Padova - Uniti per lo sciopero, per la libertà di movimento

6 / 5 / 2011

L'appuntamento era per le nove nel piazzale antistante la stazione dei treni di Padova, ma già dalle prime ore della mattinata c'erano le prime avvisaglie di una giornata di sciopero generalizzato.

Mamme e bambini, perchè oggi anche la scuola è in agitazione. Studenti che al suono della campanella non riempiono le aule ma sfoderano bombolette e lenzuola bianche che a breve si riempiranno di slogan.

Nel piazzale i visi un po' assonnati di chi questa giornata di mobilitazione l'ha già iniziata nella notte, con i blocchi e le carovane di macchine che hanno attraversato la zona industriale di Padova.

Bandiere della Fiom e della Cgil, donne, uomini, studenti, precari, partite iva, lavoratori a progetto, a chiamata, lavoratori delle nuove forme di schiavitù.....la piazza intorno alle 10 del mattino è pronta a muoversi e sfilare.

Campeggia alto sotto il sole di una giornata conquistata, lo striscione di Uniti per lo Sciopero. Le voci del sound system scandiscano la complessità che oggi la battaglia per un nuovo welfare e per la ridistribuzione della ricchezza, mette in gioco. Non solo reddito e dignità, ma anche diritti, che prendono corpo anche grazie alla capacità di rifiutare i tentativi di chiusura di quegli spazi in movimento che quotidianamente lottano attraversando i temi che in miglia hanno scandito nelle strade. Ci sono i fratelli e le sorelle migranti, i lavoratori dello spettacolo che arricchiscono la giornata con performance teatrali denunciando lo stato di precarietà e parlano di nuovi diritti da conquistare, tutti uniti.

Gli studenti si riappropriano del diritto alla mobilità, attraverso la pratica ormai diffusa e condivisa del ticket crossing.

Il corteo sfila lentamente, non solo per i numeri, ma perchè c'è voglia di stare uniti e insieme, perchè oggi, più che mai, le battaglie del mondo della formazione si legano alle lotte degli operai, le nuove forme della precarietà si intrecciano con i modelli produttivi che vorrebbero privatizzare e mettere a repentaglio la qualità della nostra vita. Ci sono infatti, le bandiere del movimento Acqua Bene Comune, i comitati del no all'inceneritore affiancate da quelle dei no Nuke.

Sono le 11.30 passate quando il corpo del corteo raggiunge piazza dei Signori, per il comizio finale. Mentre le parole scivolano, la consapevolezza della complessità e della ricchezza che questa giornata ha saputo mettere in gioco, rimane e non svanirà con l'ultimo intervento.

La piazza si scioglie. Lo sciopero generale è passato ma da domani precari, lavoratori, migranti, e studenti saranno di nuovo nelle facoltà, nelle piazze, nelle strade e luoghi di lavoro per continuare a costruire l'alternativa al futuro che vorrebbero imporci l'alternativa al modello Berlusconi, Gelmini, Marchionne tutti insieme e uniti.

Padova - Oggi mi alzo e sciopero