Padova - Patrimonio pubblico e quartieri popolari: "mai più sgomberi e speculazioni!"

Il Comitato di Quartiere Portello vince il ricorso al TAR dopo 14 anni contro la finta riqualificazione dell'area del "quadrato". La Palestra Popolare Chinatown risponde alle minacce di sgombero con un'iniziativa di sport e socialità.

8 / 7 / 2022

A Padova ritorna in auge il dibattito sul patrimonio pubblico e sulle esigenze abitative e sociali dei quartieri “popolari”. Dopo le minacce di sgombero giunte alla Palestra Popolare Chinatown - che da quattro anni rende vivo un magazzino abbandonato di proprietà dell’Inps nel quartiere Palestro, che ora l’istituto vuole mettere all’asta – una sentenza del Tar ha fatto tornare alla luce una vicenda accaduta 14 anni fa nel quartiere Portello. A distanza di 14 anni, infatti, il Tribunale Amministrativo ha dato ragione al Comitato di Quartiere per un ricorso presentato contro alcune opere urbanistiche volute dall’allora amministrazione guidata da Flavio Zanonato, che sulla carta avrebbero dovuto riqualificare il quartiere, ma che si sono trasformate in un gigantesco spreco di risorse pubbliche e hanno solo contribuito a peggiorare le condizioni di vita degli abitanti.

In particolare, il riferimento è all’ormai famigerato “quadrato del Portello”, storico edificio di case popolari investito da una ristrutturazione che, anziché privilegiare il recupero delle abitazioni esistenti, ha visto destinare la maggior parte dei fondi per opere quali la serra d’inverno e un gigantesco parcheggio interrato. Opere che, oltre ad essere inutili per la comunità a cui erano dirette, risultano anche potenzialmente piuttosto dannose sul piano ambientale.

Proprio nell’area del “quadrato” venerdì 8 luglio alle 11 si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre allo storico Comitato di Quartiere, anche realtà politiche e sociali che ancora operano al Portello, come il Laboratorio Occupato La Tana, il collettivo universitario Spina, La Palestra Popolare Galeano. A loro si sono aggiunte l’Adl Cobas e realtà del quartiere Palestro, come il Quadrato Meticcio e, appunto, la Palestra Popolare Chinatown. «Le opere del “quadrato del Portello” furono da subito contestate dai residenti e non solo, furono disconosciute nei tavoli di partecipazione con Ater e amministrazione comunale tanto che i residenti avevano al tempo presentato delle proposte alternative che non furono nemmeno valutate» dicono alcuni rappresentanti del Comitato di Quartiere. Le proteste scatenarono anche la reazione delle forze dell'ordine, con tanto di scontri nelle strade del quartiere.

«Le opere vennero realizzate e insieme a queste vennero attuati decine di trasferimenti forzati delle famiglie che volevano invece rimanere in quartiere. Dopo 14 anni il TAR riconosce la nostra istanza e ci convoca a udienza. Purtroppo però ora è troppo tardi, non si può tornare indietro: l’enorme quantità di soldi pubblici spesi, l’inutilità e l’inutilizzo della serra d’ inverno e la fallacia dei garage interrati non si possono recuperare».

Lo sguardo è ovviamente rivolto al presente e al futuro: «Ci rivolgiamo alle realtà sociali che costruiscono comunità solidali nei quartieri, a chi si occupa del diritto all’abitare e a chi crea welfare dal basso, a tutti i cittadini ed alle realtà della cooperazione sociale per richiedere a gran voce che non ci siano più tavoli di partecipazione che non ascoltano il territorio e che si preservino i quartieri cittadini dalle speculazioni edilizie sul patrimonio pubblico».

C’è stato poi un ponte con ciò che sta accadendo nel quartiere Palestro, in particolare rispetto ai già citati stabili dell’Inps ora in vendita. Sabato 9 luglio la Palestra Chinatown ha organizzato un evento di sport e socialità in Piazzetta Caduti della Resistenza per rispondere alle minacce di sgombero. 

«Da quattro anni dentro le mura di quel magazzino vive una palestra popolare che garantisce a centinaia di persone sport e attività fisica senza discriminazioni economiche, etniche o di genere. Ora l’Inps, padroncina della nostra città, ha deciso di mettere all’asta decine di stabili in Quartiere Palestro, minacciando di sgombero anche la Palestra Popolare Chinatown. A questa minaccia vogliamo rispondere anche con le attività che da anni portiamo avanti nel nostro quartiere, fra i nostri palazzi, fra la nostra gente, perché crediamo che la vera arma ad un eventuale sgombero sia la solidarietà delle persone che hanno vissuto e vivono quotidianamente la Palestra».

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