Padova - Il Tar boccia l'ordinanza del Sindaco contro i negozianti nigeriani

Intervista all’Avv. Marina Infantolino, legale dei cittadini nigeriani

15 / 12 / 2008

Prima vittoria degli esercizi pubblici gestiti da cittadini nigeriani nelle zone limitrofe alla stazione contro l'ordinanza emanata dal Sindaco Zanonato che disponeva la chiusura anticipata dei locali ed il divieto di vendere bevande alcoliche.
Il Tar ha accolto la richiesta di sospensione degli effetti del provvedimento avanzata dai negozianti, affiancati dall'Associazione Razzismo Stop e assistiti dall'Avv. Marina Infantolino.


L'ordinanza, datata settembre 2008, andava a colpire alcuni esercizi commerciali tra i quali due minimarket ed una sala giochi che non hanno tardato ad impugnare l'ordinanza davanti al Tar Veneto.

Sono molti i provvedimenti di questo genere che, con l'avvento del nuovo questore, il Comune insieme alle forze dell'ordine hanno promosso all'inizio di settembre.
Una“guerra contro i negozi etnici”, rei di essere luoghi di aggregazione degli stranieri residenti in città, annunciata con proclami nei giornali locali, che aveva portato, oltre alla chiusura di svariate attività commerciali, anche ad alcune retate in locali notturni culminate con il pestaggio di due ragazzi camerunensi da parte delle forze dell'ordine, denunciato poi alla magistratura.

L'ordinanza del Sindaco doveva avere un carattere contingibile ed urgente, dettata da motivi di sicurezza pubblica e di grave pericolo – così diceva – per l'incolumità dei residenti. Ma secondo l'Avv. Infantolino "questo grave pericolo, non è mai esistito. Dalla documentazione che il Comune di Padova ha prodotto non emergeva nessun grave reato, nessun fatto d'emergenza, tanto meno collegabile all'esercizio delle attività commerciali".
"Si tratta di commercianti nigeriani regolarmente soggiornanti che con grande fatica sono riusciti ad avviare questi esercizi"2.

L'ordinanza aveva imposto la chiusura di tutti gli esercizi per le ore 19.30 mettendo in serie difficoltà i commercianti: i market che prima chiudevano alle 22.30 e la sala giochiDe Winners che da solo un mese aveva aperto i battenti e che avrebbe dovuto chiudere alle 2.00. Con i nuovi orari la frequentazione era praticamente nulla, a testimonianza del fatto che, anche per quanto riguarda i frequentatori, si trattava perlopiù di lavoratori.

Con grande soddisfazione da parte dei negozianti, dell'Associazione Razzismo Stop e dell'Avv. Infantolino, lo scorso 10 dicembre, il Tar ha accolto le istanze proposte. Le motivazioni apparentemente legate ad un vizio di forma, hanno in realtà a che vedere con la sostanza del provvedimento

"Si tratta di un vizio legato all'omessa comunicazione da parte del Comune dell'avvio del procedimento amministrativo volto all'emissione dell'ordinanza, motivata dal suo carattere d'urgenza" dice l'Avv. Infantolino. "L'urgenza del provvedimento però non è stata riconosciuta dal Tar e quindi l'allarme sociale ad esso connessa, che sta alla base del provvedimento, è stato ritenuto inesistente".


Subito dopo la notizia della pronuncia del Tar altri negozi gestiti da cittadini stranieri si sono fatti avanti per impugnare provvedimenti simili che avevano colpito le loro attività.

"Questi cittadini sono stati spesso scoraggiati ad intraprendere azioni giudiziarie così i tempi utili per proporre un ricorso sono ormai decorsi".
"Si tratta in moltissimi casi di situazioni per cui la situazione di emergenza o di pericolo per la sicurezza e per l'incolumità pubblica, a patto che possa essere riconducibile, e non lo credo, all'esercizio delle attività commerciali, non è neppure stata documentata. La realtà è quella di luoghi di aggregazione di cittadini, in questo caso nigeriani, alcuni in regola altri no, che per il solo motivo di esistere sembrano dare fastidio. Questo è un punto di vista che va assolutamente combattuto".

"Tra la documentazione presentata dal Comune c'è semplicemente qualche controllo effettuato ai danni di tossicodipendenti nella zona, ed in stazione questo non è certo eccezionale, alcune sanzioni amministrative per mancanza di etichettatura dei prodotti verso alcuni esercizi. Sembra una ordinanza preoccupata più che della sicurezza, di dare rassicurazione ad alcuni residenti che mal sopportavano la presenza di cittadini stranieri, promossa ai danni però delle attività commerciali dei negozianti".

"Questo tipo di provvedimenti non fanno che spostare il problema, ammesso che di problema si tratti. Dopo l'ordinanza, dal civico 1, l'aggregazione si era spostata al civico 16 ed i residenti chiedevano un analogo provvedimento per liberarsi della presenza dei cittadini nigeriani anche da lì".


A questo punto la questione potrebbe spostarsi dalle aule giudiziarie verso i palazzi della politica cittadina.
Luca Bertolino, dell'Associazione Razzismo Stop, non ha dubbi: ??da questa vicenda esce sconfitta la politica della Giunta cittadina che pensa di governare la città, ed in particolar modo la presenza dei migranti, a colpi di ordinanze e provvedimenti discriminatori, cavalcando tensioni piuttosto di agire concretamente per affrontarle. Questa è una vittoria dei negozianti e di tutti coloro che si sono mobilitati in questi mesi per contrastare da protagonisti questa politica”.
La Giunta dovrebbe riconoscere il suo fallimento politico e quantomeno annullare tutte le ordinanze contro i negozianti senza bisogno di ulteriori pronunce del Tar.