Perugia - Generalizziamo il 6 maggio

Ad Ancona. A Terni. Ovunque

3 / 5 / 2011

Lo abbiamo chiesto con forza il 17 ottobre, all’Assemblea nazionale di Uniti contro la crisi dopo la grande manifestazione della Fiom del 16 ottobre.

Lo abbiamo praticato per tutto l’autunno con le manifestazioni di studenti e precari contro il decreto Gemini, bloccando ripetutamente le città, le stazioni, i nodi autostradali, gli aereoporti.

Lo abbiamo evocato durante le rivolte in Nord-Africa ed in Medio-Oriente, come pratica di libertà che producesse ponti di lotta tra le due sponde del Mediterraneo.

Lo sciopero generale è arrivato. Il 6 maggio è ormai alle porte.

Una data sicuramente tardiva, ma che assume un valore eccedente proprio perché è stata ottenuta dal basso, strappata con le unghie e con i denti, dopo aver messo alle strette il più grande sindacato d’Europa, la Cgil.

Una data significativa perché permetterà di confrontarci con milioni di lavoratrici e lavoratori “dipendenti” che si riverseranno nelle piazze e nelle strade con la rabbia di chi, attraverso i ricatti di Marchionne, Tremonti, Brunetta, Sacconi, Gemini & Co, subisce un attacco senza precedenti e quei diritti conquistati con le battaglie di anni e vede la propria vita sempre più immersa dentro i processi di precarizzazione e finanzarizzazione.

Una data che non può essere e non sarà uno sciopero generale tradizionale, sia per l’incapacità del sindacato di contenere tutte le contraddizioni che attraversano il mondo del lavoro e del non lavoro dentro la crisi, sia per il protagonismo che precari, studenti, disoccupati, reti cittadine e territoriali hanno avuto nella costruzione dell’evento. Ne sono una dimostrazione le tante azioni che hanno messo in primo piano il diritto alla mobilità, al reddito, alla casa, ai beni comuni, e che a Perugia ed in tante altre città hanno visto in prima linea gli attivisti della rete Unicommon. Azioni che hanno creato forme nuove e partecipate di generalizzazione e che fanno assumere allo sciopero una dimensione contemporanea, dilatandola nel tempo, nello spazio e nell'intero corpo sociale.

Per tutte queste ragioni siamo convinte/i che la spinta sociale e l’impatto politico dello sciopero del 6 maggio ci proiettino già oltre l’evento in sé,  perchè ci pongono all’interno di un processo istituente già in atto e che ha al centro un nuova idea di società, basata su un Welfare comune, sulla riappropriazione e la redistribuzione della ricchezza, su una nuova idea di diritti, cittadinanza e democrazia. Un processo che ha come protagonisti gli studenti che lottano contro la dismissione dell’Università pubblica e per l’Università del comune, i movimenti intergenerazionali dei precari che si oppongono al modello del ricatto, le reti territoriali che praticano la difesa dei beni comuni, i migranti che affermano autodeterminazione e libertà di movimento.

E’ questa l’alternativa che passa attraverso il 6 maggio e che da quella data deve uscire ancora più potente e condivisa.

Unicommon Perugia ed il Csoa Ex Mattatoio attraverseranno il 6 maggio la manifestazione regionale indetta dalla Cgil a Terni, continuando il lavoro d’inchiesta cominciato il giorno dello sciopero della Fiom (28 maggio), che ci ha permesso di entrare in relazione con lavoratori e lavoratrici, precari e disoccupati delle fabbriche umbre per costruire un terreno comune di lotta politica e rivendicazioni sociali.

Ma proprio per l'importanza e la complessità che il 6 maggio assume, quel giorno intendiamo anche superare lo schematismo territoriale che la Cgil tenta di imporre. Per questo tante/i di noi saranno  ad Ancona, per sostenere le pratiche di generalizzazione dello sciopero attivate dalle reti di movimento marchigiane e dall’Assemblea regionale di Uniti per lo sciopero.

6 Maggio. Per la generalizzazione dello sciopero. Terni, Ancona, Ovunque.

Info partenze.

Ancona_ore 6,30 Porta Pesa (Antonio-3204407552)

Terni_ore 7,30 Porta Pesa (Federico 3299738171)

Unicommon Perugia

Uniti per lo Sciopero