Padova - Manifestazione davanti all'hub vaccinale: «No ai brevetti sui vaccini!»

3 / 4 / 2021

Si è tenuto oggi pomeriggio al centro vaccini di Padova, allestito in zona Fiera, la manifestazione del centro sociale Pedro che ha contesta l’uso dei brevetti su questi farmaci che, al momento, rappresentano l’unica possibilità di ridurre il contagio e salvare vite umane.

Nelle ultime settimane hanno fatto scalpore le immagini delle lunghe e interminabili code di automobili nei pressi della Fiera, come di altri centri vaccinali della regione, simbolo visivo di una somministrazione lenta e farraginosa, che fin dall’inizio ha mostrato tantissime lacune sul piano organizzativo, ma soprattutto politico, in Veneto come altrove. Oggi la coda era meno lunga, ma solo perché l’Ulss 6 Euganea abbia sospeso per una settimana la somministrazione delle dosi destinate agli over 80, rendendo la situazione ancora più drammatica.

Durante la manifestazione è stata ripetutamente denunciata al microfono la gestione criminale della crisi pandemica che stanno facendo le multinazionali del farmaco, che proprio sulla questione vaccinale stanno svelando tutta la propria avidità. Tutto questo con la complicità dell’Unione Europea e dell’Italia, che lo scorso 11 marzo hanno votato contro la petizione presentata al WTO da alcuni Paesi per togliere i brevetti sui vaccini anti-Covid.

Molte le responsabilità anche della Giunta regionale leghista guidata da Luca Zaia, che se nella prima fase della crisi sanitaria millantava una gestione-modello, nella seconda parte ha mostrato tutti i limiti e le inadeguatezze di un sistema sanitario che ha completamente disinvestito sulla medicina di prossimità e ha esternalizzato verso cliniche e aziende private la prevenzione e la ricerca. La pessima gestione vaccinale è quindi solo l’ultimo tassello, quello senza dubbio più pesante, di scelte politiche miopi in termini di benessere collettivo e salute pubblica.

«Il virus è nato da un rapporto malato tra essere umano e natura mediato dal capitalismo» dice al microfono Davide Lorenzon del centro sociale Pedro, «e incredibilmente ci troviamo in una situazione in cui si riesce a trarre profitto anche da una crisi sanitaria che il capitalismo stesso ha prodotto. Infatti questo vaccino lo paghiamo due volte: la prima tramite la ricerca pubblica e il sequenziamento del virus eseguito un anno fa nelle università, la seconda in termini di denaro che paghiamo alle multinazionali che hanno brevettato i vaccini».

Gli attivisti e le attiviste hanno anche distribuito un volantino in cui si spiega chiaramente quanto vale il business dei vaccini, perché i contratti tra le Big Pharma e l’Unione Europea siano secretati e perché la battaglia contro i brevetti sia in questo momento necessaria per proteggere la vita di miliardi di persone.