Stamattina abbiamo avuto tutti un brusco risveglio: cinque ragazzi tra Centro Sociale Pedro, Bios Lab e Coordinamento Studenti Medi, sono stati portati in questura e gli sono state notificate misure cautelari.
Questo solo per essere scesi in piazza il 14 Novembre, tra tanti e tante che manifestavano per i loro diritti.
Il palese tentativo di intimidazione non è stato efficace per tutti quei compagni che hanno subito prodotto una risposta all’ attacco giudiziario: alle 13:30 il primo confronto con i giornalisti in una conferenza stampa davanti al Bo. Gli attivisti hanno espresso la loro solidarietà agli accusati in quanto, in uno stato di diritto, non è possibile colpevolizzare e condannare un individuo prima di un regolare processo, soprattutto con misure così spropositate inflitte a ragazzi di vent’anni.
Inoltre, alle ore 18:00, un presidio di circa 250 persone si è trovato in Piazza Antenore per poi partire in corteo, sfilando per le maggiori piazze della città. Le stesse persone che c’ erano il 14 Novembre oggi sono ritornate in quegli stessi luoghi per urlare che quel giorno c’eravamo tutti, per il diritto di manifestare e perché a nessun problema sociale si deve rispondere con la repressione.
Il 14N c’eravamo tutt*!
La libertà non si misura!