Nessuna moratoria ferma la lotta contro il Terzo Valico

12 / 3 / 2013

Una richiesta di moratoria firmata dai Sindaci di tredici Comuni piemontesi è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa svoltasi nel Comune di Novi Ligure.

In una lettera di tre pagine indirizzata agli organi competenti, i Sindaci di Alessandria, Arquata, Carrosio, Castelnuovo, Fraconalto, Gavi, Novi, Pontecurone, Pozzolo, Serravalle, Tortona, Vignole e Voltaggio richiedono una moratoria dei lavori del Terzo Valico prima dell’avvio del primo lotto.

Peccato che a questa richiesta, che non sarebbe mai arrivata senza un anno e più di generosa mobilitazione dei cittadini e dei comitati contrari al Terzo Valico, seguano alcune richieste inaccettabili per qualsiasi persona abbia speso cinque minuti del suo tempo nella battaglia contro la grande opera inutile.

Non viene assolutamente messa in discussione la realizzazione del Terzo Valico, la sua utilità, l’assurdità di spendere 6,2 Miliardi di Euro al tempo della crisi economica e sociale. Non una parola sulla vergogna della Legge Obiettivo, che governi di tutti i colori si sono guardati bene dall’abrogare dal 2001 ad oggi.

Mentre i Comuni sull’orlo del baratro pagano per mantenere in vita l’inutile SLALA e le sue poltroncine, si blatera ancora di studi sulla logistica, di aree retroportuali a Novi e Alessandria, quando è stato ampiamente dimostrato, in vent’anni di opposizione, che le linee attuali sono sottoutilizzate, le merci non ci sono, i treni merci non possono viaggiare ad alta velocità e l’intera opera non riuscirebbe mai a ripagarsi da sola.

Viene “solo” chiesto di svolgere ulteriori controlli sulla presenza di amianto, l’isterilimento delle fonti, la possibilità di trasportare lo smarino utilizzando le linee ferroviarie esistenti e non i camion (come se il problema dell’amianto fosse quello di come venga trasportato!).

Una volta risolte queste questioni il Terzo Valico si può fare secondo i tredici Sindaci. Compresi quello di Arquata e quello di Pozzolo che fino a ieri avevano una posizione radicale di contrarietà all’opera? Ci sembra di capire di sì e nei prossimi giorni dovranno rispondere a questa domanda.

Se per tutti gli altri Sindaci Sì Tav si può oggettivamente parlare di un passetto avanti (dettato sicuramente da una lettura attenta delle ultime elezioni) lo stesso non si può dire per il Sindaco di Pozzolo dove il Consiglio Comunale aveva votato un documento di contrarietà all’opera e per quello di Arquata che per primo si è schierato dalla parte dei comitati.

Quello che risulta intollerabile e indigesto è che nessuno dell’amministrazione arquatese si sia degnato di confrontarsi con il movimento e di avvisare in anticipo della scelta che era stata presa. Lo stesso Sindaco Spineto si è presentato all’assemblea popolare del movimento del 1 Marzo non dicendo nulla di quanto era stato deciso proprio ad Arquata Scrivia il 25 Febbraio nella riunione  in cui i tredici Sindaci hanno discusso del documento di richiesta della moratoria. Un comportamento certamente poco corretto.

Quello che deve essere chiaro a tutti è che nessuna richiesta di moratoria fermerà mai la lotta di chi si oppone alla costruzione di un’opera inutile, devastante per l’ambiente, immorale, imposta sulle teste dei cittadini.

Una comunità di migliaia di donne e uomini si è messa in cammino per fermare la costruzione del Terzo Valico, non per chiedere che venga fatto in tempi più lunghi e trattando le persone e le comunità territoriali con meno arroganza.

Non saranno quattro finti sondaggi e nuovi studi sulle falde acquifere (fatti sempre con soldi nostri) a far cambiare idea a chi fino ad oggi si è opposto, riuscendoci, alla devastazione della propria terra.

