Padova - Salute mentale, carcere e sostanze: riflessioni contemporanee. Audio, foto e video dal seminario

25 / 5 / 2010

Prima giornata - 24 maggio, “Dalla punizione alla prevenzione: pratiche di riduzione del danno”

Biagio, Collettivo di Psicologia

Francesca, Colettivo di Psicologia

Il consumo mondiale di sostanze stupefacenti è elavatissimo (4.343 milioni) ed in Italia vede per lo più oppiacei e cannabinoidi. L'illegalità e il proibizionismo hanno trasformato nel tempo il consumo di sostanze in una carneficina, creando narcomafie. Le leggi create per proibire l'uso e il consumo delle droghe hanno aumentato in modo esponenziale il numero delle carceri e dei carcerati. Una scelta quelle delle istituzioni che si basa sulla dicotomia lecito/illecito e che non tiene conto della cultura o della persona. La nascita e gli sviluppi di modelli di riduzione del danno offrono un set di strategie per ridurre le conseguenze negative dell'uso e dell'abuso di sostanze stupefacenti.

Luciano Gamberini, Università degli Studi di Padova

E' necessario fare interventi di riduzione del danno nei luoghi frequentati durante la notte, in quanto spazi che i giovani si creano e che ritengono una parte importante nella loro vita. In questi contesti essi provano per la prima volta le sostanze. Consumare droghe non significa necessariamente avere dei problemi ma semplicemente l'intenzione è quella di superare i propri limiti.

Gli interventi di riduzione del danno cercano anche di dare un apporto culturale, organizzando una parte della feste frequentate dai giovanissimi, per comunicare con loro, offrendogli servizi e informazioni.  

Stephane Leclerq - ABD e coordinatore Rete Europea Safer NightLife

Le condotte a rischio, ovvero oltre la soglia di normalità, sono i comportamenti che avvengono durante la notte. Il lavoro di operatore di strada si sposta nei luoghi dove esiste il consumo di sostanze. Durante le feste si accolgono le richieste e le esigenze di chi si ha di fronte e usa sostanze.

La riduzione del danno è un opportunità: dato che viene “accettato” l'uso di sostanze e la dimensione del piacere che esse producono, ci si avvicina alle persone e si costruisce empatia tcon l'operatore. Con la riduzione del danno c'è il tentativo di valorizzare le persone che si hanno davanti, riconoscendo le competenze per prendere delle decisioni e per avere una relazione informata con le sostanze.

Giuseppe di Pino, operatore di strada del Comune di Venezia

L'operatore di strada fa un lavoro a bassa soglia, in strada, con tossicodipendenti attivi; si offre del tè con i biscotti e i tossici consegnano le siringhe usate in cambio di nuove. La comunicazione ha due “comandamenti”: l'ascolto accogliente e la sospensione del giudizio. Spesso le persone che si incontrano subiscono emarginazione nei confronti della società e della famiglia. Quasi sempre hanno già usufruito di tutti i servizi offerti che sono spesso poco adatti alle esigenze del tossicodipendenti anche a causa dei pochi fondi forniti dallo stato. C'è quindi il tentativo di ricostruire ponti con i servizi e con i familiari.

Armando Filippin, operatore di strada del Comune di Padova

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Seconda giornata - 25 maggio 

Sessione del mattino, “La rivoluzione basagliana: dai manicomi ad oggi”

Roberta, Collettivo di Psicologia

Erika, Collettivo di Psicologia

Un tempo i manicomi traducevano i meccanismi delle istituzioni totali di emarginazione dell'individuo dalla società. Oggi questo processo viene determinato soprattutto con le carceri.

Per raggiungere un cambiamento di queste condizioni bisogna interrogarsi e scoprire i bisogni attuali della realtà sociale.

Franco Rotelli, ex Direttore del Servizio di Salute Mentale di Trieste

La fase attuale vede il bisogno per chi governa di meccanismi di controllo e di moltiplicazione di istituzioni totali, come il carcere. Nel momento in cui si parla di controllo si deve affrontare il tema del corpo degli individui, un corpo che oggi viene normato dalle leggi, le quali decidono il modo in cui ognuno deve esercitare i propri diritti, la propria libertà, i propri desideri e il proprio comportamento all'interno della società.

