Londra - #GrantsNotDebt

In 10000 in piazza contro i tagli alla formazione e al welfare studentesco. Scontri con la polizia e un bilancio di 12 fermati tra gli studenti.

5 / 11 / 2015

"Free Education & Living Grants for All - No Barriers//No Borders//No Business” questo lo slogan di lancio della manifestazione nazionale avvenuta ieri a Londra contro la proposta di riforma, sostenuta della maggioranza Tories, in merito alla trasformazione delle borse di studio per gli studenti a basso reddito in un sistema di prestiti (do you remember prestito d’onore?). 

Il movimento che gravita attorno alla NCAFC (National Campaign Against Fees & Cuts), formatasi a seguito delle oceaniche proteste del 2010-2012 contro gli aumenti delle tasse universitarie, ha ricominciato a prendersi le strade della City. Nella giornata di ieri, infatti, oltre 10.000 persone, tra studenti e cittadini, hanno manifestato contro la proposta di Osborne. 

Tale riforma ha ricevuto, già dalla sua elaborazione, numerose critiche divenendo una delle misure più impopolari agli occhi della società inglese. Oltre il 54% dei cittadini sembra avere espresso una forte contrarietà ne confronti di questa manovra prima ancora che iniziasse una vera e propria campagna da parte dei sindacati e dei movimenti studenteschi per la sua abolizione. 

Nel corso della manifestazione, che ha visto l’utilizzo di alcuni strumenti divenuti icona delle proteste studentesche a livello internazionale - i book blocks -  gli studenti hanno rivendicato la necessità di finanziare l’istruzione e hanno ribadito la loro contrarietà alle politiche di austerità messe in campo dal governo negli ultimi anni. 

L’accesso agli studi universitari in Gran Bretagna dal 2010 è diminuito a causa del triplicare delle rette - che arrivano a sfiorare le 9000 sterline -  e attraverso la trasformazione delle borse in debiti ci si troverebbe di fronte all’effettiva inaccessibilità all’istruzione per ampie fasce della popolazione. 

Nel momento in cui il corteo si è ritrovato nei pressi del “Department for Business Innovation and Skills” - l’ufficio responsabile per questi ultimi attacchi contro la formazione - alcuni studenti hanno cercato, sostenuti dal resto dei manifestanti, di forzare il cordone di polizia che proteggeva il palazzo ministeriale con il lancio di vernice e di uova. Le forze dell’ordine hanno risposto con una carica nei confronti degli studenti e con la chiusura delle vie di fuga al termine del corteo effettuando almeno 12 arresti tra i dimostranti. I portavoce del NCAFC hanno richiesto la liberazione dei fermati condannando pubblicamente l’operato della polizia.

A differenza delle proteste del 2010, che vedeva i rappresentanti della sinistra balbettanti e poco coraggiosi nel dimostrare un sostegno alla lotta degli studenti, ieri in piazza era presente anche John McDonnel, cancelliere del Governo Ombra dei rinnovati Labour di Corbyn. McDonnel, come riportato dai media nazionali inglesi, ha dichiarato che “L’istruzione è un dono da una generazione all’altra, non una merce da comprare o vendere; questo Governo sta tradendo voi e le future generazioni” ha ribadito inoltre la solidarietà del suo Partito ai manifestanti. 

La riforma presentata dal Governo diviene un ennesimo tassello nella distruzione del welfare, assolutamente in linea con le manovre neoliberiste che stanno prendendo piede a livello globale. Una politica di austerity che attacca violentemente il mondo della formazione e che si va a sommare alla privatizzazione già in atto di alcuni servizi pubblici, come le Poste e il servizio sanitario nazionale. 

Per questo motivo i movimenti studenteschi hanno lanciato la campagna #GrantsNotDebt che mira da una parte a costruire mobilitazioni che coinvolgano l’intera società con l’obiettivo di costruire una grande manifestazione nazionale nel febbraio 2016, e dall’altra a definire la possibilità di indizione di un referendum contro la riforma Osborne. 

A seguito delle proteste di ieri gli studenti lanciano un ulteriore appuntamento per la giornata del 17 novembre ribadendo la necessità che si costruisca un grande sciopero studentesco in grado di determinare un rapporto di forza nei confronti del Governo.

Building the strike is a job for everyone; when we win we win for everyone.”

Londra - #grantsnotdebt - demo

Londra - #grantsnotdebt - clashes