Parma - Bamboccioni o sfigati? Questo è il problema!

1 febbraio, un Flash Mob da Sfigati in Università.

26 / 1 / 2012

La provocazione del Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Michel Martone, denigratoria e superficiale, non poteva non suscitare una risposta chiara e ferma da parte degli studenti e delle studentesse  di Art Lab.

“Laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati”: questa è la sentenza.  Le parole pronunciate da Martone indicano la volontà di dividere, ancora una volta, la società in normali e non normali, vincenti e perdenti, giusti e sbagliati. Ancora una volta provano a categorizzarci, a ingabbiarci in definizioni che nulla hanno a che fare con la realtà che ogni giorno viviamo. Siamo studenti e studentesse che tutti i giorni lavorano, per paghe misere e molto spesso in nero, nel tentativo disperato di sopravvivere a una spirale di precarietà e frustrazione. Ritornare stremati dal lavoro, incapaci di concentrarsi sui libri per la miriade di ore di sonno perse a servire ai tavoli di un fast-food, è evidentemente una sensazione mai provata dal politico rampante. La stessa classe politica che prima ci taglia le borse di studio poi ci chiede di studiare di più e più in fretta. Abbiamo dovuto scoprire cosa significa passare otto ore al centralino di un call center, con il pensiero che andava perennemente a quel maledetto esame da superare per non perdere la borsa di studio. Abbiamo dovuto scoprire cosa si prova dopo aver servito duecento persone in qualche ristorante di lusso, sapendo che in quei ristoranti molto spesso circolano tipi simili a Martone. Abbiamo provato l’avidità di chi affitta catapecchie, spacciandole per case, a prezzi inaccessibili. Abbiamo provato cosa significa districarsi tra bollette, affitti e tasse universitarie con buste paga che a stento arrivano a 600€. Abbiamo pensato più e più volte di partire sapendo di perdere tutti i rapporti sociali, le amicizie e gli affetti. E a volte siamo scappati da tutto questo perché stanchi di vedere la nostra vita scandita da tempi  imposti da altri.

A questo concetto di normalità ci vogliamo sottrarre. La settorializzazione dei percorsi formativi che ingabbia i nostri studi in compartimenti stagni ci spinge molto spesso a evadere da strade già decise. Scegliamo di approfondire, di informarci, di creare luoghi di socialità alternativi riprendendoci una parte del tempo che ci hanno sottratto. Cerchiamo di sperimentare oltre i confini imposti dai corsi di studi, di vivere la quotidianità in modo collettivo rispondendo, in modo forte a quella deriva individualistica, acuita dalla crisi.

 A che fine poi laurearsi a ventitre anni se quello che ci viene offerto sono stage gratuiti o master a pagamento? Se una volta laureati, non avendo la “fortuna” del brillante viceministro, finiamo a fare il lavoro sottopagato, poco gratificante, non qualificato e a tempo determinato che facevamo durante il percorso universitario?

L’occupazione di Art Lab è diventato lo strumento attraverso il quale proporre un modello alternativo di vivere il nostro presente e di immaginare un futuro diverso da quello imposto dalla governance Monti, fatto di austerità e precarietà. Lo studio e la formazione concorrono alla costruzione di persone libere e capaci di costruire attivamente un’alternativa fatta di partecipazione e desiderio. E il nostro desiderio, per oggi, caro Viceministro, è di non essere giudicati.

Noi Sfigati e Sfigate di Art Lab, in risposta alle sue accuse, daremo vita ad un Flash Mob presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma, mercoledì 1 febbraio alle ore 14:30.

Tutti i bamboccioni, gli sfigati ecc. sono invitati!