Quindi, un corpo normato dalle legge e controllato, che pratica i propri desideri, viene potenzialmente rinchiuso ed escluso dalla società.

Alessandro Metz, Presidente Radio Fragola Trieste

La Fondazione Basaglia si occupa di molti progetti, tra cui vari interventi nelle scuole. Un'esperienza avvenuta è stata quella di far prendere coscienza ai bambini di realtà diverse da quella a cui sono abituati nella quotidianità. Dei ragazzini di 16 anni hanno infatti raccontato a dei bimbi di 7 delle storie inventate sui manicomi e questi ultimi dovevano, in base ai racconti sentiti, disegnare quello che per loro era un “matto”, ovvero una persona ritenuta diversa ed allontanata dalla società. Plasmare in questo modo le menti di chi si stà ancora formando permette di prendere coscienza sulle questioni e di affrontare la paura.

Questo progetto risponde ad un'intenzione più ampia, ossia quella di dare degli strumenti per cui si possa lottare per ottenere ciò che si desidera, senza aver paura di rompere dei muri.

Alberta Basaglia, Vice presidente Fondazione Franca e Franco Basaglia

Ugo Carmeni, Presentazione di “Ombre || Schatten”

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Seconda giornata - 25 maggio 

Sessione del pomeriggio, “Istituzioni totali: carcere e sostanze”

Biagio, Collettivo di Psicologia

La presenza dei “tossicodipendenti” in carcere, da 15 anni è dovuta alle leggi ma anche dall'approccio di altre istituzioni e del loro intervento rispetto a tutto ciò che ruota attorno al mondo delle sostanze illegali (condizioni di marginalità, prostituzione, ecc.).

Riflessioni sulla legislazione in merito alle sostanze e all'ambivalenza / ambiguità che troviamo in queste leggi rispetto alle dimensioni di punizione e cura. La radicalizzazione della punizione nella Fini-Giovanardi e le conseguenze sociali, educative e umane di tale tendenza.

Giuseppe Mosconi - Università degli studi di Padova

A seguito dell'introduzione della legge Fini-Giovanardi, che prevede l'inasprimento delle sanzioni relative alle condotte di produzione, traffico, detenzione illecita ed uso di sostanze stupefacenti, e per l'abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere e quelle pesanti. la conseguenza più evidente è il drammatico aumento della carcerizzazione. Prima di questa legge le pena prevedeva per le droghe pesanti un minimo di 8 anni e un massimo di 20, mentre per quelle leggere la sanzione andava da 2 a 6 anni. Oggi, per tutte le droghe la pena và da 6 a 20 anni. Il rischio concreto di finire in carcere è reale in quanto è impossibile avere una sospensione condizionale della pena ed è difficile applicare le attenuanti lievi.

Annamaria Alborghetti - Presidente della Camera Penale di Padova

Panoramica storica dal dopoguerra sino ad oggi toccando i decreti e le leggi che più anno inciso sulla condizione dei carcerati e della dimensione carceraria in generale in Italia. In particolare gli anni '60 e i progetti di valorizzazione dell'individuo dentro il carcere; gli anni '70 '80 e il ritorno al carcere duro (introduzione delle sezioni speciali per i detenuti politici e le leggi antiterrorismo); e dagli anni '90 fino ad oggi le nuove leggi su immigrazioni e sostanze e il loro impatto sulle galere.

Considerazioni sulle recenti sentenze riguardanti Genova 2001 e la Diaz e lo stato di impunità di cui gode il corpo delle forze dell'ordine in Italia.

Marco Rigamo – Global Project

L'importanza di iniziative costruite dal basso dentro le istituzioni universitarie italiane a fronte di una didattica accademica molto spesso sterile e lontana dalla realtà. La necessità di distinguere dentro l'azione professionale il “sé” cittadino dal “sé” psicologo . La psicologia non può decidere sulla libera scelta di attuare comportamenti da parte dei soggetti, ma solo occuparsi della salute e del benessere dell'individuo.

Giampiero Turchi - Università degli Studi di Padova

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Playlist

Padova - Salute mentale, carcere e sostanze. Fotogallery p.te 1

Padova - Salute mentale, carcere e sostanze. Fotogallery p.te 2

Padova - Salute mentale, carcere e sostanze. Fotogallery p.te 3

Padova - video del seminario Salute mentale/carcere/sostanze