Padova - Ma quale Profumo? Cambiamo aria!

24 / 11 / 2011

Si è svolta alle ore 12.00 di oggi la conferenza stampa degli studenti universitari per l'iniziativa di domani, alle 17.00, in occasione dell'arrivo del neoministro Profumo a Padova.

Davide Filippi

Sebastian Kohlscheen

Di seguito il testo del volantino presentato oggi

In Italia c’è un nuovo Governo, Berlusconi non è più il premier e al suo posto è stato nominato Mario Monti. Nemmeno la Gelmini è più Ministro dell’istruzione, è stata sostituita da Francesco Profumo. Dovremmo gioire ora che i nemici di un’intera generazione di lotte si sono fatti da parte.

Ma non riusciamo a gioire per la fine di Berlusconi. Chi sono quelli che l’hanno sostituito? Il lascito che questi 17 anni di Seconda Repubblica ci hanno consegnato è la scarsa fiducia in chi si propone come salvatore della Patria e dunque abbiamo deciso di dare un’occhiata più approfondita a coloro che, stando ai proclami, dovrebbero portarci fuori dalla crisi.

Mario Monti è consulente della Coca Cola Company e della Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo sotto processo per frode dal 2010, è stato rettore e presidente della Bocconi, oggi guida il Governo tecnico in un Paese come il nostro, sull’orlo della bancarotta. E non sono da meno i suoi ministri: si tratta di esperti della gestione aziendale e applicheranno il principio di economicità e del profitto che hanno imparato nelle aziende, banche e università private di cui sono consiglieri, amministratori o presidenti. Ad esempio, la nomina di Francesco Profumo a ministro dell'istruzione è coerente con il compito per cui il nuovo esecutivo è chiamato a lavorare. La sua idea di università e saperi è chiara, a partire dall'elogio alla riforma Gelmini fino alla gestione aziendalistica del suo politecnico (zeppo di investimenti privati di Fiat, General Motors e Pirelli, che chiaramente danno una direzione alla didattica finalizzata al profitto); non possiamo stupirci se guardiamo il suo curriculum che lo vede consigliere d'amministrazione in una gran quantità di società tra cui Telecom Italia e Unicredit.

Vogliamo affidarci a tecnici provenienti da multinazionali, banche e università private? Se questa conclamata crisi strutturale che parte dal mercato finanziario e arriva in ogni ambito dell’esistente è stata provocata proprio dall’avidità speculativa di istituti di credito e aziende, davvero vogliamo affidarci a loro per uscirne?

Venerdì il neo Ministro varcherà la soglia del Bo' per premiare i medici dell'istituto veneto di Medicina Molecolare e vogliamo andare a verificare se intende davvero discostarsi dall’operato di colei che l’ha preceduto. Abbiamo letto la dichiarazione che Profumo ha rilasciato insediandosi al Ministero dell’Istruzione: “È mia intenzione ascoltare con attenzione e interesse tutte le voci del mondo della scuola e dell’università che vogliano essere propositive. Per questo mi rendo disponibile ad incontrarle a breve. Da professore sono abituato ad ascoltare gli studenti, le loro aspettative e speranze sono legittime. Scuola, università e ricerca restano presidi strategici per assicurare all’Italia un futuro solido e prospero, per dare certezze ai giovani, per consentire a tutti i cittadini di assecondare il proprio talento e le proprie ambizioni. Lo ripeto, voglio essere il ministro dell’ascolto e del dialogo.”

E noi siamo gli studenti, i ricercatori, i dottorandi, i docenti che da anni chiedono una riforma dell’università che nasca dalle nostre esigenze e bi-sogni, che non sia mero strumento del mercato che ci trasmette sapere nozionistico e ci lancia senza paracadute nel mondo della precarietà.

In questi anni abbiamo imparato anche a guardare i fatti, lasciando perdere facciate e maschere costruite da giornali e televisione, dunque venerdì saremo davanti al Rettorato per portare al Ministro quella che è la nostra idea di università e di formazione, basata sul sapere critico che nasce dalla cooperazione e che ha bisogno di finanziamenti. Tutto il contrario di quanto previsto dalla riforma Gelmini.

Ministro Profumo, è pronto ad incontrare ed ascoltare la parte viva dell’università?

Padova - Conf. stampa Profumo