People have the power... to stop ddl Fornero

Parma - L'agenzia interinale Start People chiusa per sfruttamento

Art Lab, Fiom, Parma Bene Comune, Giovani Comunisti e Rifondazione Comunista verso Blockupy Ddl Fornero

13 / 6 / 2012

Oggi siamo scesi in piazza, aderendo alla giornata di mobilitazione territoriale contro il ddl Fornero, per rilanciare l'appuntamento nazionale della piattaforma di coalizione sociale di Blockupy Montecitorio e per ribadire che non ci stiamo a vederci sottrarre diritti e garanzie sui posti di lavoro, che non siamo noi a dover pagare il prezzo più alto della crisi.
Abbiamo deciso di sanzionare l'agenzia interinale della START PEOPLE, uno dei luoghi simbolo della somministrazione temporanea dei rapporti di lavoro, un luogo di messa in atto dei dispositivi della precarietà, di quella flessibilità malata che ci propinano come unica soluzione d'accessibilità lavorativa.
Davanti alla  START PEOPLE  abbiamo ribadito che noi non ci stiamo, che non accettiamo un mondo del lavoro senza diritti, senza garanzie, senza reddito, indispensabile per poter scegliere come investire le proprie energie e i propri desideri.
Abbiamo deciso di rifiutare un sistema che toglie tempo al nostro studio, al nostro tempo libero, ai nostri sogni, un sistema la cui unica contropartita diventa sfruttamento e insicurezza.
Tutto ciò mentre la troika europea massacra a forza di misure d'austerity donne e uomini, precari e migranti, indebitando le nostre esistenze e il nostro futuro, immettendo liquidità e salvando continuamente solo le banche, lasciando affogare il resto.
Oggi Art lab, Casa Cantoniera Autogestita, FIOM, Parma Bene Comune, Giovani Comunisti e Rifondazione Comunista hanno deciso di iniziare un percorso di costruzione d'alternativa, in una città come Parma, triste simbolo della gestione clientelare delle passate amministrazioni di centro destra, le stesse che oggi consegnano alle nuove generazioni un debito assurdo e difficilmente colmabile.
Riteniamo che la nuova amministrazione debba dimostrarsi aperta all'ascolto e al confronto con i movimenti e con chi da anni lavora sui territori.
La costruzione di un nuovo discorso politico è possibile solo accanto ai soggetti che ogni giorno combattono contro la privatizzazione dei beni comuni, sui luoghi della precarietà, nei comitati di quartiere e nelle università, è più che mai preminente e imprescindibile.
Il rifiuto del ddl Fornero è il punto di partenza per una piattaforma che sappia essere incisiva, capace di reinventarsi, di ritagliarsi spazi d'agibilità politica e momenti che ridiano potenza democratica costituente e dal basso.
Sentiamo la necessità di creare, a partire dai territori, una reale alternativa, una via d'uscita a sinistra dalla crisi, stando insieme, in tanti e diversi, sapendo rinunciare a piccoli identitarismi, ma conservando, d'altra parte, modalità, pratiche e ragionamento politico da condividere e sviluppare in momenti di costruzione sempre più ampi e allargati.
Pensiamo ci sia assoluto bisogno di opporsi con forza allo smantellamento totale dei diritti sul lavoro, ed oggi ne è chiara dimostrazione questa volontà condivisa di mobilitarsi, di sapere anche rivendicare e attaccare i luoghi dello sfruttamento, di dire che le nostre vite non sono in debito.

