Monselice - Le lavoratrici ed i lavoratori della Nek (ex Crm) in occupazione

19 / 7 / 2011

Non finiscono mai i problemi per gli oltre cento lavoratori che sono attualmente occupati presso l'ex CRM , attualmente NEK, con la cooperativa Lem Service. Da ottobre dello scorso anno è stato effettuato un cambio di cooperativa, da ASCOT a Lem Service mentre la società NEK è stata acquisita dalla Italian Holding Invest SPA, a partire dal gennaio del corrente anno, che ne ha assunto a tutti gli effetti la direzione.

Gli accordi firmati davanti all'Ass.re Provinciale Barison avevano portata a garantire un passaggio dalla vecchia cooperativa alla nuova nella salvaguardia dell'occupazione e delle condizioni preesistenti. Non sono mancati momenti conflittuali,dovuti soprattutto al fatto che si sono operati cambiamenti sul piano societario, ma è rimasta totalmente invariata la gestione operativa, riproducendo i vecchi problemi di sempre. Non vi è stato alcun tipo di investimento in termini di innovazione tecnologica e non sono nemmeno state acquistate nuove divise, scarpe e quant'altro.La cooperativa, su direttive precise di Nek ha cercato nel mese di marzo di estromettere dal lavoro uno dei delegati USB, creando non poche tensioni all'interno dell'impianto, risoltesi a seguito di un accordo che reimmetteva nel lavoro il delegato, anche se con mansioni diverse, illudendosi, in questo modo di eliminare uno dei motivi (secondo NEK) di difficoltà a raggiungere standard produttivi sufficienti.

Nel frattempo è stato acquisito il lavoro di selezione della carta, che per un certo tempo è stato fatto addirittura a terra in condizioni lavorative molto difficili.In data 16 giugno si teneva un incontro con la cooperativa e con NEK, nella quale, da parte delle rappresentanze sindacali si cercava di evidenziare alcune delle cause della non certo brillante situazione dal punto di vista produttivo e, tra le altre cose, NEK faceva riferimento ad una eventuale ipotesi di inserimento di un'altra cooperativa. Nessuno dei presenti, da parte dei lavoratori, poteva minimamente pensare che tale ipotesi potesse essere di immediata applicazione. Contrariamente a quanto si poteva supporre, in data 21 giugno veniva inviata una lettera da parte di NEK, nella quale si informavano i lavoratori e la loro O.S. che entro le due settimane successive, una nuova cooperativa avrebbe assunto il lavoro di “selezione imballa industriali” con proprio personale. Si riuniva l'assemblea dei lavoratori che si esprimeva in modo nettamente contraria a tale ipotesi sia per il metodo usato nella comunicazione, sia per la sostanza della decisione. Da parte di NEK veniva ribadita la decisione di inserire la nuova cooperativa già dal 14 luglio e veniva fissato un incontro il 13.

A fronte di quanto comunicato nella riunione del 13 circa il fatto che la nuova cooperativa avrebbe avuto l'esclusiva del lavoro con gli imballaggi e che tutti gli altri lavoratori di Lem avrebbero lavorato solo con la selezione della plastica, venivano mosse delle osservazioni molto precise volte a far capire a NEK che la loro scelta si sarebbe inevitabilmente ripercossa in termini negativi sui restanti lavoratori di Lem. E' infatti evidente che, mentre tutto il lavoro, compreso quello della carta , veniva distribuito tra tutti i lavoratori di Lem Service, dal momento in cui fosse entrata la nuova cooperativa con l'esclusiva della selezione della carta, era evidente che si poteva creare una sofferenza per chi era alla selezione della plastica, visto che fino ad ora tutto il lavoro da svolgere, compreso quello della carta veniva distribuito tra tutti. Inoltre, l'inserimento di una nuova cooperativa, inevitabilmente, si sarebbe tradotto in una separazione tra due gruppi di lavoratori con trattamenti salariali anche diversi, visto che la cooperativa entrante ha una sua propria specificità.

Il giorno 13, nell'incontro, si chiedeva a Nek di soprassedere nella decisione presa, di convocare un incontro con i lavoratori per spiegare loro le motivazioni della scelta operata e di non trascurare gli effetti negativi che quella scelta, se confermata, avrebbe sicuramente prodotto tra i lavoratori.

La risposta di NEK è stata molto secca: la decisione non si mette in discussione ed il giorno dopo la cooperativa sarebbe entrata.

Veniva così proclamato immediatamente lo stato di agitazione, invitando Nek a ripensarci nel corso del pomeriggio del 13, ma senza sortire alcun effetto. La mattina successiva i lavoratori presidiavano i cancelli proclamando lo sciopero ad oltranza fino al ritiro della decisione di inserimento della nuova cooperativa. A fronte delle provocazioni messe in atto da NEK, che impediva l'accesso ai bagni anche alle donne, veniva decisa l'occupazione dell'impianto, in quanto non era accettabile che si continuasse su quella linea di provocazione che tante volte le lavoratici ed i lavoratori hanno dovuto subire sulla propria pelle nel corso dei molti anni passati a fornire un servizio utilissimo per la collettività, in una condizione di assoluta precarietà. E' tempo che si ponga fine a questi modi di operare che non tengono nel minimo conto la fatica ed il sudore che c'è dietro la selezione dei rifiuti. E' chiaro a tutti, infatti, che il settore della raccolta differenziata, della selezione e del riciclaggio è sempre più strategico al fine di ridurre il problema dei rifiuti e di produrre al contempo anche nuova ricchezza, ma tutto cìò deve avvenire garantendo prima di tutto condizioni dignitose di lavoro e di stabilità nel rapporto di lavoro. Solo nel giro degli ultimi cinque anni, si sono succedute 4 cooperative e due gestori diversi dell'impianto. Non basta, dove esiste la raccolta differenziata, da parte dei comuni, autoincensarsi per le percentuali ottenute, è tempo che anche a livello istituzionale (Comune, Provincia, Regione) vi sia una corresponsabilizzazione su quello che viene fatto all'interno di questi impianti dal punto di vista delle condizioni lavorative.


La lotta, molto probabilmente, è solo agli inizi, visto che da parte di Nek non vi è alcuna intenzione di sospendere la loro decisione; ed è in questa situazione che si andrà ad un incontro in Provincia per venerdì 22 luglio. Lo spirito con il quale i lavoratori andranno all'incontro è comunque quello di ricercare soluzioni che salvaguardino l'occupazione respingendo comunque decisioni unilaterali che non lasciano margini ad una discussione approfondita sugli effetti prodotti dalle scelte di politica industriale.


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Intervista Mbarack dell' Adl-Usb