Occupato il Rettorato per le borse di studio e contro lo sgombero di DADA

Mobilitazione nel più grande ateneo del mediterraneo per rivendicare diritti e difendere le occupazioni che li garantiscono dal basso

11 / 4 / 2013

Stamane un gruppo di student* ha occupato il Rettorato della Federico II per chiedere conto dei progetti che l'Ateneo sembra avere su DADA, l'ex bar occupato un anno e mezzo fa nella sede centrale e per ottenere risposte rispetto all'allarmante situazione che riguarda l'erogazione delle borse di studio, ferma da due anni. 
Quello che è successo negli ultimi due giorni, è che abbiamo saputo da voci (e dunque senza nessuna convocazione ufficiale del rettorato),  che l'Ateneo sta pensando di utilizzare lo spazio del DADA per aprire una segreteria, o comunque un ufficio che metta in comunicazione l'archivio delle lauree con l'ufficio internazionale. La motivazione addotta sarebbe la presenza di interminabili file di studenti fuori entrambi gli uffici. Inutile dire che sono quasi due anni che attraversiamo quotidianamente quel cortile e che non abbiamo mai visto neppure uno studente in attesa, soprattutto perchè i suddetti uffici, sono eternamente chiusi o aperti pochissime ore al giorno. La motivazione è dunque evidentemente pretestuosa e serve a nascondere-malamente- una precisa volontà politica , quella di cancellare un'esperienza di autogestione e di autoformazione evidentemente scomoda perchè sita nel palazzo vetrina dell'Ateneo. L'atteggiamento del Rettore Marrelli, dinnanzi alle nostre domande, è stato a dir poco ridicolo e sicuramente imbarazzante. La sua figura che si ammanta di "democratismo" e di apertura agli studenti ha in realtà iniziato una procedura burocratica su uno spazio occupato, produttivo e virtuoso, come se quei locali fossero ancora vuoti e abbandonati. Ha provato a ridurre la discussione a un piano meramente procedurale e tecnicistico, quando è evidente che il problema politico è l'assenza di riconoscimento dell'esperienza del DADA. Non sappiamo che farcene di complimenti ruffiani sulla qualità delle nostre iniziative, e abbiamo ribadito, sia nell'incontro di ieri , che nell'occupazione di oggi, che non abbiamo intenzione di accedere a nessun tavolo di trattativa per  abbandonare l'ex bar della centrale, ma che anzi, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto e a farlo sempre meglio. Non riconosciamo come interlocutore una governance che agisce come un carrarmato per grattare dalla pentola vuota spiccioli da spendere per aprire l'ennesimo ufficio inutile, mentre il diritto allo studio è messo seriamente in discussione dal taglio costante delle borse di studio. 
Dopo l'incontro/scontro sulla questione DADA abbiamo infatti esortato il rettore, insieme ad altri pezzi di movimento studentesco e ad altr* student* ,  a prendere posizione proprio sulle questioni che riguardano il diritto allo studio. Ebbene , ci siamo trovati dinanzi ad una situazione a dir poco imbarazzante: il rettore era assolutamente disinformato (a suo dire) sul funzionamento dell'azienda del diritto allo studio, sui vertici aziendali, sulle borse di studio e sulla loro erogazione, e addirittura sui ritardi che le stesse borse accumulano ormai dal 2008. Ha giustificato la sua ignoranza sostenendo di "aver avuto altro da fare in questi due anni" . Ci chiediamo, cosa ci possa essere di più importante per un Rettore del welfare che dovrebbe permettere agli studenti di accedere alla didattica?! Certo! L'ufficio /archivio e il muro da abbattere a DADA, il progetto già sottoposto all'ufficio tecnico, la chiusura dell'unico spazio di socialità, di accoglienza e di autoformazione della centrale... è certamente una priorità.
Dopo stamattina siamo semplicemente indignate/i da un'Istituzione che non solo si riorganizza in senso sempre meno democratico, e cancella progressivamente diritti e garanzie, ma che non ha neppure il coraggio di difendere questo operato (o NON operato) , che si dimostra impreparata e incapace di dare risposte.
La nostra risposta è semplice e chiara a differenza degli artifici retorici della controparte: DAL DADA NON CE NE ANDIAMO, e continueremo ad esigere il ripristino dell'erogazione delle borse, l'ampliamento della platea studentesca degli aventi diritto, i servizi che mancano, i diritti cancellati dalla mala-gestione! INTANTO CI RIPRENDIAMO QUELLO CHE CI SPETTA DA SOLI E PROVIAMO A RISPONDERE ALLE MANCANZE, AUTO-ORGANIZZANDOCI. 


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