Padova - Contro gli sfratti si può vincere!

Le Lotte dei migranti sono quelle di tutti noi! Verso il Primo Marzo e oltre!

Utente: Dinozer
25 / 2 / 2011

Questa mattina a Padova, in via Armistizio, ci doveva essere uno sfratto per morosità a danno della Sig.ra Antonya e suo figlio Daniel, entrambi residenti presso un alloggio di proprietà dell' Ater di Padova. La Sig.ra Antonia è malata, invalida all' 85 % e da anni combatte con dignità contro i suoi problemi di salute ma sopratutto contro l' indegna politica dell' Ater nei confronti di chi ha difficoltà a pagare le rate dell' affitto, in una città come Padova dove esiste una speculazione a livelli altissimi, dove come ovunque la crisi taglia le gambe alle famiglie, dove se non hai un contratto a tempo indeterminato e una buonissima retribuzione mensile, nessun privato ti concede in locazione il proprio appartamento.

Ma questa mattina l' ufficiale giudiziario non ha potuto riprendere possesso dell' appartamento, perchè la determinazione della sig.ra Antonya e di suo figlio, degli amici accorsi e dell' associzione difesa lavoratori ha permesso un primo periodo di respiro. Alla "battuta", da parte dell' ufficiale, io devo fare solo il mio lavoro, i presenti hanno prontamente risposto: dipende! Dipende da che voglia abbiamo noi, da che tipo di lavoro vuole fare lei. Perchè se l' Ater vuole che la sig.ra vada via..bè quella è la porta, arrivederci!

L' Ater e il comune si devono dar da fare, valutare caso per caso, fare di tutto perchè nessuno debba finire per strada. Ridiscutere con i locatari, riducendo l' affitto dove c'è bisogno, concendendo proroghe e tempo per saldare le morosità e attivarsi per una nuova sistemazione. Volendo le possibilità ci sono, è tempo di fare.

La consapevolezza che le nostre lotte sono comuni, possiamo vederlo sempre più: lo vediamo sui posti di lavoro, negli scioperi, nei picchetti anti sfratto, nelle richieste di nuovo welfare, nella battaglia per avere un permesso di soggiorno per tutti, contro la sanatoria truffa e la Bossi-Fini, contro la costruzione dei CIE.

Vogliamo aprire un percorso che parli di democrazia, di nuovi diritti di cittadinanza, per il diritto di scelta, di andare e di restare.

Questa mattina la sig.ra Antonya ha deciso di restare. E noi?