Nella giornata di ieri, 9 gennaio 2013,
siamo ritornati sotto i Portici del grano, come Casa Cantoniera
Autogestita, Rete ambiente Parma, Gcr, comitato "Rubbiano per la
vita" , Art Lab occupato, studenti, lavoratori e
cittadini.
Abbiamo lanciato un appuntamento partecipato in un
luogo, negli ultimi anni, sempre in grado di creare processi di reale
incontro, di opposizione alle
politiche scellerate delle istituzioni, di ragionamento
ed alternativa. Tutto ciò avveniva mentre si svolgeva un "macabro"
consiglio comunale monotematico sull'inceneritore, negli ultimi due
mesi, più volte rimandato, definito e concretizzato, con dei vizi di
forma e sostanza, poco chiari. Consiglio comunale ridimensionato
rispetto alle aspettative: nessun esperto esterno, (fortemente voluti
da più parti, per analizzare, nelle interrogazioni, l'impatto
ambientale, e le problematiche economiche e giuridiche
dell'inceneritore di Ugozzolo), e partecipazione del pubblico
fortemente limitata per discutibili
ragioni di sicurezza.
A due mesi dall'apertura dell'inceneritore
sul territorio parmense, prevista
per marzo 2013, abbiamo deciso di riprenderci le strade e le
piazze, stufi dei giochetti di palazzo, delle aspettative e sterili
speranze sui cavilli legali delle aule di tribunale,
nell'inaccettabile "zona grigia" in cui sembrano muoversi
le forze politiche nell'approcciarsi alla questione.
A partecipare
al presidio anche i produttori locali del mercato delle produzioni
naturali e biologiche “Mercatiniera”, presenti
tutti i giovedì presso la Casa Cantoniera Autogestita, perché
siamo drammaticamente consci riguardo ai danni e la pericolosità di
un impianto così inquinante, non solo per chi vive la nostra città,
ma anche per l'irrimediabile e permanente contaminazione del terreno
e, quindi, degli alimenti che ogni giorno
troviamo e troveremo sulle nostre tavole. Ribadiamo ancora che :
l'inceneritore è INSOSTENIBILE, INACCETTABILE ed INUTILE sul nostro
territorio.
La piazza ha
inoltre espresso, più volte, quanto la battaglia per la
chiusura dell'inceneritore sia, e divenga oggi a maggior ragione, una
grande battaglia sulla democrazia.
“VOGLIAMO SCEGLIERE L'ARIA
CHE RESPIRIAMO!” non è concepito semplicemente come uno slogan,
bensì come diritto inalienabile di riprendersi la sovranità
democratica, in un processo molto più ampio e partecipato di un
consiglio comunale, dove l'unica presenza "esterna" alle
istituzioni, come abbiamo avuto modo di osservare, erano le massime
cariche di IREN.
Abbiamo deciso di avviare in tant* un' ASSEMBLEA
PERMANENTE, che da qui a due mesi, sia capace di collegare le lotte
ambientali e democratiche non solo di Parma, ma anche della
provincia, fino ad arrivare al territorio nazionale.
Assemblea
capace di darsi un indirizzo politico ben preciso, di darsi una
convergenza di discorso ed adottare le pratiche politiche e sociali,
che il consiglio comunale e la politica istituzionale non vogliono
assumere, capace d'uscire dalla "zona grigia" e riaffermare
con sempre più forza che Parma ha sempre detto di "no"
all'inceneritore, ed è pronta a ancora a ribadirlo ed a
mobilitarsi.
Quando si vuol far rispettare la legge, è imprescindibilmente necessario calcolare il reale impatto sociale della legge su una comunità.