il Ministero ha comunicato le destinazioni. La stragrande maggioranza sarà costretta ad andare lontano, molto lontano dalla propria terra, dalle proprie relazioni ed affetti, dalle proprie forme di vita sociale. Mobilità coatta, astratta e crudele come essenza del mercato capitalistico del lavoro….perlopiù da sud a nord. Chi rifiuta, è tagliato fuori definitivamente da tutte le graduatorie e si tratta di un vero e proprio ricatto sulla pelle di uomini e donne! Senza contare l’aspetto economico:cosa rimane di un reddito da lavoro già basso rispetto alla media europea, con contratti bloccati vergognosamente da anni, dopo le spese necessarie per vivere lontani da casa?

La “ lotteria delle assunzioni”, come giustamente è stata definita. Sembra davvero un mercato delle vacche!

Da queste prime riflessioni, emerge uno dei nodi fondamentali di questa controriforma: la mobilità.

È opportuno chiarire che la mobilità nell’ epoca della globalizzazione non è di per sé un male né tantomeno un feticcio, ma quando essa avviene su basi libere, come arricchimento di saperi, relazioni, conoscenze, quando allude allo sviluppo pieno delle potenzialità umane, della “potenza” della cooperazione sociale al di là di ogni barriera e di ogni confine. Vista da questo lato, essa può sviluppare una moltitudine di singolarità autonome e indipendenti. Ma questa mobilità coatta, basata sul ricatto del posto di lavoro e la totale subordinazione alle leggi di mercato ed alle logiche padronali, è esattamente il contrario e mira a creare un “popolo di servi”, soggetti docili ed ubbidienti. Lo stesso ragionamento si può fare per le altre “perle” che la “cattiva scuola” ci regala, mascherate da pseudo-tecnicismi linguistici, quali “organico funzionale”, “album territoriale”ecc., che alla base hanno la stessa sostanza: il comando assoluto sulla forza lavoro, l’uso dispotico della mobilità, l’annullamento di ogni soggettività del lavoratore, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. In questa maniera, emerge ancor più il progetto strategico complessivo della controriforma, non legato solamente alla scuola ed è la centralizzazione del comando, un “cesarismo diffuso” dall’alto verso il basso, che mira ad una gerarchizzazione meritocratica non solo nell’ambito della formazione, vedi la figura del preside-padrone, ma dell’intera società. Il Comitato di valutazione previsto dalla legge, con il compito di decidere i docenti “meritevoli”  di premio ed escludere tutti gli altri, di dividere tra buoni e cattivi, sarà nelle mani del “cerchio magico” dei collaboratori del preside, al quale spetta comunque la decisione finale, esautorando totalmente l’unico organismo democratico ed orizzontale esistente per il corpo docente nella sua interezza, cioè il collegio docenti.

A fronte di tutto ciò, è necessario riprendere, con ancora più forza, la mobilitazione per la difesa della scuola pubblica come sistema di cooperazione ed eguaglianza, non come surrogato del “mercato”, terreno di competizione ed individualismo egoistico. La vera “Buona scuola”  che vogliamo noi, l’unica che può funzionare, si basa sulla cooperazione, non sulla guerra di tutti contro tutti. ..e questo bisogna dirglielo chiaro a lor signori, con la lotta e la disobbedienza!

Si sono già tenute ovunque le prime assemblee ed iniziative. A Padova un’assemblea molto numerosa e partecipata il 31 agosto degli insegnanti autoconvocati e degli studenti delle scuole superiori ha deciso di aderire alla manifestazione regionale di venerdì 4 settembre al Lido di Venezia davanti alla Mostra del Cinema. Non è che l’inizio!

Di seguito il volantino dell'iniziativa di venerdì 4

NO alla L.107/’15 (“La Buona Scuola”)

✓Un impianto arretrato e autoritario, basato sulla assoluta discrezionalità del dirigente scolastico, che peggiorerà la qualità dell’istruzione.

✓Profili di incostituzionalità. Eccesso di deleghe. Stravolgimento della contrattazione.

✓Assunzioni: dal mancato rispetto del diritto alla stabilizzazione dei precari a ulteriori ingiustizie.

✓Trasformazione delle scuole in aziende cancellando libertà fondamentali e dimenticando totalmente il ruolo del personale ATA. 

✓La legge approvata allarga le disuguaglianze sociali e territoriali riportando indietro la scuola pubblica per la quale non si stanziano in realtà risorse aggiuntive. 

La mobilitazione continua

Lavoratori e lavoratrici della scuola in corteo alla Mostra del Cinema a Venezia VENERDI’ 4 SETTEMBRE 2015 Piazzale S. M. Elisabetta al Lido ore 15,30 

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