Dopo i gravissimi episodi di sabato notte davanti alla sede di Mezzocannone Occupato a Napoli, viene lanciata una mobilitazione contro gli abusi ed i dispositivi securitari che regolano sempre di più la vita all'interno dello spazio urbano. Guarda la ricostruzione video dei fatti di sabato.
Mezzocannone occupato non si tocca!
Mobilitiamoci contro la città del decoro, degli abusi
impuniti e della guerra ai poveri!
Sabato notte al centro storico è successo un episodio
particolarmente grave. Undici volanti dei carabinieri e quasi cinquanta uomini
hanno messo in scena un’ora di assoluto delirio in una delle (pochissime) zone
animate e vive della nostra città. I “colpevoli” eravamo noi, le attiviste e
gli attivisti del centro sociale Mezzocannone Occupato impegnati come ogni
week-end a tenere aperto lo spazio per finanziare l'attività politica. Era la
sera del compleanno di una studentessa del coordinamento degli studenti medi
KAOS e quindi, perlopiù, nello spazio c’erano ragazzini minorenni. Ilvolume della musica è stato il pretesto per una sorta di caccia all’uomo:
la porta dello spazio è stata sfondata insieme con i vetri nel tentativo, agito
dagli uomini in divisa, di forzarla con un grimaldello. Uno dei ragazzi dello
spazio è stato incastrato in un angolo da cinque agenti e malmenato. Per finire
è stato fermato, portato in caserma e denunciato e minacciato chi stava
semplicemente provando a fare un video per raccontare l’accaduto.
L'episodio è grave, ha coinvolto non solo gli
attivisti del centro sociale ma le centinaia di ragazzi che attraversavano Mezzocannone
a quell'ora.
Per questo non abbiamo intenzione di archiviare
l'accaduto come l'ennesimo abuso di una banda in divisa fuori controllo.
Rispondiamo come sappiamo fare meglio.
Scendendo in strada e chiedendo a gran voce: di chi
pensate sia la città?
Degli abusi in divisa, degli uomini che
aggrediscono gli studenti, dei corpi delle forze dell’ordine che si accaniscono
sui venditori ambulanti, entusiasti di poter finalmente applicare la legge
Minniti sulla sicurezza urbana?
Noi pensiamo di no.
Pensiamo che Napoli sia di chi la vive tutti i
giorni, di chi ne conosce le strade, i vicoli, di chi ne ama il casino, ma non
ne nega le contraddizioni. Di chi tutti i giorni ci mette la faccia per
sottrarre pezzetti di territorio dall’incuria, dal degrado, dalla marginalità.
Napoli è dei musicisti di strada, dei migranti,
degli ambulanti, degli studenti napoletani e degli studenti fuori sede, degli
attivisti, dei comitati, degli artisti che ne raccontano le sofferenze e anche
il mondo migliore.
Oggi c’è qualcuno che vorrebbe che Napoli fosse di
qualcun altro. Vogliono la Napoli feudo del Ministero degli Interni e del
Partito Democratico. Voglio la Napoli blindata per le passerelle della lega.
Vogliono una Napoli ubbidiente e commissariata. Vogliono una Napoli spenta,
senza realtà autonome, senza laboratori politici dal basso, senza esperienze
ribelli. Vogliono una Napoli che sia buona per le cartoline e che riconosca in
silenzio la mano del padrone.
L’episodio di Mezzocannone Occupato non è un fatto
isolato: oggi le forze dell’ordine interpretano un’opzione di governo del
territorio sottratto ai cittadini e portato con la violenza all’interno dei
dettami del governo centrale.
Un'opzione che va contrastata e respinta.
Per questo però dobbiamo mobilitarci: perché,
quando minacciano i quartieri popolari, quando minacciano gli spazi occupati,
quando minacciano gli studenti, quando minacciano la cultura libera, minacciano
tutta la città.
Mobilitiamoci!
Appuntamento per tutte e tutti
martedì h 18.00 – Mezzocannone 12 occupato
Napoli Libera! Jatevenne!