Un video mostra i poliziotti che al grido "Fracassateli .." caricano i manifestanti il 14 novembre

Padova - Tramutati in obbligo di firma gli arresti domiciliari per Zeno ed Enrico.

18 / 1 / 2013

Si è saputa in serata la decisione del Tribunale della Libertà in merito alle misure restrittive comminate agli attivisti di movimento per le manifestazioni della giornata europea di sciopero del 14 novembre con l'operazione giudiziaria del 7 gennaio fatta dal PM Stuccilli: a Zeno e Zuzzo sono stati trasformati gli arresti domiciliari in obbligo di firma mentre a Marco e Mattia è stato tolto anche l'obbligo di firma.

Contemporaneamente oggi è stato reso pubblico un video in cui si sente chiramente un esponente delle "forze dell'ordine" incitare i suoi "colleghi" dicendo "fracassiateli, oggi li fracassiamo ..." e si vedono i poliziotti partire alla carica dei manifestanti nel piazzale della stazione proprio la mattina del 14 novembre.

Nel comunicato che riportiamo di seguito il CSO Pedro denuncia da un lato la vergognosa violenza delle forze dell'ordine e dall'altro ribadisce che, tanto più a fronte delle immagini incontrovertibili del video, è inaccettabile il mantenimento di misure restrittive per gli attivisti politici.

Vi segnaliamo anche l'articolo on line del quotidiano padovano Il Mattino che mostra il video del comportamento delle forze dell'ordine.

COMUNICATO DEL CENTRO SOCIALE PEDRO

LIBERTA' DI MOVIMENTO

In serata è giunta la notizia che il Tribunale della Libertà ha trasformato gli arresti domiciliari per Enrico e Zeno in obbligo di firma ed ha  eliminato le firme per Zenzi e Mattia. I provvedimenti restrittivi erano stati attuati con l'operazione giudiziaria del 7 gennaio del PM Stuccilli contro i manifestanti durante la giornata europea di sciopero del 14 novembre.

Sempre oggi in un video allegato agli atti dell'udienza si sente chiaramente un poliziotto dire "Fracassiamoli Oggi, questi li fracassiamo" e si vedono i poliziotti partire con la carica nel piazzale della stazione in maniera vergognosa e premeditata. Una verità ben diversa da quella raccontata nell'operazione di Stuccilli, istigata dalla solita nomenclatura padovana sempre pronta a criminalizzare i movimenti e a chiedere galera di fronte a chi lotta per una città ed un futuro diverso.

L'impossibilità di sostenere le falsità che dovevano supportare la legittimità degli arresti domiciliari è una prima dimostrazione dell'inconsistenza dell'operazione giudiziaria.

Di fronte al video che mostra inequivocabilmente cosa ha fatto la polizia durante la giornata del 14 n a Padova come in altre città d'Italia diventano ancora più inaccettabile che a Zeno ed Enrico vengano lasciati gli obblighi di firma.

Non sono loro ad essere pericolosi socialmente o a rischio di “reiterare” il reato ma invece i poliziotti che caricano giovani attivisti al grido “fracassiamoli ..”, i magistrati pronti a prestarsi ad operazioni di criminalizzazione e chi continua “reiteratamente” e con provocatoria continuità a voler restringere la libertà di movimento nella città di Padova.

Come abbiamo gridato in tante e tanti in queste settimane mobilitandosi contro l'operazione giudiziaria del 7 gennaio “non ci avrete mai come volete voi”.

Invitiamo tutti a prendere posizione perchè a Enrico e Zeno venga tolta ogni restrizione!

Libertà di movimento!

Cso Pedro

DI SEGUITO IL VIDEO DELLA CARICA DELLA POLIZIA AL GRIDO “Fracassiamoli ...”


DAL MATTINO DI PADOVA ON LINE

14 novembre, la polizia carica i manifestanti: «Fracassateli»

Un filmato depositato agli atti del processo contro i quattro attivisti del Pedro accusati per gli scontri della giornata di «sciopero europeo». I manifestanti: «Agenti incitati a massacrarci». Il riesame annulla i domiciliari per due giovani imputati

di Elena Livieri

PADOVA. «Appena arrivano fracassateli», «Fracassateli»: l'ordine parte dalle retrovie della polizia in assetto antisommossa schierata nel piazzale della stazione, di fronte gli studenti delle scuole superiori e gli attivisti dei centri sociali. E' il 14 novembre, giornata di mobilitazione europea. Anche a Padova, come in molte città italiane, si scende in piazza. E proprio a Padova, oltre che a Roma, Milano e Torino, la manifestazione termina con pesanti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

Tra i protagonisti della manifestazione ci sono gli studenti, che protestano contro i tagli alla scuola. È da poco passato mezzogiorno quando parte la prima carica della polizia, a cui ne seguono altre. Il corteo dei manifestanti voleva entrare in stazione. Nel video girato dalla Scientifica e depositato agli atti del processo in corso si sente una voce dalle «retrovie» della polizia che urla «Appena arrivano fracassateli» e ancora «Fracassateli» poi il conto alla rovescia «Tre, due, uno, vai» e la carica che parte.

Per gli scontri davanti alla stazione di Padova quattro attivisti del centro sociale Pedro sono indagati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio. Zeno Rocca e Enrico Zulian erano agli arresti domiciliari, Marco Zanotto e Mattia Di Caro sottoposti all'obbligo di firma. Il loro avvocato Aurora D'Agostino ha chiesto al Tribunale del riesame la revoca delle misure cautelari. Una richiesta accolta in parte dai giudici che hanno cancellato i provvedimenti contro Zanotto e Di Caro e hanno disposto l'obbligo di firma per Rocca e Zulian.

Secondo il legale non sussistono elementi a sostegno dell'accusa in capo ai quattro attivisti del centro sociale; secondo l’accusa sarebbero stati loro a preordinare lo scontro. Max Gallob e Sebastian Kohlscheen, attivisti del centro sociale Pedro accusano: «Il video dimostra che è stata la polizia a caricare, che c'era la premeditazione di applicare quel tipo di dispositivo contro i manifestanti».

Fonti della Questura di Padova sottolineano che il filmato è stato prodotto e presentato al processo dalle forze di polizia e che non vi sono evidenze di comportamenti irregolari da parte degli agenti. Per quel che riguarda l'ordine "Fracassateli" viene escluso categoricamente che sia stato espresso da un dirigente della polizia.

18 gennaio 2013