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Padova - L'onda è sui tetti

Comunicato stampa - In merito alla soppressione del corso di laurea in Geografia dei processi territoriali

21 / 10 / 2009

In merito alla soppressione del corso di laurea in Geografia dei processi territoriali

Come è ormai risaputo quest’anno il corso di laurea in GPT è stato soppresso dopo due settimane dall'inizio delle lezioni, a causa del mancato raggiungimento del numero minimo ministeriale di iscritti, confermando una situazione che si ripropone ormai da anni.

Dopo essersi immatricolati, aver sostenuto l’esame di ammissione al costo di 26 euro, aver pagato la prima rata delle tasse (533euro), aver acquistato i testi d’esame, avere in alcuni casi sottoscritto contratti di affitto, in altri un abbonamento ai servizi di trasporto, i 23 iscritti si trovano ora senza la possibilità di intraprendere il percorso di studi per il quale avevano scelto  il “virtuoso” ateneo di Padova.

Dopo l’incontro con il rettore svoltosi ieri, le posizioni dell’ateneo sono state finalmente chiarificate: la possibilità di applicare anche per quest’anno la deroga ci sarebbe, ma manca la volontà di farlo.

A prescindere dalla dubbia validità delle alternative proposte, è questo il dato di partenza.

Applicando la deroga l’ateneo, infatti, andrebbe incontro a penalizzazioni economiche da parte del ministero, nelle quali a detta del rettore non è il caso di rischiare di incorrere, “solo” per 23 studenti.

Nonostante quanto espresso dal comunicato datato 16 ottobre, la scelta del rettorato si palesa così per quello che è: una scelta politica, nel nome della razionalizzazione e della produttività, che preferisce mantenere il virtuosismo economico dell’università (criterio puramente aziendalistico), anche a scapito delle vite dei suoi studenti.

Ancora una volta dunque l’Ateneo di Padova si rivela all’avanguardia nella rincorsa alla qualifica di “meritevole” per accaparrarsi le briciole rimaste dai tagli dello scorso anno,  come l’Aquis ha insegnato.

Il malaugurato caso di Geografia mette in luce così quali siano le battaglie che si stanno giocando: da una parte la “guerra far poveri”, spacciata per strada verso l’eccellenza tramite un opinabile concetto di meritocrazia; dall’altra quella di chi crede che la cultura non sia misurabile in termini di utilità, soprattutto quando questi sono strumentali allo smembramento dell’università pubblica..

Vi chiediamo quindi di riconoscere le logiche politiche che stanno alla base della soppressione del corso di geografia e di prendere posizione sulla volontà del suo mantenimento in attività, nonostante il rischio di incorrere in penalizzazioni.

Chiediamo dunque a questo consiglio un atto di responsabilità verso gli studenti coinvolti e un atto di coraggio nel pretendere la deroga per l’attivazione del corso andando in controtendenza rispetto alle scelte del rettorato,

Studenti e studentesse di Geografia

Studenti e studentesse dell’Onda Anomala Padovana