Studenti medi ed universitari

Napoli, 17/11: violazione della zona rossa ed azione nelle poste dei draghi ribelli

Più di 10.000 studenti in piazza

17 / 11 / 2011

Più di 10.000 studenti, tra medi ed universitari, sono scesi in piazza a Napoli per la storica giornata di mobilitazione internazionale del mondo delle scuole e delle facoltà.

Il lungo corteo, iniziato a Piazza del Gesù, ha attraversato la città oltre ogni percorso previsto, disorientando le forze dell'ordine ed arrivando alla fine a violare la zona rossa imposta nei pressi del palazzo istituzionale della Regione. Numerosi i colori, tanti i volti, molte le giovanissime voci che hanno reclamato diritti, reddito, una nuovo modello di governo del sapere come bene comune.

Hanno attraversato la manifestazione anche i Draghi Ribelli napoletani improvvisando un'incursione nella sede centrale delle Poste Italiane di Napoli, spedendo centinaia di lettere alla B.C.E. Nella missiva si rispenge ogni dicktat orientato ad un'austerity che va autoritariamente a discapito della base sociale, innocente rispetto al violento fallimento di un sistema che già si manifestava insostenibile oltre che profondamente ingiusto socio-economciamente ed anche a livello ambientale.

Students united for a global change e Draghi Ribelli_Napoli

Segue il testo della lettera spedita dai Draghi Ribelli napoletani alla Banca Centrale Europea

Cara Bce,

avrai certamente sentito parlare di noi: siamo i DRAGHI RIBELLI. Siamo studenti, intermittenti, inoccupati, disoccupati, artisti precari, siamo gli elenchi di tutti gli esclusi, siamo gli operai in cassa integrazione, siamo giovani “neet”,  siamo i migranti, gli abitanti di territori avvelenati e depredati, i clochard, i musicisti da due soldi e gli attori senza stipendio. Siamo tanti, qualcuno dice che siamo talmente tanti da essere quasi tutti. Siamo ovunque, ovunque colpisca la crisi; ovunque si taglia, ovunque si svende, ovunque si liberalizza. Siamo sempre di più, nasciamo e ci riproduciamo inarrestabilmente. Attacchiamo senza preavviso, colpiamo i punti deboli del sistema finanziario allo sfascio, mettiamo a nudo le diseguaglianze  e pretendiamo giustizia sociale. Alcuni come noi, creature simili e altrettanto feroci, si aggirano a New York, a Okland, a Santiago, a Madrid, a Reikiavik, a Boston, a Londra. I nostri luoghi sono ai margini, sono fuori dai salotti, e fuori dai palazzi delle city finanziarie, ma sono in mezzo ai nervi scoperti delle metropoli, agli angoli delle strade, soprattutto sono nel mezzo  delle piazze. Abbiamo un solo cervello, pensiamo tutti  insieme. Uno di noi, da solo, non vale nulla ma insieme sappiamo quanto basta per mettervi all’angolo. Vi conosciamo tutti e da tempo vi abbiamo smascherati, siete troppo pochi, siete accerchiati e avvinti dal potere e soprattutto siete sempre gli stessi. Quando parlate di noi non potete che darci ragione. I nostri piani per annientarvi sono imprevedibili. Tenete a cuccia i vostri Servizi Segreti da quattro soldi, con noi non servono a nulla. Siamo una macchia, una macchia piccola e scura che appare da lontano nella notte, e che avanza, fino ad allargarsi e a riempire tutto lo spazio visibile. Avanziamo compatti, ma senza ordine e senza disciplina. Siamo come il mercurio, inafferrabili e infinitamente divisibili. Difficilmente ci sentirete parlare. I draghi sono silenziosi e restii a lasciare tracce scritte della loro presenza.  Stamane tuttavia utilizziamo con voi questo metodo che vi sta tanto a cuore e che tanto spesso utilizzate voi. Vi scriviamo, con tono perentorio, un elenco di pochi punti, chiari e semplici, che sono il nostro programma di uscita dalla crisi:

1.       Tassazione delle transazioni finanziarie, dei patrimoni e delle rendite;

2.       Cura, tutela e gestione partecipata dal basso dei beni comuni tutti (secondo la volontà maggioritaria espressa dai cittadini nei referendum del 12 e 13 giugno) e dunque assoluta contrarietà alla svendita di risorse naturali, di terre e di risorse artistiche di proprietà collettiva, per pagare il debito alle banche;

3.       Introduzione di un welfare adeguato alla condizione di povertà a sottoccupazione a cui le giovani generazioni sono condannate e quindi adozione del reddito universale di esistenza come misura di sussistenza minima;

4.       Abolizione della legge 30 e del pacchetto-Treu, incubatori veri di precarietà in questo paese;

5.       Reintroduzione e tutela del contratto collettivo nazionale e dell’articolo 18;

6.       Abolizione di ogni spesa militare;

7.       Re-immissione di ingenti risorse nella scuola e nell’università, ripensando inoltre lo statuto del sapere come bene comune non mercificabile o quantificabile e organizzabile, nelle accademie e nelle scuole, solo in maniera democratica e partecipata;

8.       Interruzione immediata dei “commissariamenti” degli stati da parte delle istituzioni finanziare tramite il sostegno e la spinta alla formazione di governi tecnici eterodiretti;

9.       Fine dei privilegi delle istituzioni religiose e soprattutto del Vaticano;

10.    Introduzione di un sistema fiscale fondato sulla giustizia sociale e sulla equa distribuzione del reddito;

11.    Ritiro immediato di ogni strumento legislativo atto a ridurre lo spazio di agibilità democratica.

Ci raccomandiamo che eseguiate pedissequamente quanto riportato qui sopra e in tempi brevi. Pena, come sapete, il commissariamento delle vostre istituzioni. Fossi in voi non scherzerei con il 99% del pianeta.

Distinti saluti

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