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Secondo giorno di presidio davanti al Comune per i lavoratori addetti alle pulizie del centro storico.

10 / 1 / 2012

Sta suscitando molta curiosità e solidarietà il presidio stabile con tenda che da 2 giorni stanno portando avanti i lavoratori nigeriani che si occupavano fino al 31 Dicembre del 2011 delle pulizie del centro storico.

A fine anno infatti Acegas-Aps, multiutility S.p.a. che gestisce tra l' altro il ciclo dei rifiuti a Padova, ha comunicato alla cooperativa "La Casona" , che gestiva l' appalto delle pulizie del centro, che avrebbero internalizzato il lavoro e che quindi non vi sarebbe stato più bisogno dei lavoratori, lasciandoli di fatto a casa a partire dall' 1 Gennaio.

Tutto questo è successo, come denunciano i lavoratori e  Adl Cobas, dopo una battaglia durata un anno e mezzo che aveva portato ad un contratto finalmente regolare, dopo l' applicazione in passato del contratto "Unci" che prevedeva fino al 30% di stipendio in meno in busta paga.

Nel denunciare i licenziamenti, dopo più di 13 anni di servizio, si è sottolineato anche l' assurdità della situazione, pensando che i dirigenti dell' Acegas-Aps hanno stipendi milionari, mentre i 4 lavoratori ora sono improvvisamente senza reddito.

Dopo il primo presidio del 4 Gennaio, i lavoratori hanno ottenuto un incontro con l' Assessore Zan e Walter NIcoletto di Acegas-Aps, che si è svolto  lunedì 9 Gennaio, ma che si è risolto con un nulla di fatto.

Per questo hanno deciso di tornare con la loro tenda davanti al Comune, per chiedere che venga trovata una soluzione, ed hanno attivato una raccolta firme che sta riscuotendo un enorme successo. Per chi volesse firmare la petizione e portare la propria solidarietà, basta passare davanti al Comune di Padova per non lasciare soli questi lavoratori, che come molti altri stannoi difendendo il diritto a vivere dignitosamente.

Di seguito il comunicato stampa che riassume la vicenda:

SVILUPPI DELLA VICENDA DEI 4 LAVORATORI CHE PULIVANO

IL CENTRO STORICO LICENZIATI DAL 31 DICEMBRE 2011

DOPO L'INCONTRO INCONCLUDENTE AVUTO IN COMUNE.

DECISO IL PRESIDIO PERMANENTE

In data 9 gennaio 2012 si è tenuto l'incontro in Comune tra un rappresentante dei 4 lavoratori assistito da ADL-Cobas, l'Assessore Zan e, in rappresentanza di Acegas-Aps, del Sig. Nicoletto. Questo incontro era stato convocato a seguito dell'iniziativa messa in atto la settimana precedente dai lavoratori con la quale si chiedevano garanzie sulle prospettive lavorative, dopo che negli ultimi due mesi, dall'Assessore Zan e da altri rappresentanti del Comune erano arrivate ai quattro lavoratori raccomandazioni di stare tranquilli perchè comunque una soluzione, prima della fine dell'anno sarebbe stato trovata. In realtà le promesse fatte non sono state per nulla mantenute e la realtà dei fatti, confermata dall'incontro di oggi, è che Acegas-APS ha deciso di internalizzare il servizio di pulizia del centro storico, ribadendo il fatto che, per necessità di bilancio, risultava indispensabile ridurre i costi, revocando l'incarico alla Cooperativa, la quale, a sua volta ha provveduto al licenziamento dei quattro lavoratori.

Nell'incontro siamo stati informati del fatto che Acegas Aps non ha nessuna intenzione di assumere direttamente i quattro lavoratori, che non vi è, al momento, nessun altro nuovo datore di lavoro disposto ad assumerli, che l'Assessore Zan si impegna a ricercare altre soluzioni lavorative e che, per il momento, l'unica cosa da fare è affidarsi agli ammortizzatori sociali.

Nell'esprimere una grande delusione per come è stata condotta questa vicenda da Acegas-Aps e dal Comune di Padova cerchiamo di riassumere la sequenza dei fatti.

