La conferenza stampa di addio di Nicola Cosentino

L'ultima scena di Nick o'Mericano

di Antonio Musella

22 / 1 / 2013

* Tratto dall'Huffingtonpost

E' il commiato dell'imperatore. Un'era che finisce. Il Re che ormai sconfitto depone le armi. Ma non aspettatevi toni da tragedia greca, nè piagnistei infiniti. Nick O'Mericano ed i suoi, per l'uscita di scena si sono contraddistinti per lo stile. Come sempre.

La conferenza stampa è convocata alle 12. La saletta è piccola, fotografi, cameraman, giornalisti e supporter di Cosentino sono stipati come sardine. Lui esce e scoppia una vera e propria rissa. Interviene la polizia e la portavoce dell'ex sottosegretario, ex coordinatore campano del Pdl e tra poco ex parlamentare, lo porta via. Tutto rimandato alle 14. Nella hall dell'Hotel Excelsior la flora e la fauna delineano i contorni del big event. La stampa: inviati di tutte le testate ed anche la telecamera della Cnn per coprire l'evento. Davanti all'hotel del lungomare i furgoni delle principali testate televisive hanno trovato posto proprio di fronte al mare che oggi, quasi per far compagnia a Nicola Cosentino, è in tempesta.

Il tempo che passa tra la "falsa partenza" della conferenza stampa ed il "via" reale, permette di guardarsi intorno e di scoprire i volti degli "ultimi fedelissimi" di Cosentino. Il record di presenza spetta a Scampia, c'è il presidente della VIII Municipalità Angelo Pisani, quello che pochi giorni fa espose lo striscione anti-Saviano, ci sono l'ex consigliere comunale del Pdl Claudio Renzullo ed il costruttore ed ex consigliere di municipio Claudio Ferrara. Quest'ultimo, come un paladino del Re, si pone davanti al tavolo dei relatori in attesa dell'arrivo di Nick e dei suoi legali. Scruta il pubblico, guarda le facce, severo. Ci sono quelli che non ti aspetti. Aminto Cesarini leader storico degli Eurodisoccupati Napoletani ed i suoi "colleghi" di piazza e di lotta Giuseppe Sollazzo e Salvatore Lezzi, leader dei movimenti dei senza lavoro di estrema destra. E' proprio "Totore" Lezzi che aiuta Cosentino a lasciare la sala troppo piccola dove si doveva tenere la prima conferenza stampa, quella delle 12. Il neofascista, già vicino a Forza Nuova, gli fa scudo con il corpo. C'è infine Gennaro Castiello, consigliere del Comune di Napoli, l'unico, insieme a Pisani, rappresentante istituzionale della città presente.

Cosentino entra intorno alle 14.20. Ressa di fotografi, flash, e gli applausi dei supporter schierati, quasi scientificamente, in un unico gruppone alle spalle dei giornalisti. I toni sono pacati, tranquilli. Dispensa sorrisi Nick o'Mericano nell'ora della sua uscita di scena.
"Berlusconi ? Ci lega rapporto di amicizia e grande stima. Lo ringrazio per le opportunità che mi ha dato". "Io non ho fatto un passo indietro, si è deciso di comune accordo con i vertici del partito di non candidarmi per non perdere voti, è una decisione che io accetto".
Ma la colpa di quella che definisce "una enorme montatura contro di lui", riferendosi ai processi che pendono a suo carico con l'accusa di camorra, è "della stampa che non ha rispetto per le persone". Al suo fianco ci sono quelli che definisce "i suoi angeli custodi", gli avvocati Montone e De Caro. Risponde con grande calma e con il sorriso stampato sulle labbra alle domande dei cronisti. Sembra quasi una caricatura di Tony Soprano, il personaggio della fiction americana. Ma non le manda a dire. A nessuno.

"Non vendo la mia dignità per l'immunità perchè vale molto di piu' " e giù applausi dei Cosentino's che si spellano con un battimani che dura quasi un minuto.
Respinge l'accusa di aver portato via i documenti per la presentazione delle liste. "Avevo alcune carte del collegio Campania 2 che ho consegnato a Nitto Palma". Dal fondo della sala un cronista domanda "Ma ieri era a Caserta?". Nick non risponde. Avanti con la prossima domanda."Caldoro ? La smetta di giocare al buono ed il cattivo. E' rimasto solo lui, ed ora faccia la campagna elettorale". Boato dei supporters che dimostra come il dente avvelenato nei confronti degli antagonisti dentro al Pdl non è certo sopito.

"Bocchino ? E' l'unico referente dei casalesi, infatti nel 1996 è stato eletto proprio in quel collegio", poi, serafico, precisa, "mi riferisco ai casalesi quelli buoni eh... ai cittadini di Casal di Principe". Ricorda che l'unica elezione che ha perso è stata proprio nel 2005 in quel collegio.
Attacca il giudice Narducci, ex assessore della giunta de Magistris, suo principale accusatore "mi sono dimesso da tutto, non posso dimettermi da me stesso. Perchè dovrei avere paura di andare in carcere, sono un libero cittadino ora".

Ma il meglio di sé lo dà quando si affrontano i temi d'accusa più caldi.
"I Casalesi ? Un clan proprio scarso, non sono capaci nemmeno di farmi candidare in lista", battute, sfottò, risatine in sala.
Una collega gli chiede se non prova imbarazzo per le parentele con personaggi considerati legati al clan dei Casalesi. "Perchè dovrei provare imbarazzo? Lei è imbarazzante".
Spocchia, sufficienza e la tipica spavalderia dell'uomo di potere consumato. La collega di Repubblica lo incalza con diverse domande, lui finge fastidio. "Ancora lei? Vabbè ma stasera ci vediamo eh?!", sorrisi, ammiccamenti. Dal pubblico si alza una voce "vuole venire a cena con te Nicola!!". E' il giusto quadro trash con cui si poteva chiudere l'uscita di scena di Nick O'Mericano.

I ringraziamenti di rito. Ancora foto. Sparisce dietro il tendone nero della sala. Poco dopo, facendo di tutto per farsi notare, anche Angelo Pisani si infila dietro le quinte. I cameraman smontano, i giornalisti lasciano la sala. Qualcuno esclama "ridateci i soldi del biglietto, il film non c'è piaciuto!".
Già... molto meglio "I Soprano's".