In quaranta sono saliti in cima all’Arco di Trionfo per gridare il loro fermo no alla riforma universitaria.

Parigi: che Trionfo!

Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, la gioia è ancora alle stelle.

30 / 11 / 2010

Questa mattina una quarantina di studenti italiani si sono dati appuntamento sotto l’Arco di Trionfo per effettuare un rapido blitz in solidarietà e in continuità alla giornata di mobilitazione contro la riforma Gelmini. Saliti in cima al monumento, ed eluso ogni controllo (a dire il vero pressoché nulli) hanno tentato di srotolare uno striscione di 15 metri dalla chiara scritta: Da Parigi è un NO. No al Ddl. Riprendiamoci il nostro futuro

Azione quasi del tutto riuscita: lo striscione si è incagliato tra gli alti cornicioni e la scritta non si è potuto leggere del tutto. Ma l’effetto è stato ugualmente dirompente. I numerosi turisti si sono fermati per cercare di capire cosa avvenisse in cima a uno dei più importanti monumenti francesi.

Mimetizzandosi come una semplice comitiva di ragazzi in vacanza, hanno finto di scattare foto di gruppo sul bordo del tetto, mentre altri, nascosti dietro a loro, tentavano di srotolare lo striscione e far si che si vedesse bene dalla strada, dove alcuni fotografi si erano appostati. Ben presto, capito il movimento troppo sospetto, sono intervenuti i sorveglianti del museo. Molto triste e che fa molta rabbia il comportamento di uno dei responsabili della sicurezza, un uomo probabilmente molto represso per non essere mai riuscito a fare il poliziotto, che è arrivato subito a provocare, a spingere. Arrivando ad alzare le mani.

Due ragazze sono state ferite, per fortuna solo in modo lieve, ed è stato evitato qualsiasi degenero, grazie alla calma dei partecipanti all’iniziativa che lo hanno fatto portare via il guardiano dai suoi colleghi. Quasi immediata la reazione della polizia che è arrivata sul tetto a bloccare i manifestanti, che già se ne stavano andando.

Scortati fino all’uscita del monumento, sono stati identificati uno ad uno. La realtà è che i tutori delle forze dell’ordine non sapevano come spiegarsi, come poter classificare quel gruppo. Studenti che manifestano? Ma sono tutti stranieri, quindi che si fa? Nonostante il corredo di agenti in anti sommossa che attendeva i ragazzi all’uscita, la polizia francese si è limitata a segnare i nominativi e accompagnare i giovani alla prossima fermata del metro.

Avventura finita con cori e canti, gli stessi che vengono gridati adesso da migliaia di loro coetanei in Italia,  a rimarcare che, polizia o no, si va ugualmente avanti.

Le prime foto.

Fermiamo la Gelmini. Anche a Parigi.