Ljubljana Calling

Appello per una giornata internazionale di discussione, mobilitazione ed azioni di solidarietà in Slovenia sabato 31 ottobre

28 / 10 / 2015

Da più di una settimana la Slovenia viene attraversata dalla cosiddetta "Rotta Balcanica". Il governo sloveno ha intenzione di introdurre la quota-limite di 2500 rifugiati al giorno e la Croazia ha risposto spedendo i rifugiati e i migranti verso il cosiddetto "Confine Verde". Questa controversia tra Croazia e Slovenia ha creato condizioni umanitarie disastrose per rifugiati e migranti e il governo sloveno ha sfruttato questa emergenza umanitaria, insieme alla confusione lungo il confine meridionale, per accelerare la militarizzazione della società e per richiedere un summit europeo specifico sulla Rotta Balcanica.

Le scelte prese al summit di domenica rispecchiano le politiche UE e sono volte a fermare il movimento dei rifugiati e dei migranti. E' stato decisa l'introduzione di misure concrete per rallentare gli ingressi di rifugiati e migranti con l'intenzione di implementare i cosiddetti "hot spots" in Grecia ed assegnare alla Turchia il ruolo di "stato cuscinetto" per rifugiati e migranti. Dopo aver spinto i popoli a mettersi in viaggio alla ricerca di libertà e di una vita degna a causa di condizioni umanitarie estremamente gravi, adesso i governi utilizzano le immagini strazianti del confine sloveno-croato per parlare ancora di deportazione, di esternalizzazione della violenza e della repressione verso i migranti e di selezione e stratificazione degli stessi attraverso il la registrazione, che ha lo scopo di distruggere la capacità di organizzazione collettiva dei migranti. Siamo le persone che ogni giorno portano la loro solidarietà ai rifugiati e ai migranti che attraversano la Slovenia verso le loro destinazioni finali. Non consideriamo rifugiati e migranti nè come vittime disperate nè come una forza d'invasione, ma come individui autonomi con un forte desiderio per una vita migliore. Tramite il nostro impegno quotidiano ci siamo resi conto di come l'approccio delle autorità slovene porti verso una deumanizzazione di rifugiati e migranti e di come stia trasformando questa rotta in un'istituzione totalizzante, con lo scopo di isolare i rifugiati e i migranti dal resto della società e sottometterli a procedure di monitoraggio, selezione e deportazione.

Abbiamo anche notato come le attività di solidarietà messe in campo da volontari indipendenti vengano costantemente limitate dalle autorità. Crediamo che l'unico modo per affrontare la terribile emergenza umanitaria sia quello di costruire delle relazioni con i rifugiati e i migranti. La soluzione non è rispedirli indietro o assoggettarli ad una vita senza prospettive confinati nei centri per rifugiati separati dalla società. La soluzione è costruire una società europea comune come cittadini, come rifugiati e come migranti. Per questi motivi vi chiediamo di partecipare ad un incontro internazionale, contro la militarizzazione dei confini sloveni e contro il tentativo della UE di rompere il movimento dei rifugiati e dei migranti, che si terrà a Lubiana alle 11 di Sabato 31 Ottobre. Dopo la manifestazione di Lubiana ci dirigeremo insieme verso il confine come volontari internazionali per esprimere la nostra solidarietà verso i rifugiati e i migranti e costruire insieme un'altra Europa più aperta ed accogliente.

per info: [email protected]