L'onda perfetta non si arresta. In 2000 manifestano a Torino

10 / 7 / 2009

Torna in piazza l'Onda Torinese dopo gli arresti scaturiti dall'operazione Rewind voluta dal Procuratore Caselli e dal Ministro dell'interno Maroni.

Dopo l'occupazione degli uffici del Rettore Profumo al Politecnico di Torino, per una conferenza stampa nazionale dell'Onda, ieri sera è arrivato il momento della piazza. Il momento in cui collettivamente migliaia di persone rivendicassero tutto quello che era successo nelle giornate del G8 torinese e chiedessero l'immediata liberazione di tutti gli studenti arrestati, quindici nel solo capoluogo Torinese.

Già alle 20 e 30 a Palazzo Nuovo incominciano ad arrivare i primi manifestanti. Innanzi tutto loro, gli studenti dell'Onda, poi i centri sociali, delegazioni da tutto il Piemonte e dalla città di Milano. Intorno alle 21 e 30 la manifestazione inizia a muoversi e l'onda torinese decide di fare la propria operazione rewind, ripercorrendo le strade della manifestazione del G8. E' chiaro a tutti che questa brillante operazione giudiziaria del procuratore "antimafia" che arresta studenti di vent'anni, vuole tentare di fermare il movimento dell'Onda che ha messo seriamente in discussione il Governo Berlusconi in questo autunno. Un'operazione che non vuole guardare solo alle giornate del G8 torinese, ma che ha nel suo mirino il prossimo autunno e vuole minacciare e spaventare tutti i movimenti determinati a valicare i limiti della compatibilità. Ne sono ben consapevoli i valsusini, che in contemporanea col corteo manifestano con una fiaccolata nella valle la loro solidarietà agli studenti arrestati, molti dei quali parteciparono alle mobilitazioni contro la Tav.

Alla fine del corteo saranno in duemila, duemila persone che resistettero alle cariche della polizia, decisero collettivamente di non accettare l'imposizione di una zona rossa illegittima di un vertice illegittimo, come ebbe goffamente ad ammettere lo stesso Rettore Profumo. Duemila donne e uomini che pretendono di riabbracciare i loro compagni detenuti nelle patrie galere, con la sola colpa di essersi ribellati all'imposizione di chi voleva decidere sulle loro vite.

La manifestazione termina intorno a mezzanotte nella centralissima piazza Vittorio Veneto e vengono lanciati i prossimi appuntamenti. Martedì tutti sotto al carcere delle Vallette, Giovedì davanti al Tribunale nella giornata del riesame.

Liberi tutti, liberi subito!

L'onda non si arresta