Padova - Sagra del Degrado: la città si riappropria delle piazze

Utente: chicca
11 / 9 / 2014

Le ordinanze in breve:


- è vietata la libertà
- è vietata la socialità
- è vietata la spontaneità
- è vietata la gioia dello stare insieme

Ieri sera abbiamo visto tutti, con i nostri occhi, una città di nuovo viva, una città che si è ripresa gli spazi che sono suoi di diritto, dal basso e spontaneamente.
E' stata riscoperta una socialità libera e non preordinata, che da qualche tempo Padova aveva perduto.

Quella Piazza delle Erbe che un tempo era simbolo della vita universitaria, quel cuore pulsante della cosiddetta "movida", è tornato a battere, forte e chiaro. Attraversando la piazza, nessuno ha visto quel fantomatico degrado, che tanto piace al sindaco Bitonci, ma facce felici, persone che sentivano di poter finalmente respirare una boccata d'aria, senza costrizioni o divieti, una socialità libera ed autodeterminata:  musica, canti, balli, una celebrazione della gioia di vivere e di stare insieme, che per anni era stata simbolo della Padova viva.

La risposta alle nuove ordinanze è stata questa.
L'unico risultato, di fronte al tentativo di rendere Padova una città morta e deserta, è stato quello di riunire tutti coloro che a queste condizioni non ci stanno.
Il tentativo di tarparci le ali ha ottenuto l'effetto opposto: quello di unirci tutti, compatti e decisi, per dare un segnale alla città, alla giunta, e al sindaco. 

La città è viva, vuole restare viva, e vuole anzi esserlo anche più di prima, in barba a divieti e restrizioni.
E' stato un primo segnale, un segnale forte, un segnale che dovrebbe far riflettere Bitonci e il suo ‪#‎hovisto4gatti‬.
Non eravamo quattro gatti, eravamo centinaia.
E saremo sempre di più.

CSO Pedro

Padova - In centinaia in piazza contro i divieti

Padova - Sagra del degrado