L'urlo disperato del popolo greco

6 / 5 / 2012

I greci hanno guadagnato con quasi tre anni di dure lotte, scioperi, occupazioni, una massiccia disobbedienza civile e decine di morti e suicidi il diritto al voto. Le elezioni di oggi sono la grande conquista di chi ha sfidato nei luoghi di lavoro, nelle piazze e nelle strade un sistema corrotto.

Un sistema corrotto dal bipartitismo di Pasok e Nuova Democrazia, dalle istituzioni politiche e finanziarie dell'Europa e non solo, dagli strozzini e dagli speculatori di tutto il mondo. Il risultato delle elezioni è incerto visto il crollo dei due partiti storici principali e la frammentazione delle opposizioni. Comunque vada, i partiti di sinistra hanno chiamato la gente a un nuovo ciclo di dure lotte contro i tentativo della troika di applicare nuovi tagli di 11,5 miliardi a giugno. L'Europa neoliberale spera in un governo di coalizione tra Nuova Democrazia e Pasok se necessario con l'appoggio di qualche altro piccolo partito conservatore. Fino a quando il «tecnico» Papadimos governa ad Atene c'è anche la possibilità di nuove elezioni a giugno. Bruxelles e Berlino non hanno paura delle elezioni con i risultati compiacenti. La Grecia di oggi può essere «il caso»? I pensionati hanno avuto il loro «regalo» elettorale pochi giorni fa, quando hanno avuto un nuovo taglio nelle loro pensioni, ma ne promettono ancora un altro a giugno. I già magri stipendi pubblici e privati sono in caduta libera, la disoccupazione batte perfino i livelli record della Spagna e i contratti collettivi e le garanzie sul lavoro si cancellano da chi ha regalato fino all'ultimo momento decine di miliardi alle banche e cerca oggi di spaventare la gente con l'incubo dell'ingovernabilità e della frammentazione degli elettori verso i partiti minori. La stragrande maggioranza dei greci è nettamente contraria alle politiche dei governi di Papandeou e di Papadimos. Il Pasok crolla e la Nuova Democrazia perde pezzi dalla destra populista dei «Greci Indipendenti» di Kammenos fino alla sinistra o ancora peggio l'estrema destra. Il Laos di Karatzaferis rischia di scomparire di fronte ai neonazi di «Xrisi Avghi». Per molti greci sarà una vera vergogna vedere i neofascisti in parlamento. La sinistra rischia di diventare il grande vincitore delle elezioni e il perdente della sfida politica. I suoi partiti avranno percentuali mai viste. A cuor leggero in molti scommettono che Syriza sarà il secondo partito, che il Kke e la Sinistra Democratica potranno anche superare il 10% ognuno per conto loro e che i Verdi entreranno nel parlamento superando la soglia del 3%. La sinistra che vuole governare, cioè Syriza e Sinistra Democratica, non dubitano della Grecia come parte integrante dell'UE e dell'eurozona. Sinistra Democratica preferisce però un governo con il Pasok e altre forze progressiste. Il problema vero rimane il Memorandum, con il quale il Pasok è legato a morte. I Verdi sono aperti a governi programmatici a sinistra, mentre ai continui inviti di Syriza per un'alleanza con il Kke e le sinistre Papariga ha fatto emergere le sue vere paure: se Syriza e Kke formano un governo chi sarà in opposizione? Meglio lo stalinismo di opposizione che governare un paese in ginocchio. Nelle ultime settimane in Grecia molta gente spera in un cambiamento e nella vittoria di Hollande in Francia per costringere la Germania a cambiare politica. Il nocciolo duro dell'Europa neoliberale non demorde e sembra pronto a seguire la sua politica devastante. Quasi in coincidenza con la chiusura della campagna elettorale greca, il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble ha lanciato il suo ammonimento per ricattare con la paura il voto dei greci. In un discorso a Colonia, Schaeuble ha avvertito che la Grecia «dovrà subire le conseguenze», se il governo che uscirà dopo le elezioni di domenica non onorerà gli impegni dei Memorandum verso l'Europa, il Fmi e i creditori: «La partecipazione all'Ue è volontaria», ha aggiunto Schaeuble, sottolineando che i risultati elettorali in Grecia e in Francia non avranno nessuna influenza sostanziale sulla politica economica della Germania.Il voto sarà sufficiente alla Nuova Democrazia e Pasok per applicare i nuovi tagli e fare la revisione costituzionale che vuole il secondo memorandum? Le sinistre potranno dimostrare che sono capaci e mature di affrontare le esigenze reali della gente? Saranno gli speculatori finanziari a offrire il primo vero test del dopo voto greco, visto che il paese dovrà emettere obbligazioni per 1 miliardo di euro già martedì mattina.

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