Padova. Premiata ditta rapine: l'operaio, il capo ultrà, il musicista e il buttafuori

2 / 8 / 2009

Padova (31 luglio) - Sgominata la banda del taglierino. Sono quattro padovani e un napoletano che da maggio hanno commesso almeno otto rapine in banca racimolando un bottino superiore ai 100 mila euro. Mente del gruppo l’ultrà del Padova Gianluca Locicero di 32 anni, che organizzava i colpi insieme a Federico Ferronato di 39 anni buttafuori alla discoteca "Le Chic" di via Vecellio all’Arcella, Michele Contin di 33 anni, Espedito Franzese di 24 anni e Gianni Gatti di 40 anni.

Il modus operandi era sempre lo stesso. Il giorno prima della rapina rubavano un’auto, spesso una Fiat Uno o una Y10 perchè più facili da aprire, quindi la posteggiavano in una via attigua all’istituto di credito che volevano alleggerire. Poi pochi istanti prima della rapina a bordo di una Mercedes grigia station wagon, guidata sempre da Locicero, e di una Renault Clio andavano a riprenderla. Due si dirigevano verso la filiale con la macchina rubata e gli altri fungevano da "pali". Orario di azione sempre tra le 15 e le 15.30.

A entrare in banca, con parrucca, cappello e armati di taglierino erano a turno Contin, Gatti e Franzese. In particolare Michele Contin, di professione musicista (abile batterista), cercava di camuffare alcuni nei che ha sul viso attaccandosi dei cerottini o spalmandosi sulla pelle una sorta di cerone. Gianluca Locicero, il boss del gruppo, materialmente non ha mai commesso nessuna rapina. Da buon capo non si è mai "sporcato" le mani.

La banda sembrava inarrestabile, fino a quando nel colpo del dodici giugno alla filiale della banca Antonveneta di via Ippodromo Michele Contin ha commesso un errore. Il musicista ha lasciato a disposizione degli inquirenti una mezza impronta digitale. Da questo momento gli uomini della squadra Mobile coordinati da Marco Calì hanno cominciato a pedinarli. Li hanno seguiti installando un sistema Gps nelle loro auto e li hanno intercettati.

Al telefono i cinque si scambiavano messaggi del tipo "abbiamo trovato una palestra, andiamo ad allenamento questo pomeriggio". Tradotto palestra sta per banca e allenamento per rapina. Del resto, tranne Gatti, gli altri amavano pomparsi i muscoli. Spesso si allenavano e parlavano dei colpi nella palestra "Gold’s Body" di via Quarto situata sopra il centro "Kofler". Oppure le rapine in banca le decidevano anche nel negozio di Gianluca Locicero, l’"Intercity Firm" di via San Fermo 104.

In un’altra intercettazione Locicero, in quel momento a Jesolo con la figlia, e Ferronato discutono animatamente, perchè l’ultrà vorrebbe rapinare le banche ogni giorno e così il complice cerca di calmarlo.

L’altro giorno, sempre intorno alle 15.30, avrebbero dovuto alleggerire la filiale della banca Antonveneta di Ponte San Nicolò in via Marconi, ma ad attenderli c’era la squadra Mobile. Gli agenti hanno tenuto sotto controllo una Fiat Uno che la banda aveva rubato il giorno prima all’Arcella e che aveva parcheggiato a fianco dell’istituto di credito.

Coraggioso, nell’occasione, è stato anche il direttore della filiale che insospettito dal volto truccato di uno dei rapinatori gli ha negato l’accesso in banca. A questo punto è scattato il blitz della polizia con tanto di inseguimento e alcuni colpi di pistola sparati in aria e contro le gomme della Fiat Uno. Un’azione che ha causato anche a un violento incidente tra auto dove si sono feriti un agente, che guarirà in venticinque giorni, e Gatti (otto giorni di prognosi). L’operazione "Time Out", la cui titolarità delle indagini è del pubblico ministero Paola De Franceschi, ha dunque portato all’arresto per rapina Locicero e la sua banda.

In un secondo momento poi sono partite le perquisizioni nelle case di Locicero in via Duprè 24, di Contin in via Savonarola 110, di Ferronato a Cadoneghe in via Marconi 65/c, di Gatti in via Luxardo 6 e infine di Franzese in via Zara 8.

Gli uomini della Mobile hanno sequestrato due taglierini, due tira pugni, un passamontagna, una parrucca, dei cappellini e nell’abitazione di Contin 6 mila euro in contanti. In più un orologio Rolex Daytona di oro massiccio del valore di 22 mila euro di Locicero. Non è ancora certo per gli inquirenti che i cinque volessero usare il denaro delle rapine per godersi la vita. Forse avevano un altro progetto.

Marco Aldighieri

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Locicero: dall'estremismo di destra alla curva, 13 anni di violenza

Il capo era Gianluca Locicero, leader del tifo biancoscudato
Almeno 8 colpi in banca. Bottino: 100mila euro in 10 mesi

Padova  (31 luglio) - (m.a.) Gianluca Locicero un passato da estremista di destra e da hooligan. Nato a Padova nel settembre del 1976, Locicero a metà degli anni ’90 si mette in luce per la sua passione politica tanto da diventare il segretario provinciale di Forza Nuova Gioventù Nazionale. 

La prima condanna, a quattro mesi di reclusione pena sospesa, arriva per lui nel 1998 quando aggredisce tre agenti per futili motivi. Nel 1999, questa volta per reati di matrice "politica", viene condannato a 6 mesi di libertà controllata. Quindi nel 2002 è stato condannato ad altri cinque mesi di reclusione per la rissa con i "pedrini" dell’otto dicembre 1996 al bar "Keller".

Il trentaduenne proprio dal 1996 ad oggi ha poi collezionato dieci anni e sei mesi di Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive), per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce all’ex presidente del Calcio Padova, Cesarino Viganò, e per cori di stampo razzista. Senza dimenticare che ultimamente era stato sottoposto all’obbligo di firma giornaliero in questura, più ad altri tre anni di Daspo, per avere invaso gli spogliatoi dell’Euganeo a gennaio alla fine del match tra Padova e Legnano dove è stato arrestato.

Locicero è anche padre di una bambina, laureato in Scienze della formazione e titolare del negozio Intercity Firm (abbigliamento street wear) di via San Fermo 108. Attività che ha tenuto aperto, fino allo scorso 31 dicembre, anche con un punto vendita al centro commerciale Palladio di Torri di Quartesolo di proprietà di Marcello Cestaro, patron del Calcio Padova. Col nome di Intercity Firm veniva chiamata la frangia più violenta dei supporter del West Ham United squadra londinese.

L’ultima sua apparizione allo stadio Euganeo è stato quando il Comune ha installato il mega schermo per poter seguire la gara Padova-Reggiana del dieci maggio. Nell’occasione Locicero ha insultato ripetutamente gli steward, accusandoli di averlo consegnato alla giustizia nell’episodio di gennaio. Se prima era un estremista di destra e un ultrà, adesso è diventato solo un normale criminale.