Nella mattinata del 20 gennaio, gli attivisti della Rete diritti in casa e della SRU hanno impedito lo sfratto della famiglia ivoriana sottoposta a provvedimento esecutivo per morosità in seguito alla perdita del lavoro da parte di uno dei componenti della famiglia. [Leggi]
Fin da subito è stato richiesto un incontro con i Servizi Sociali per trovare una soluzione compatibile alle esigenze della famiglia, ovvero una sistemazione, seppur temporanea, in attesa di una casa definitiva, che potesse ospitare l'intero nucleo familiare. A questa leggittima richiesta, però, i Servizi Sociali hanno risposto unicamente con intimidazioni e minacce. Hanno sottoposto Clara alla peggior forma di violenza psicologica che una donna possa ricevere: la minaccia di toglierle i figli minori qualora non avesse accettato la loro proposta (un residence che avrebbe ospitato per solo un mese Clara e i suoi 2 figli, lasciando in strada il suo compagno e suo padre, cardiopatico, invalido e non autosufficiente). Oltre ad averle consigliato di abbandonare l'Italia e tornare con i figli in Costa d'Avorio, oppure di cercare ospitalità tra parenti e amici!
Questo è un'atteggiamento inaccettabile soprattutto se arriva da chi, per lavoro, dovrebbe risolvere i problemi di queste persone. Se i servizi sociali, da sistemi per l'aiuto del cittadino si sono trasformati in organi di controllo e vessazioni, a quale istituzione un cittadino in difficoltà potrà fare riferimento?
Qui nasce la decisione di occupare il Comune di Parma, allo scopo di parlare con l'Assessore alle politiche sociali, Lorenzo Lasagna, per ricevere direttamente da lui possibili soluzioni e per denunciare ancora una volta l'inadeguatezza del Comune nel far fronte alla crisi e a tutti i suoi amari risvolti (perdita del lavoro, sfratti, mancanza di reddito, assenza di sistemi di welfare, etc).
Dalle ore 16.00 di venerdì pomeriggio, armati di volantini e striscione, una cinquantina di attivisti della Rete diritti in casa sono entrati nel "Comune Amico" e hanno comunicato alla gente in coda agli sportelli, ai dipendenti e ai tanti giornalisti presenti, i motivi dell'occupazione. Dopo più di 3 ore di attesa gli Amministratori rifiutano il dialogo e invitano la polizia a procedere con lo sgombero.
Non
riteniamo che la questione si possa chiudere in questo modo e saremo al fianco
della famiglia fino a una soluzione dignitosa.
Tutto ciò non fa che dimostrare la necessità di provvedimenti forti, come il
blocco degli sfratti, per arginare l’emergenza abitativa montante. Ci
aspettiamo che il Prefetto colga l'invito rivoltogli lo scorso martedì 19
gennaio, perchè l'emergenza sfratti ha bisogno di risposte concrete ed
immediate. L'ANCI ha ufficialmente assunto il blocco degli sfratti come
piattaforma condivisa da tutti i comuni e ha formalizzato la richiesta al
governo, ciò che noi ci aspettiamo è che vengano impediti gli sfratti sia per
finita locazione che per morosità e che questo provvedimanto venga attuato fin
da subito.
Leggi la prima rassegna stampa
Leggi la lettera scritta da una lavoratrice degli sportelli del Duc di Parma
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