Questa sera, il 10 Dicembre, il Presidente della Regione FVG, Renzo Tondo, e il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, incontreranno il Vescovo di Trieste per parlare di "crisi ed economia".
Alla stazione idrodinamica, ben lontani dalla città, per essere sicuri che la crisi vera, la città viva, non irrompa in quella tranquilla assise, turbando la celestiale delicatezza del ragionamento con l’urgente materialità della terra in cui viviamo.
Dio sa di quale crisi il Vescovo voglia parlare, ma noi sappiamo quale ci interessa. visti i protagonisti, ci interessa parlare del rigassificatore.
Vogliamo chiedere a Tondo qual è la sua idea di democrazia, ma
soprattutto dirgli qual è la nostra: che la sovranità sulle scelte
energetiche torni alla regione, che il vergognoso pronunciamento del
tavolo tecnico sia annullato e che si avvi una consultazione
territoriale dopo un vasto e diffuso dibattito.
E che rimandi al mittente i documenti tecnici presentati dalla
GasNatural, perché nella loro raffazzonata cialtroneria sono un insulto
per tutti gli abitanti di questo territorio, e non ci piace essere
insultati.
Vogliamo dire al Ministro Clini quello che pensiamo, visto che non c’è
altro modo di farlo: pensiamo che non vogliamo che l’ecosistema del
golfo venga devastato. Forse a lui pare poco che si ghiaccino le canoce e
i pesci prendano il raffreddore, ma sono le nostre canoce e i nostri
pesci e, se non gli dispiace, decidiamo noi.
Anche perché non è chiaro il motivo per cui ci serve un altro
rigassificatore: i due esistenti non funzionano nemmeno a regime e
siamo ampiamente provvisti dai gasdotti. La realtà è che, invece di
ridurre l’uso degli idrocarburi per mitigare i cambiamenti climatici,
l’Italia si sta candidando e diventare un hub mediterraneo, sviluppando
un numero di rigassificatori che potrebbe trattare un quarto di tutta la
produzione mondiale di GNL.
A noi questa idea non piace, perché è un’idea del passato e non del
futuro. Clini dovrebbe essere un ministro dell’Ambiente, pare invece un
ministro dell’industria dell’800, come ha ampiamente dimostrato in più
occasioni, non da ultima nella vicenda dell’ILVA di Taranto.
Se il potere non va alla gente, la gente va al potere.
E allora, visto che "il potere" proprio non ha la minima intenzione di essere dialogico, toccherà a noi di fare lo sforzo di andare a dialogare. QUesta sera a Trieste si moltiplicano gli appuntamenti, a testimonianza di un grande fermento.
Alle 19 in Piazza Unità, e poi via seguendo lungo la strada di un corteo: alle 20 alla sala Tripcovich, alle 20.30 al magazzino 26.
Certo è che la città si aspetta, da un incontro organizzato dal Vescovo, che valga la citazione evangelica: "bussate e vi sarà aperto / chiedete e vi sarà risposto".
'Rivemo. Wait us.