Oggi la sentenza definitiva contro alcuni attivisti No Mose per l'occupazione dei cantieri di San Nicolò avvenuta nel settembre del 2005. Tutti assolti ad eccezione di Luca Casarini che, da solo, avrebbe occupato l'area del Lido, danneggiato i cantieri del Mose e minacciato Consorzio Venezia Nuova e Regione Veneto.

No Mose - Tutti assolti?... No, c'è Super Luca

7 / 1 / 2010

Il primo volume del ciclo sui Malaussène di Daniel Pennac presenta la figura del capofamiglia, Benjamin Malaussène, di professione "capro espiatorio" per le Edizioni del Taglione. Niente di nuovo quindi, oggi, nella sentenza del lungo e articolato processo ai danni di alcuni degli attivisti che nel settembre 2005 hanno occupato i cantieri del Mose al Lido di Venezia: tutti assolti, tranne uno.

Un processo farsa, quello ai danni dei No Mose, che porta in tribunale chi, da diversi anni, denuncia illegittimità e irregolarità. Denunciati solo alcuni dei moltissimi che hanno occupato i cantieri di San Nicolò nel 2005, la componente più giovane. Accusati di sabotaggio e di aver causato oltre 250.00 euro di danni. Poi il ridimensionamento: reato di danneggiamenti e per poche centinaia di euro. Ora il mistero, nella sentenza definitiva: tutti assolti "per non aver commesso il fatto" ad eccezione di Luca Casarini, bouc émissaire.  Come il signor Malaussène, appunto. Da solo avrebbe occupato i cantieri del Lido, sempre da solo li avrebbe danneggiati e ancora da solo avrebbe minacciato il Consorzio e la Regione Veneto.

Il processo ai No Mose si accompagna, in questi giorni, al record di acqua alta mai registrato negli ultimi anni nella città di Venezia. Record che guarda all'innalzamento del medio mare (dai 27 ai 33 centimetri), alla devastazione e al dissesto che la laguna subisce da un secolo a questa parte. Devastazione e dissesto che i lavori del Mose aggravano in quanto prevedono un ulteriore e già in atto escavo delle bocche di porto.

Il processo ai No Mose si accompagna, inoltre, agli interrogativi sulle implicazioni dei cambiamenti climatici che fanno di Venezia una città nei fatti globale, in quanto subisce le conseguenze di questi stessi cambiamenti. 

"Uno di noi è ancora a Copenhagen in carcere, ribadisce Tommaso Cacciari, nella conferenza stampa, all'uscita dla tribunale. Luca Tornatore, astrofisico, è stato assieme a molti di noi nella capitale danese durante le giornate del vertice sul clima. Con noi ha discusso e partecipato a dibattiti e giornate di mobilitazione.

Lottare contro il Mose significa lottare affichè il sistema cambi per arrestare le drammatiche e devastanti consguenze dei cambiamenti climatici. Per questo siamo stati, numerosi, a Copenhagen. Per questo, oggi, chiediamo che Luca venga immediatamente scarcerato".

Clima strano, oggi nelle aule del Tribunale di Mestre: ironici, gli attivisti No Mose, escono con pinne e boccagli  ribadendo "system change not climate change!"

Conferenza stampa 7 gennaio processo No Mose