Il comunicato distribuito durante il presidio:
In continuità con le giornate di mobilitazione indette dalla Fiom e da Blockupy ddl Fornero in tutt'Italia abbiamo voluto anche a Parma dare voce e corpo al dissenso a fronte di un attacco spregiudicato e senza precedenti ai diritti sul lavoro portato avanti dal governo Monti in un clima di ritrovata unità nazionale.
Nel silenzio generale, il ddl Fornero, in discussione in Parlamento, manomette l'articolo 18, un'elementare norma di civiltà che obbliga a reintegrare nel posto di lavoro chi viene licenziato ingiustamente. Oltre a colpire l'articolo 18, il ddl Fornero NON elimina nessuna delle tipologie di lavoro precario e riduce drasticamente la copertura degli ammortizzatori sociali, il tutto combinato in modo micidiale con la controriforma delle pensioni e con una disoccupazione in continua crescita, che affligge ormai il 35% dei giovani. 
La controriforma Fornero mette profondamente a rischio i diritti e le garanzie nei luoghi di lavoro e condanna tutti i lavoratori ad una precarietà senza fine. La precarietà, già condizione esistenziale, non solo lavorativa, per le giovani generazioni ora viene estesa a tutti: il principio è quello dell'equità nella subalternità, un livellarsi al ribasso delle condizioni di lavoro. La precarietà diventerà condizione generale: le lavoratrici e i lavoratori adulti ed anziani espulsi nella crisi dai posti di lavoro, dovranno competere con i loro figli e le loro figlie per un posto precario. 

Le agenzie interinali rappresentano i luoghi dove prende forma questa precarietà, l'assenza del rapporto lavorativo e di una sua continuità. Oramai da anni, queste agenzie, si configurano come luoghi simbolo dello sfruttamento e del ricatto continuo a danno di chi, per avere accesso al mondo del lavoro, è costretto a rinunciare completamente ai propri diritti. Tempi e spazi della vita vengono legati ad una perenne condizione di insicurezza, si è costretti ad attraversare scuole, università, posti di lavoro a ritmi sempre più frenetici, con sempre meno prospettive di futuro in assenza di diritti.
Non siamo disposti ad accettare l'ennesima compressione dello spazio dei diritti, non siamo disposti ad accettare le politiche di austerity che salvano le banche e condannano i popoli europei a povertà, sfruttamento e disoccupazione!
Vanno fermati! Il governo Monti, privo di alcuna legittimazione popolare, è l'esecutore materiale dei diktat della troika, non ci tirerà certo fuori dalla crisi e le sue politiche recessive ne aggraveranno la portata. Non è vero che non ci sono alternative alle imposizioni dei "mercati". Le scelte del governo Monti non sono tecniche, neutrali, inevitabili ma sono scelte politiche, di destra, dettate da una forte ideologia neoliberista.
Di fronte a tutto questo serve una mobilitazione ampia e unitaria di tutte le forza sociali e politiche, che, da sinistra, sappia opporsi oggi al DDL Fornero, ma più in generale alle politiche neoliberiste che con la retorica dei "sacrifici inevitabili" scaricano la crisi sulle spalle delle fasce sociali più deboli.
Noi continueremo a mobilitarci perchè l'articolo 18 va difeso ed esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori, perchè va eliminata la precarietà, va estesa a tutti la protezione degli ammortizzatori sociali, va istituito un reddito sociale per le disoccupate e i disoccupati, va cancellato l'articolo 8 della manovra di agosto! Noi continueremo a mobilitarci contro il Fiscal Compact e le politiche di austerity, contro l'Europa delle banche, della rendita e del profitto, ma per un'Europa dei popoli, del lavoro e dei diritti.

MERCOLEDI' 13 GIUGNO: 
ORE 11:00 PRESIDIO IN VIALE ANTONIO GRAMSCI - PARMA
ORE 16:00 PRESIDIO LAVORATORI IN VIA SAN LEONARDO - PARMA PRESSO ROTONDA CENTRO TORRI - ROBUSCHI

GIOVEDI' 14 GIUGNO TUTTI/E A ROMA CONTRO IL DDL FORNERO!



Art Lab Occupato, Fiom Cgil Parma, Giovani Comunisti Parma, Parma Bene Comune, Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Parma.

Parma - Interviste realizzate durante il presidio Stop DDL Fornero

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