Nuova fumata nera per GKN al MISE: «disatteso l’accordo quadro»

Per il collettivo di Fabbrica il futuro dello stabilimento è sempre più in mano ai lavoratori. Rilanciata la Climate March di Venezia tra i prossimi appuntamenti

1 / 9 / 2022

La Rsu ex GKN aveva definito “l’ultima chiamata” quella al Mise di ieri, dopo che i fantomatici investitori avevano disertato l’incontro dello scorso 3 agosto, dove avrebbero già dovuto presentare il piano di Iris Lab, il consorzio d’imprese dedicato a industria 5.0 nel progetto di reindustrializzazione della fabbrica di Campi Bisenzio. Di Iris Lab fa parte ovviamente anche la Qf di Francesco Borgomeo, che a fine luglio aveva reso noti i nomi degli altri partner: Itema Spa, Bonfiglioli Spa, Lafert Spa, Gruppo Sumitomo e Faist Elecrtonics Srl.

Ma anche l’incontro di ieri non ha avuto l’esito sperato, tanto da essere giudicato “fumoso e deludente” anche da parte dei soggetti istituzionali presenti al tavolo. La riconvocazione per lunedì 5 settembre decisa dal Mise segna di fatto che l’accordo quadro è stato disatteso, secondo i lavoratori e le lavoratrici di Gkn. «La Rsu ha preso atto e non concorda con il rinvio del tavolo, soprattutto su queste basi» sottolinea in una nota l'RSU ex Gkn. «Oggi, 31 agosto, QF diventa il soggetto reindustrializzatore dell'ex Gkn ma lo fa senza fornire un piano industriale, finanziabilità del progetto e altre evidenze. Il gioco ci pare evidente ed è quello di portare la società di fatto sull'orlo del baratro e del fallimento per poi costringere INPS e Ministero a concedere fondi pubblici - che siano ammortizzatori o altri incentivi».

Il collettivo di fabbrica, che in questi mesi è stato in grado di trasformare una vertenza operaia in una battaglia che abbraccia una pluralità di piani - da quello che riguarda la necessità di un reddito incondizionato a quello ambientale – è molto secco sullo slittamento del tavolo: «le istituzioni smettano di farsi prendere per stanchezza ed inizino ad avere un proprio piano. Come collettivo di fabbrica affermiamo che non viviamo sotto ricatto e mai ci vivremo. Sapremo prenderci le nostre responsabilità e salvaguardare il futuro industriale del nostro stabilimento: da subito assemblee dei lavoratori per stabilire il da farsi».

È evidente che Il futuro industriale dello stabilimento è sempre più in mano ai lavoratori/ lavoratrici ed è per questo che il collettivo di fabbrica, a più di 13 mesi dall’inizio della lotta e dalla costituzione dell’assemblea permanente, rilancia con ancora più forza i prossimi appuntamenti di piazza. Tra questi, assume un grande rilievo la Climate March al Lido di Venezia del prossimo 10 settembre, che rappresenta un momento importante per evidenziare quella saldatura tra le lotte operaie e quelle climatiche che già bei mesi scorsi ha fatto grandi passi avanti.