Riportiamo la richiesta di moratoria e il comunicato stampa diffuso dall’amministrazione comunale di Novi Ligure:

Novi Ligure, 9 marzo 2013

Ill.mo Signor

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Via Nomentana, 2

00161 R O M A

Ill.mo Signor

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo, 44

00154 R O M A

Ill.mo Signor

Commissario Straordinario del Governo delegato per la Linea AV/AC MI – GE Terzo Valico dei Giovi

c/o Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Via Nomentana, 2

00161 R O M A

Spett.le

Osservatorio Ambientale

c/o Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo, 44

00154 R O M A

Ill.mo Signor

Prefetto della Provincia di Alessandria

P.zza Liberta, 17

15121 A L E S S A N D R I A

Ill.mo Signor

Presidente della Regione Piemonte

Piazza Castello, 165

10121 TO R I N O

Ill.mo Signor

Presidente della Provincia di Alessandria

P.zza Libertà, 17

15121 A L E S S A N D R I A

Ill.mo

Amministratore Delegato R.F.I.

P.zza croce Rossa, 1

00136 R O M A

Spett.le

Consorzio Co.C.I.V.

Via Renata Bianchi, 40

16152 G E N O V A

OggettoInfrastrutture ferroviarie strategiche ex L. 443/01 – Linea AV/AC MI – GE Terzo Valico dei Giovi: richiesta di moratoria.

In qualità di Sindaci dei Comuni territorialmente coinvolti dal progetto della linea AV/AC Milano – Genova, Tratta AV/AC Terzo Valico dei Giovi, e facendo seguito alla decisione assunta nel corso della riunione svoltasi ad Arquata Scrivia in data 25 febbraio u.s., siamo a sottolineareun crescente livello di preoccupazione sulla realizzazione dell’opera a causa di una modalità attuativa conflittuale col territorio che rischia di provocare ricadute ambientali insostenibili.

Nonostante l’atteggiamento di grande senso civico che ha sempre caratterizzato l’operato dei Comuni interessati dall’opera, tale preoccupazione è motivata dalla reiterata latitanza di R.F.I. S.p.A., in qualità di proponente l’opera, e dalle difficoltà di interlocuzione nei confronti del General Contractor, il Consorzio Co.C.I.V. che – con un atteggiamento non collaborativo in sede di progettazione esecutiva del 1° lotto dell’opera – ha ampiamento disatteso le prescrizioni dettate dalle Delibere C.I.P.E. ed ha puntualmente ignorato le istanze presentate dagli Enti locali, impedendo, di fatto, ai territori di poter partecipare attivamente al processo decisionale sull’assetto della nuova linea di valico.

Se a ciò si aggiunge:

  • la scelta di procedere con una progettazione esecutiva articolata per lotti che impedisce una visione chiara e completa della portata effettiva dell’intera opera;
  • la pervicace ostinazione da parte dell’Osservatorio Ambientale, istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a negare il trasferimento di parte della propria attività sul territorio interessato dal passaggio della linea ferroviaria;
  •  la mancata costituzione dell’Osservatorio Tecnico;
  • la gestione arbitraria e non condivisa del tema degli espropri effettuata da parte delGeneral Contractor;
  • l’assenza di coinvolgimento nella fase di redazione dello studio di fattibilità per valutare l’eliminazione dello Shunt di Novi Ligure nell’interconnessione della nuova linea Terzo Valico con la linea storica Torino-Genova;

ne risulta un quadro complessivo teso a ridurre drasticamente qualsiasi opportunità per gli Enti locali di poter prendere parte all’iter decisionale della realizzazione dell’opera Terzo Valico ed a precludere ai Comuni il conseguimento di sostanziali ricadute positive per i territori coinvolti.

Alla luce di quanto premesso, con l’obiettivo di garantire agli Enti Locali coinvolti una rappresentanza con diritto di voto negli organi tecnici e politici e con la finalità di porre termine ad una modalità attuativa incompatibile col territorio, i sottoscritti rivolgono istanza al Governo affinché si apra una moratoria che imponga ad R.F.I. e a Co.C.I.V., prima dell’avvio dei lavori del 1° lotto, di:

  • presentare uno studio approfondito e dettagliato sulla presenza di amianto nelle aree interessate dai lavori di scavo. Studio che dovrà essere condotto secondo i criteri indicati dai dipartimenti ambientali della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria e che dovrà essere reso pubblico sia nella fase di definizione metodologica sia nella successiva fase di analisi dei risultati dei campionamenti in loco. Dai risultati di tale studio si otterranno preziose indicazione per la messa in pratica di accurati piani di monitoraggio ambientale e di un protocollo operativo adeguato;
  • presentare uno studio sul rischio di isterilimento di tutte le fonti e dei corsi d’acqua interferiti dall’opera nel suo complesso. Dai risultati di tale studio discenderanno indicazioni in grado di orientare oculate decisioni future e precise scelte operative;
  • presentare uno studio dettagliato che contempli l’utilizzo delle linee ferroviarie esistenti quale veicolo per il trasporto del materiale di smarino in sostituzione del traffico su gomma;
  • presentare un piano completo sulla logistica influenzata dal progetto del Terzo Valico e sulle azioni correlate sia sui porti liguri che sulle aree retro-portuali alessandrine, chiarendo quali benefici l’opera potrà conseguire a livello europeo, nazionale e locale.

