No Grandi Navi – Clini contestato a Venezia

16 / 4 / 2012

Una cinquantina i manfestanti che questa mattina hanno occupato l’imbarcadero davanti a Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale, per protestare contro l’arrivo del ministro dell’ambiente Clini. Sotto attacco del Comitato che si batte contro il transito in città dei famigerati “grattacieli galleggianti” è il decreto del 7 marzo scorso in cui il governo avrebbe dovuto regolare il traffico delle grandi navi da crociera nelle coste italiane.

Il comitato denuncia questo decreto come truffa. Per tutte le zone di particolare interesse naturalistico, infatti, è stato fissato un limite di sicurezza di 2 miglia marine, ma nulla per quanto riguarda Venezia: le grandi navi potranno continuare ad attraversare indisturbate tutta la città, scaricando sui suoi abitanti tonnellate di polveri sottili (ogni singola nave emette sostanze inquinanti pari a 14.000 automobili). Forse per il governo Monti la LagunaVeneta non ha particolare rilevanza ambientale.

Inoltre il decreto fissa in 500 tonnellate di stazza lorda il limite di grandezza per le navi che possono avvicinarsi ai parchi naturali… per Venezia questo limite passa a 40.000 tonnellate. Il perché di questa dismisura non è dato sapere. Ma quel che è peggio è che il decreto “congela” qualsiasi limite alla navigazione fino al giorno in cui non saranno praticabili delle vie alternative, il che vorrebbe dire anni, anni in cui l’Autorità Portuale (presieduta dallo stesso Paolo Costa che ha già imposto in qualità di commissario governativo la base americana a Vicenza) spinge sull’aumento incondizionato del numero di colossi da far attraccare in Marittima. Senza contare che le soluzioni alternative finora ventilate dall’asservito Magistrato alle Acque parlano di ulteriori scavi in Laguna, perseverando quindi con lo scasso del suo già provato equilibrio idro-morfologico.

Il comitato ha quindi contestato questo atteggiamento del ministro e del governo, che di tecnico sembra aver ben poco, se non la tecnica sottomissione alle grandi compagnie crocieristiche a cui stanno regalando la nostra fragile città.

Queste erano anche le ragioni che hanno portato sabato scorso centinaia di cittadini, in decine di barche, a sfidare il divieto di Questore e Prefetto ed attraversare il Canal Grande con il più massiccio corteo acqueo che Venezia ricordi.

La stagione crocieristica è appena all’inizio e l’indignazione dei cittadini è già alle stelle, ottime premesse per cacciare i grandi mostri dalla laguna di Venezia