Non possiamo che accogliere con preoccupazione le ultime vicende che
vedono protagonista il Comune di Napoli, nella gestione delle politiche
di accoglienza e di decoro urbano. E’ inaccetabile che in una città che,
a detta del suo sindaco, vuol essere capitale della tolleranza e
dell’accoglienza si possa assistere a scene di sgombero coatto come
quelle viste in via Brin lo scorso 3 agosto o la “bonifica” di Piazza
Garibaldi, in cui non sono mancati gli ormai consueti abusi da parte del
personale di Polizia Municipale, sempre più in linea con l’impostazione
fascista e militare del proprio capo Luigi Sementa. Dopo 15 anni di
crisi rifiuti non possiamo permettere che le politiche volte alla
risoluzione dell’emergenza, diventino prioritarie rispetto ai diritti
umani!!
Siamo convinti che a pochi mesi dalle elezioni dell’amministrazione De
Magistris sia necessario chiedere chiarezza. Napoli è una città in cui
il conflitto è un elemento intrinseco dei rapporti sociali e politici,
dichiarazioni ad effetto, buone per le pagine dei giornali, non sono
utili a nessuno. Non si può pensare di risolvere le cose con grosse
operazioni ad effetto, ne tanto meno pensare di affidare la gestione di
operazioni così delicate a personaggi che già hanno ampiamente
dimostrato la propria incapacità.
Il fatto che nel giro di poche settimane si siano succeduti lo sgombero
dei disoccupati da palazzo Verdi, degli immigrati di via Brin, delle 17
famiglie di Fuorigrotta e la “bonifica “ di piazza Garibaldi da il
quadro di quella che è la situazione oggi a Napoli, tutto questo mentre
in contemporanea l’amministrazione convoca tavoli con i mediatori
culturali per la gestione della stessa piazza Garibaldi o assemblee del
popolo in cui si discute di partecipazione e di beni comuni.
Non si può pensare che i napoletani si pieghino a quest’amministrazione
dei due tempi o dalle due teste, soprattutto perchè il sindaco ha
costruito la sua candidatura ponendosi come garante del funzionamento
della macchina amministrativa. E’ chiaro che sia Narducci che Auricchio
oggi rappresentano i problemi principali, nelle cui mani si stanno
concentrando sempre piu poteri. Dall’altro lato lo stesso Sergio
D’Angelo ha dichiarato dopo lo sgombero delle famiglie di Fuorigrotta
che “Questa amministrazione contrasta l’occupazione abusiva, soprattutto
delle scuole, e difende la legalità , ma ciò non le impedisce di
accogliere le persone in difficoltà offrendo loro soluzioni abitative
adeguate e garantendo i loro diritti”. E’ assurdo che proprio uno come l
‘Assessore D’Angelo sia in linea con un’amministrazione che contrasta
le occupazioni abusive, forse ha già dimenticato le occupazioni degli
operatori sociali durante la campagna “ il Walfare non è un lusso” o ha
dimenticato cosa significa vivere senza la possibilità di accesso ai
diritti fondamentali, motivi per cui ci pare assurdo parlare solo di
rispetto della legalità.
Al di là delle questioni interne a palazzo San Giacomo e degli equilibri
conseguenti, siamo convinti che chi deve rispondere di ciò che succede a
Napoli sia il Sindaco e non semplicemente i singoli assessori. La
costruzione della candidatura diretta di De Magistris, investito
direttamente dal popolo della sua carica di sindaco, la distanza che
l’ex magistrato ha preso dai partiti, la scelta unidirezionale della
giunta, sono i motivi per cui è lui l’unico e il solo che deve in questo
momento chiarire le politiche dell’amministrazione comunale.
Ci sembra davvero un’offesa all’intelligenza collettiva di questa città
l’apertura di un’indagine interna sullo sgombero dei migranti di via
Brin, come se non sapessimo chi ha gestito le operazioni quella mattina o
come se non fosse automatico che uno sgombero di una struttura comunale
necessità della firma di uno degli assessori competenti?!?
Se le stesse cose fossero accadute sotto un sindaco di centro-destra
come Lettieri, cosa avrebbero detto gli intelletuali, le associazioni e i
partiti di questa città?
In un paese sempre più sotto attacco dalla finanza internazionale, in
cui la crisi stringe di più alla gola le fasce più deboli,
nell’occidente in cui la democrazia sembra essere l’agnello da
sacrificare per uscire dalla crisi, Napoli non può diventare una città
dell’ordine, con le pareti d’oro, ma pur sempre una caserma. Un luogo in
cui nei posti di comando vengono piazzati ex ufficiali dei carabinieri,
proprio come è già avvenuto per il governo regionale. Ne tanto meno la
nostra città può vedere come risposta ai propri problemi la Louis
Vuitton Cup o la messa a nuovo dello stadio San Paolo. La politica dei
grandi eventi, dalla Tav al ponte sullo stretto, ha già mostrato tutte
le sue falle.
Napoli ha bisogno di tempo, non di 5 giorni per dare un volto al tanto
evocato cambiamento, e questo processo deve tenere conto del fatto che
il conflitto sociale in una città di 2 milioni di abitanti non può
essere eliminato ma è al conflitto sociale che vanno date delle risposte
concrete.
Abbiamo scelto, durante il ballottaggio, di esprimere una posizione per
il voto perchè credevamo, come crediamo ancora, che la candidatura di De
Magistris ha saputo incarnare un vento di cambiamento che esiste ed è
concreto nel nostro paese, che ha attraversato i referendum e ha
mostrato la sua forza nelle giornate calde del luglio valsusino. Come
siamo convinti che la risoluzione dei conflitti, che nascono nella
nostra società, non possa avvenire passando attraverso il sistema della
rappresentanza ma, anche se ne tengono conto, l’unica strada possibile è
rafforzare i processi di costruzione del comune e la sua difesa.
Purtroppo però ad oggi ci troviamo a parlare di episodi vergognosi ed
inaccettabili, quando forse avremmo voluto vedere la stessa celerità,
con cui sono stati “cacciati” gli abusivi di piazza Garibaldi, nel
riprendere in mano l’intero patrimonio comunale dato in gestione alla
Romeo Spa, o la fine degli stipendi da 90-70-50 mila euro per le
assunzioni di esterni nelle file degli staff degli assessori e del
sindaco. Narducci e Auricchio, i quali avevano dichiarato nei giorni
immediatamente successivi alle nomine che si sarebbero battuti contro la
camorra, fino ad oggi hanno solo saputo prendersela con migranti,
disoccupati e famiglie senza casa. Forti con i deboli e deboli con i
forti, in perfetta continuità con chi li ha preceduti a palazzo San
Giacomo. Speriamo che tutto questo possa cessare al più presto, speriamo
di non vedere più le scene viste giovedì mattina a via Brin, lo
speriamo per il bene di questa città.
Napoli è una città piena di contraddizioni e i napoletani sanno
innamorarsi molto velocemente, soprattutto di ciò che porta entusiasmo e
speranza, ma sanno anche essere un popolo che non perdona chi tradisce
la speranza, Berlusconi e Bassolino ne sanno qualcosa…
Zero81 occupato
Sulla vicenda di Piazza Garibaldi:
Sullo sgombero di via Brin:
le foto:
Sugli sgomberi delle 17 famiglie di Fuorigrotta:
Sulle cariche ai precari bros a via Verdi: