Padova - Adl Cobas blocca l'Interporto contro i licenziamenti

9 / 12 / 2013

E' iniziato alle 19.30 ed è durato per diverse ore il blocco totale dell'Interporto fatto nella notte tra sabato e domenica dai lavoratori di Adl-Cobas contro i licenziamenti e le intimidazioni attuate da quello che è stato definito il "plotone d'esecuzione" composta da Despar, Interporto, Mag Servizi, Servizi logistici e LegaCoop.

Licenziamenti che sono arrivati ad essere 4 e che semplicemente sono un vero atto di rappresaglia nei confronti di chi si è organizzato per i propri diritti all'interno del posto di lavoro.

Questa è una prima risposta messa in atto dai lavoratori organizzati dall'ADL cobas all'Interposto modale per otttenere il ritiro dei provvedimenti disciplinare e i licenziamenti.

Di seguito il comunicato di Adl Cobas:

COMUNICATO SUL'INIZIATIVA DI LOTTA DELL'OTTO DICEMBRE DAVANTI AD INTERPORTO PD.

Nella serata dell'otto dicembre oltre un centinaio tra lavoratori della logistica di Padova provenienti dai magazzini TNT, GLS, ASPIAG, BRT, GLS, SDA, ARTONI, DIAL, ALI', ecc. e attivisti del CSO Pedro, hanno messo in atto una risposta molto determinata contro il quarto licenziamento messo in atto da Mag Servizi, su ordine del Direttore Generale di Interporto Tosetto.

A partire dalle ore 19,30, senza alcun preavviso,  iniziava il presidio davanti all'entrata di Interporto che si protraeva fino alle ore 24  con un blocco delle entrate e delle uscite, nonostante i vari tentativi di far uscire i camion da uscite secondarie. L'iniziativa  raccoglieva la solidarietà degli autisti i quali, scesi  dai camion, familiarizzavano  con i facchini attorno ai falò accesi per riscaldarsi.

NUOVA FASE PER LA LOTTA. A fronte della precisa volontà di Interporto, Mag Servizi, Servizi Logistici e Lega Coop, appoggiati dalla CGIL,  di procedere con il licenziamento di quei lavoratori che avevano deciso di aderire ad ADL Cobas e di rifiutarsi di essere trattati come schiavi, dopo le varie iniziative di lotta messe in atto da agosto fino ad oggi, è stato attuato un salto di qualità sul terreno delle forme di lotta, passando alla mobilitazione senza preavviso. Questa scelta nasce dal fatto che la controparte  assomiglia ad un plotone di esecuzione che si avvale delle leggi vigenti per mettere in atto una azione criminale contro lavoratori, anche padri di famiglia e con bambini piccoli, i quali, a causa dell'azione repressiva, si troveranno senza mezzi di sostentamento, in un momento come questo, nel quale è quasi impossibile trovare un nuovo posto di lavoro. In questo caso, l'uso della legalità produce una grande ingiustizia e solo la pratica della lotta può produrre giustizia.

PROSPETTIVE FUTURE - Questa cricca di potere che dovrebbe avere come riferimento un codice etico e che dovrebbe essere controllata dal Comune di Padova, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, da APS, ecc.,  si sta rendendo protagonista di una infamia senza precedenti. Stanno infatti procedendo al licenziamento individuale, per motivi disciplinari, dei nostri iscritti, con la motivazione dello scarso rendimento, dopo avere chiuso ogni canale di confronto e puntando tutto sull'opzione   disciplinare . Se questa è l'intenzione di lor signori, vogliamo far sapere a tutti che, sapremo rispondere colpo su colpo alle loro azioni di rappresaglia , perchè non siamo disposti a lasciare nessuno dei licenziati da solo. Anzi, cercheremo di allargare sempre di più la solidarietà di lotta che su questa vicenda si è messa in moto.

 

IL RUOLO DI ASPIAG/DESPAR -  In tutta questa vicenda, Aspiag/Despar ha voluto precisare che loro non c'entrano niente con quello che sta succedendo nel rapporto tra Mag e lavoratori su questioni di tipo disciplinare. Inoltre, nonostante i vari solleciti, non hanno mai voluto rispondere alla domanda se c'è o meno l'intenzione di spostare il magazzino da Padova ad altra sede. Noi pensiamo invece che Aspiag/Despar possa e debba avere un ruolo fondamentale in questa vicenda ed è per questo motivo che abbiamo lanciato una campagna di boicottaggio di Despar, che verrà intensificata sotto le feste natalizie, per ottenere un suo interessamento diretto.

 

PROPOSTE PER SBLOCCARE LA SITUAZIONE - C'è un errore di fondo nelle scelte messe in atto da Interporto & C.: è quello di pensare che i problemi si possano risolvere “manu militari”, rompendo unilateralmente il confronto. Noi ci appelliamo a chi deve svolgere anche istituzionalmente un ruolo di mediazione nei conflitti sociali, al fine di evitare di farli diventare problemi di ordine pubblico. Bisogna allora ripartire da dove si era iniziato,  revocando i licenziamenti e riaprendo un tavolo di confronto. In questo senso ci rivolgiamo ai vari ambiti istituzionali, anche a quelli che dovrebbero controllare Interporto, oltre che alla Prefettura, per evitare che lo scontro in atto si protrai nel tempo producendo pesanti lacerazioni, dando la nostra piena disponibilità alla riapertura del dialogo.

UNA COSA E' CERTA!!! LICENZIAMENTI E REPRESSIONE NON CI FERMERANNO!!!

Blocco dell' Interporto