Confidando nel positivo accoglimento della nostra richiesta,

inviamo i nostri più cordiali saluti,

I Sindaci dei Comuni

Alessandria, Arquata, Carrosio, Castelnuovo, Fraconalto, Gavi, Novi, Pontecurone, Pozzolo, Serravalle, Tortona, Vignole, Voltaggio

 

Comunicato Stampa del 9 Marzo 2013

RICHIESTA DA TREDICI SINDACI DEL TERRITORIO

Una moratoria per il Terzo Valico

 

Una moratoria che imponga a R.F.I. e Co.C.I.V. di presentare studi più dettagliati prima dell’avvio del primo lotto di lavori per la realizzazione della linea ferroviaria AV/AC MI – GE Terzo Valico dei Giovi. E’ questa la richiesta che tredici Sindaci del territorio rivolgono al Governo.

La decisione è stata presa durante un incontro svoltosi ad Arquata Scrivia il 25 febbraio scorso. Il crescente livello di preoccupazione sulla realizzazione dell’opera – sottolineano i Sindaci – è dovuto alla reiterata latitanza di R.F.I. S.p.A. e dalle difficoltà di interlocuzione nei confronti del General Contractor, il Consorzio Co.C.I.V., che ha ampiamente disatteso le prescrizioni dettate dalle Delibere C.I.P.E. ed ha ignorato le istanze presentate dagli Enti locali, impedendo, di fatto, ai territori di poter partecipare attivamente al processo decisionale sull’assetto della nuova linea di valico.

Oltre all’impostazione generale, ci sono altri punti che vengono contestati. Innanzitutto la progettazione esecutiva articolata per lotti, che impedisce una visione completa dell’intera opera, l’ostinazione da parte dell’Osservatorio Ambientale a negare il trasferimento di parte della propria attività sul territorio interessato e la mancata costituzione dell’Osservatorio Tecnico. A preoccupare, inoltre, è la gestione arbitraria e non condivisa del tema degli espropri effettuata dal General Contractor e l’assenza di coinvolgimento nella fase di redazione dello studio di fattibilità per valutare l’eliminazione dello Shunt di Novi Ligure nell’interconnessione della nuova linea con la linea storica Torino-Genova.

Tutti questi aspetti – affermano i Sindaci – tendono a ridurre drasticamente qualsiasi opportunità per gli Enti locali di prendere parte all’iter decisionale della realizzazione dell’opera ed a precludere ricadute positive per i territori coinvolti.

Lo scopo della moratoria, quindi, è quello di garantire agli Enti Locali coinvolti una rappresentanza con diritto di voto negli organi tecnici e politici e imporre  a R.F.I. e a Co.C.I.V. di presentare studio approfonditi, in particolare sull’aspetto ambientale. Innanzitutto quello sulla presenza di amianto nelle aree interessate dai lavori di scavo delle gallerie, che dovrà essere condotto secondo i criteri indicati dai dipartimenti ambientali della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria e dovrà essere reso pubblico sia nella fase di definizione metodologica sia nella successiva fase di analisi dei risultati dei campionamenti in loco. Inoltre, uno studio sul rischio di isterilimento di tutte le fonti e dei corsi d’acqua ed un altro che  contempli l’utilizzo delle linee ferroviarie esistenti quale veicolo per il trasporto del materiale di smarino in sostituzione del traffico su gomma. Infine, i Sindaci chiedono che venga presentato un piano completo sulla logistica influenzata dal progetto del Terzo Valico e sulle azioni correlate sia sui porti liguri che sulle aree retro-portuali alessandrine, chiarendo quali benefici l’opera potrà conseguire a livello europeo, nazionale e locale.

La richiesta di moratoria è stata sottoscritta dai Sindaci dei Comuni di AlessandriaArquata ScriviaCarrosioCastelnuovo ScriviaFraconalto, GaviNovi LigurePontecurone,Pozzolo FormigaroSerravalle ScriviaTortonaVignole BorberaVoltaggio.