Nella settimana di mobilitazioni contro il decreto Salvini, a Padova Adl Cobas, l’Associazione Open Your Borders, la Polisportiva SanPrecario, Sconfinamenti, Sportello Meticcio lanciano un appuntamento pubblico per mercoledì 6 febbraio alle 11 davanti all'Ufficio Anagrafe di Piazza dei Signori.
Accogliere, includere e sostenere le persone è un compito
comune, i padovani lo sanno bene e la nostra città brilla per le azioni
concrete di solidarietà e mutualismo messe in campo da centinaia di singoli ed
associazioni.
Lavoriamo quotidianamente per reggere a una situazione difficile, precipitata
nell’autunno a causa della legge 132/08, ovvero il “decreto Sicurezza”. Questo
provvedimento, che prende il nome dal ministro dell'interno, è un dispositivo
che genera divisioni, architettato per frammentare ulteriormente quel tessuto
sociale che le realtà di base di Padova in questi anni, con molta fatica, hanno
saputo mantenere vivo. A Padova, come nel resto d'Italia, la “legge Salvini”
punta a dividere la società in “cittadini” e “invisibili”, imponendo ai sindaci
di privare di ogni diritto migliaia di persone e di allinearsi al suo ministero
per combattere una guerra contro i poveri.
Tra le misure contenute nella legge, il divieto di iscrizione anagrafica dei e
delle richiedenti asilo punta a rendere ulteriormente precaria e invisibile la
vita di migliaia di persone.
Con l'abolizione del permesso di soggiorno umanitario, il governo, raggiunge
invece uno scopo ben preciso: portare un numero sempre maggiore di migranti ad
essere irregolari e vivere in strada, privandoli quindi di qualsiasi diritto
per poi stigmatizzarli come “clandestini”. Rafforzare così l'idea di un nemico
interno, costruire a tavolino un capro espiatorio contro cui scagliarsi, buono
per tutte le campagne elettorali.
Di fronte a un attacco di tale portata, sferrato attraverso una legge dello
Stato che dall’alto precipita sui corpi e i desideri di chi sta in basso, si
rafforza la nostra certezza di essere nel giusto e di fare la cosa giusta
lottando fianco a fianco e sostenendo i migranti e tutti coloro che sono
colpiti da queste misure. Per questo crediamo necessario che si debba compiere
un salto di qualità per fronteggiare l'ingiustizia sociale.
I Sindaci e le Amministrazioni Comunali possono e devono compiere atti
importanti, scegliere da che parte stare, avendo un ruolo centrale nella
gestione dell'anagrafe: devono trovare la forme ed i modi per iscrivere nel
registro dei residenti tutte le persone che risiedono nel territorio comunale e
ordinare all'ufficio anagrafe di farlo. Ieri a Palermo il sindaco Orlando ha
disobbedito apertamente al comando anticostituzionale della Legge Salvini,
iscrivendo al registro anagrafe quattro persone con permesso di soggiorno in
corso per motivi umanitari e come richiedenti asilo, assumendosi la piena e
unica responsabilità dell'atto, agendo direttamente come "ufficiale di
governo e ufficiale d'anagrafe".La stessa cosa chiediamo di fare al
sindaco della nostra città, Sergio Giordani.
Nel contempo va verificato che non ci siano discriminazioni di nessun genere:
non si deve negare il diritto a tutte le prestazioni erogate sul territorio
comunale dalla pubblica amministrazione e anche dai servizi forniti da soggetti
privati, quali le banche, le assicurazioni, le agenzie immobiliari.
L'amministrazione deve verificare che sia garantito l'accesso all’istruzione
(scuola, nidi d’infanzia) e alla formazione, anche professionale, ai tirocini
formativi, alle misure di welfare locale (comunale e regionale), all’iscrizione
ai Centri per l’impiego, all’apertura di conti correnti presso le banche o le
Poste italiane.
Questo inseme di diritti e tutele va garantito anche a chi, per necessità, si
trova ad occupare, facendo rinascere quegli spazi vuoti e abbandonati delle
nostre città. Contro l’articolo 5 della Legge Lupi del 2014 che ha tolto la
possibilità di chiedere la residenza e l’allacciamento ai pubblici servizi, e
contro la Legge Salvini che ha raddoppiato le pene per chi occupa e ha
istituito una nuova figura criminalizzata: chi aiuta e offre solidarietà.
Per questo, durante la settimana di mobilitazione #indivisibili
che si concluderà con l'assemblea nazionale di Macerata, il 10 febbraio,
scegliamo la sede dell'ufficio anagrafe, non solo per ribadire che il diritto
alla residenza va immediatamente garantito ai richiedenti asilo e non solo, ed
esteso a tutte quelle persone che dimorano abitualmente nel Comune di Padova,
ma anche perché esso è il luogo dove il decreto Salvini esercita tutta la sua
efficacia contro i migranti e richiedenti asilo, andando a minare le libertà e
le tutele di tutte e tutti.
Mobilitiamoci, quindi, contro politiche razziste ed escludenti, tutti insieme,
mercoledì 6 febbraio, alle ore 11.00 davanti all'Ufficio Anagrafe di Piazza dei
Signori, per garantire il diritto di tutt*, nessuno escluso, alla residenza e
ai diritti ad essa collegati.
E' una questione di giustizia sociale, è una battaglia di civiltà.