Quello che è successo è di una gravità inaudita per svariati motivi, ricostruiamo la vicenda:

  1. Dopo tanti anni nei quali le cooperative che hanno gestito il servizio di pulizie hanno agito nella più totale mancanza di trasparenza e spesso nella più totale irregolarità (ma questa situazione evidentemente ad Acegas e al Comune andava bene così) con applicazione di Contratti Nazionali sul limite della illegalità (Contratto UNCI delle cooperative sociali);

  2. Nel 2008, a seguito di pressioni di Acegas e Comune, volte a favorire le cooperative sociali per creare opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati, ma allo stesso tempo, evidentemente per avere un costo del lavoro inferiore, veniva affidato l'incarico del servizio di pulizia del centro storico ad una cooperativa sociale di Ferrara denominata “La Casona” che aveva applicato allora il CCNL UNCI, nettamente inferiore come costo al CCNL sottoscritto dalle OO.SS. principali e semi-illegale.

  3. Dopo una dura battaglia che aveva coinvolto anche il Comune, si arrivava ad ottenere a partire dal 1° gennaio 2010 l'applicazione del CCNL coop. Sociali, con l'abbandono del CCNL UNCI e a distanza di 2 anni da questo importante risultato, la cooperativa sociale, alla quale era stato affidato l'incarico per favorire l'inserimento di soggetti svantaggiati e nei confronti della quale si era finalmente riusciti ad ottenere l'applicazione di un CCNL regolare, si vede revocato il contratto, con il risultato di lasciare a casa 4 lavoratori, per far lavorare del personale di Acegas-Aps che un lavoro già ce l'ha.

  4. Ecco l'assurdo della vicenda. Non ci troviamo in presenza di una crisi reale, nel senso che il lavoro fatto da molti anni a questa parte da questi 4 lavoratori, passando attraverso svariate cooperative, sempre con contratti di assoluta precarietà, non è venuto meno, ma, semplicemente, il servizio viene fatto oggi da personale di Acegas-Aps, il cui personale , peraltro, viene a costare molto di più, con lo scopo, dice Acegas, di risparmiare. Ma per risparmiare quanto? Visto che questi lavoratori portavano a casa a malapena 1000 € al mese, lavorando di sabato e di domenica. Ma questa è la filosofia di Acegas e anche del Comune(forse): fare contratti con cooperative sociali per aiutare le persone più bisognose impegnandole in un servizio essenziale di pulizia per il centro storico e dopo lasciare a casa quattro lavoratori stranieri con famiglie a carico in Italia ed in Nigeria, assunti appositamente per espletare quel servizio, reinternalizzandolo, con l'obiettivo, dicono, di far spendere di meno ai cittadini padovani!!! Ma perchè allora, se il servizio poteva essere eseguito da personale di Acegas, questa operazione non è stata fatta molto tempo prima? Perchè si è continuato a mantenere in essere rapporti con cooperative che non garantivano il minimo di condizioni dignitose dal punto di vista contrattuale? Perchè, dopo tanti anni di irregolarità e di contratti di lavoro “spuri”, che non hanno mai rappresentato un problema per Acegas e Comune, viene revocato il contratto con la cooperativa solo dopo che si era ottenuto un contratto di lavoro decoroso? E visto che si stanno chiedendo sacrifici a tutti, invece di rovinare altre quattro famiglie, perchè non si mette mano agli stipendi degli amministratori, (vedi i casi eclatanti dei compensi percepiti da Pillon e Paniccia,) producendo sicuramente un risparmio maggiore di quanto possa produrre il licenziamento di questi quattro lavoratori?

In definitiva, riteniamo che quanto messo in atto da Acegas-Aps, che, va sempre ricordato, è controllata dai Comuni di Padova e Trieste al 66%, sia veramente inaccettabile e vergognoso.

Riteniamo che ci debba essere un ripensamento sulla scelta operata per arrivare a garantire il posto di lavoro ai quattro lavoratori licenziati. Ribadiamo che, dopo tanti anni di servizio per Acegas e Comune, questi lavoratori dovrebbero essere assunti direttamente da Acegas, ma se proprio non si vuole arrivare a tanto, crediamo che il servizio vada affidato ad un soggetto che riassuma i 4 lavoratori licenziati alle stesse condizioni contrattuali preesistenti.

COMUNE ED ACEGAS SONO CHIAMATI A DARE UNA RISPOSTA CHIARA A QUESTI LAVORATORI CHE HANNO DECISO DI DARE VITA AD UN PRESIDIO PERMANENTE DAVANTI AL COMUNE PER SOLLECITARE UN INTERVENTO RISOLUTORE.

I LAVORATORI LICENZIATI

ADL-COBAS

Lavoratori licenziati - Mattino di Padova 10 gennaio 2012

Lavoratori licenziati - Gazzettino di Padova 10 gennaio 2012

Presidio lavoratori licenziati