Parma – presidio dei lavoratori di ADL Cobas del magazzino Number1 davanti al Comune

31 / 8 / 2014

I facchini di Taddei Training di nuovo in piazza per denunciare demansionamenti e trasferimenti punitivi perpetrati ai danni dei tesserati ADL

Ieri pomeriggio i lavoratori impiegati presso il grande magazzino logistico Number1 sono scesi nuovamente in piazza, questa volta nel cuore del centro storico di Parma, ovvero sotto al Comune, per denunciare il continuo attacco ai diritti ed alla dignità perpetrato dalla cooperativa Taddei Training, di cui sono soci-lavoratori.

La situazione di questi lavoratori mostra il volto peggiore del sistema cooperativo emiliano, un sistema che per massimizzare i profitti schiaccia e reprime ogni tentativo di conquista di diritti da parte dei lavoratori. E proprio le misure repressive ed intimidatorie che la Taddei Training da mesi mette in atto all’interno di Number1 sono le motivazioni che hanno portato i lavoratori ad uscire pubblicamente, nella piazza principale della città che li ospita, per mettere in luce le ritorsioni che hanno subito a seguito degli scioperi e delle mobilitazioni dei mesi scorsi (ultimo quello di luglio, nel corso del quale un attivista è stato colpito in pieno viso da uno dei bodyguard assoldati da Taddei Training per “difendere” gli accessi del magazzino).

Dopo le mobilitazioni spesso i lavoratori sono stati costretti a svolgere in maniera immotivata mansioni umilianti, ultimo esempio è stato quello, documentato con numerose foto esposte nel corso del presidio, di strappare a mani nude le erbacce dalle aiuole presenti nel magazzino; alcuni (tutti tesserati ADL Cobas) sono stati trasferiti dall’oggi al domani in altre sedi lavorative. In particolare i trasferimenti sono avvenuti senza motivazione oggettiva e senza consultare preventivamente né l’organizzazione sindacale né gli stessi lavoratori interessati per capire se avessero specifiche difficoltà personali e familiari.

Questi lavoratori hanno infatti difficoltà a spostarsi sul territorio in quanto molti hanno come unico mezzo di trasporto la bicicletta o al massimo gli autobus pubblici, che spesso però non coprono in maniera adeguata le tratte che li portano da casa al luogo di lavoro. Come se non bastasse, è stato intimato ad altri lavoratori di non fornire aiuto ai colleghi trasferiti e di non agevolarli negli spostamenti, costringendoli a spendere quotidianamente decine di euro per un taxi o a fare diversi chilometri a piedi. Ma l’intento punitivo di questo trattamento non si è fermato neanche di fronte ad un caso-limite come quello di un lavoratore che ha l’esigenza di trovarsi nelle vicinanze della propria abitazione per poter accudire la moglie, che necessita di costante assistenza a causa di una gravidanza a rischio.

La Taddei Training si è mostrata sorda alle diverse richieste di riavvicinamento, se non per fare marcia indietro proprio in questi giorni, quando i lavoratori hanno reso noto il presidio di ieri. E’ quindi previsto per martedì 02 settembre un nuovo incontro per risolvere la situazione, a cui dovrà seguirne un altro per definire una volta per tutte la questione dei trasferimenti.

I lavoratori hanno pubblicamente denunciato alla cittadinanza tutti gli episodi punitivi che li hanno colpiti ultimamente, con il sostegno di un gruppo di facchini dei SiCobas arrivati da Piacenza, dove viva è la vertenza ai magazzini Ikea. Anche qui i lavoratori hanno subito una violenta repressione per le proprie iniziative sindacali e 24 sono stati licenziati.

Questo presidio che ha visto unite le due organizzazioni sindacali ha oggi ribadito a tutta la città di Parma che i lavoratori non hanno paura, che i diritti non si calpestano e la dignità va rispettata, che se toccano uno toccano tutti i lavoratori. La lotta continua, nel magazzino come nelle strade della città.

presidio lavoratori ADL Cobas Parma

Intervento del delegato Arif al presidio