Non vogliamo che Monselice diventi un’altra Taranto

Monselice - La nostra opposizione ai cementifici/inceneritori

Monselice: QUESTA SENTENZA NON FERMERA’

27 / 1 / 2013


La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso di Italcementi, non ci coglie impreparati. Probabilmente non ha colto di sorpresa nemmeno Italcementi, che già a Dicembre aveva deciso una forte riorganizzazione della sua attività. La chiusura di alcuni stabilimenti e la richiesta di Cassa integrazione per 665 dipendenti erano state subito premiate dalla borsa con un forte aumento del valore delle azioni.

La crisi del settore, che dal 2008 ha prodotto una riduzione di consumo del cemento di oltre il 40%, in questo territorio è amplificata dal fatto che in questi anni si è cementificato tre volte tanto la media europea.

Allora come spiegarsi la determinazione a riproporre investimenti di circa 200 milioni di € per rinnovare impianti di questo tipo? C'è una sola motivazione ed è collegata alla possibilità di utilizzare in modo massiccio i rifiuti come combustibile alternativo e/o come sostitutivo alla materia prima.

Le rassicurazioni e i protocolli vari, potrebbero presto essere aggirati dal Decreto Legislativo che apre la strada all'utilizzo di CSS, combustibili solidi secondari (l'ex Cdr - combustibile da rifiuti), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, nei cementifici. In scadenza di legislatura e con le Camere sciolte, la lobby dei cementieri punta a portare a casa questo bel regalo del Governo in carica.

Il motivo principale della nostra opposizione al Revamping di Italcementi e al progetto della cementeria Zillo di Monselice ad utilizzare 225.000 t/a di rifiuti speciali come sostitutivo alla materia prima, resta collegato all’incredibile possibilità concessa a questi impianti ad utilizzare rifiuti con limiti di emissione anche 10 volte superiori a quelli di un inceneritore.

Abbiamo amministratori che mascherano la loro condivisione al business dei rifiuti con la presunta tutela dei posti di lavoro. Abbiamo un Sindacato che mette in contrapposizione i lavoratori di Monselice con quelli di Rezzato per sostenere progetti insalubri e pericolosi, ben sapendo che dove il Revamping è stato realizzato, l'occupazione diretta ed indiretta si è considerevolmente ridotta, in quanto automazione e nuovi impianti richiedono minor personale per il funzionamento e la manutenzione.

Noi continueremo a denunciare l'anomalia di tre cementifici in pochi Km2, all'interno di un Parco Regionale che li considera "incompatibili", qualunque sia la lettura che né da una sezione del Consiglio di Stato. Continueremo a batterci contro la trasformazione dei cementifici in inceneritori di rifiuti. Continueremo a ricercare le strade del dialogo per costruire i percorsi di riconversione ecologica, che offrano sbocchi occupazionali puliti e salubri, appetibili anche per le future generazioni.

Comitato popolare “lasciateci respirare”