Dopo il partecipatissimo incontro promosso dall'ass.Rumori Sinistri dentro Interazione 2013 “Salute e migrazione al tempo della crisi: diritto universale, non negoziabile” voglio fare alcune considerazioni.
Parto
da un primo dato: 10 regioni in Italia non garantiscono il
pediatra ai figli di irregolari. Questo è l'assunto piu allarmante
che emerge dalla Simm (Società Italiana di Medicina delle
Migrazioni).
Vorrei ricordare come, il 20 dicembre 2012, la conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ha adottato all'unanimità un Accordo dal titolo: "Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e delle Provincie autonome italiane". Una sorta di "testo unico/linea guida" che non intende rinnovare l'ordinamento ma chiarire le disposizioni già esistenti.
Questo perchè come sempre in Italia non si vogliono, o meglio non si rispettano, gli obblighi internazionali.
Come sempre c'è da rimanere increduli e indignati dal meccanismo presente nel nostro Paese: come infatti ci spiegava la ricercatrice Chiara Bodini nell'incontro, una volta che l'Accordo è stato firmato da tutti i Presidenti delle Regioni in quel preciso momento inizia ad essere effettivo e non necessita di nessun passaggio ulteriore. Voglio poi citare l'art. 2 e l'art. 24 stipulati nella Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo che argomentano rispettivamente sul "diritto all'uguaglianza dei minori, indipendentemente da cittadinanza e condizioni di soggiorno" e sul "diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione".
Secondo nodo su cui ragionare:
Il
sovrappiù di spesa per i migranti irregolari è presto spiegato: in
assenza di un'efficace ed efficiente rete di cure primarie in grado
di intercettare i bisogni e l'insorgere di patologie importanti, il
cittadino migrante arriva al ricovero spesso in pessime condizioni di
salute, tali da far elevare il costo della prestazione medica e della
degenza.
Ma nonostante ciò le stime dei costi di ricovero mostrano come il 94,57% sia da attribuire agli italiani, il 4,09% agli stranieri e appena lo 0,34% ai non residenti, in gran parte cittadini migranti extra C.E. non regolari.
Ma nonostante ciò le stime dei costi di ricovero mostrano come il 94,57% sia da attribuire agli italiani, il 4,09% agli stranieri e appena lo 0,34% ai non residenti, in gran parte cittadini migranti extra C.E. non regolari.
Quindi
il ritratto dei costi di cura ospedaliera per gli immigrati
irregolari sfascia e smonta quei castelli di sabbia che ci vorrebbero
far credere che, in tempi di crisi e di spending review sanitaria,
escludere e quindi non ammettere i cittadini non autoctoni al SSN sia
la giusta ricetta.
Concludo dicendo che nessuna delle piu grandi teoriche dell'assistenza infermieristica da Virginia Henderson a Dorothea Orem a Marisa Cantarelli, che ho studiato all'interno del mio percorso formativo universitario, hanno mai descritto il diritto alla salute come un diritto esclusivo per il cittadino, ovvero per chi ha quel foglio di carta (permesso di soggiorno) che ne sancisce la sua “esistenza”, ma sempre come diritto UNIVERSALE appunto diritto della persona in quanto tale, avente o meno il timbro delle questura.
Molte volte il valore delle parole è contenuto all'interno delle parole stesse come ASSISTENZA che dal latino AD SISTERE significa "Stare accanto, Stare vicino".
Bene, io ho deciso da che parte stare, ho deciso di stare accanto, di stare vicino alle persone che hanno bisogno di assistenza e di stare accanto a tutte quelle persone che lottano per i diritti contro la retorica razzista e xenofoba che accompagna le politiche di austerità. Politiche di austerità che nascondono attarevrso i tagli all'assistenza dei migranti irregolari o dei comunitari in transito nel nostro paese, il reale progetto di smantellamento del SSN e del SSR.
Il diritto alla salute è un diritto inviolabile e universale per questo sarò insieme ad altri studenti di Scienze Infermieristiche al presidio lanciato dall'associazione Rumori sinistri per Sabato 8 giugno alle ore 11.30 davanti all'Ex Mutua/CUP Via Circonvallazione Occidentale, 57
Pasquale Di Napoli, attivista Lab. PazProject e iscritto alla Facoltà di Scienze Infermieristiche