Perugia - No alla guerra! No ai tiranni! Diritto d'asilo e libertà di movimento per tutte/i

Giovedì 24 aprile Assemblea pubblica presso la sede della Consulta dei Migranti

22 / 3 / 2011

Ancora una guerra.


La dimensione militare, elemento biopolitico istituente degli assetti e della riproduzione dell'Impero, sta esprimendo ancora una volta la sua faccia più tragica e cruenta.



Ma l'attacco alla Libia da parte della cosiddetta "coalizione di volenterosi" si presta  ad interpretazioni diverse rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti.

E' la guerra di un Impero in crisi. La guerra della crisi dell'Impero.


Un impero che non riesce a controllare più le insorgenze moltitudinarie che si susseguono e lo attaccano prima in Europa, poi nell'area Euro-mediterranea e quindi in tutto il Medio-Oriente.

Le rivolte, i tumulti, le rivoluzioni hanno avuto forme diverse ed esiti differenti, ma a tutte le latitudini hanno rovesciato qualsiasi simulacro di soluzione alla crisi sistemica in atto fornito dalla governance imperiale, esprimendo istanze nuove di democrazia, diritti e libertà.



Si può leggere questa guerra come un tentativo schizofrenico dell'Impero di tamponare le rivolte in corso, di monitorale e gestirle da vicino intervenendo in una delle aree più calde, complesse e strategicamente più significative.



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Ulteriore elemento di lettura di questa guerra è fornito dalla crisi energetica in atto, esplosa dopo lo tsunami in Giappone, che sta decretando il fallimento del programma nucleare globale. Fallimento che impone a governi e multinazionali una ridefinizione, ancora una volta schizofrenica, dei propri piani di approvvigionamento delle rivolte petrolifere.



Un fallimento che stabilisce altresì la crisi di un modello di sviluppo, basato sulle devastazioni ambientali e sullo sfruttamento del territorio, anche prodotto dalle lotte globali per la riappropriazione delle risorse e dei beni comuni, che stanno definendo  un nuovo paradigma di giustizia ambientale e sociale.

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L'ultima considerazione riguarda il ruolo strategico fornito dal governo libico rispetto alla gestione dei flussi migratori del continente africano. Una gestione militare, barbara, sanguinaria attuata dal tiranno tripolitano con il bene(stare) ed il bene(ficio) degli amici europei, Silvio Berlusconi in primis.


Le rivolte nel Nord-Africa hanno di fatto travolto questo blocco, decretando il fallimento di tutte le politiche sulle migrazioni portate avanti negli ultimi decenni dal governo italiano ed europeo, fatte di respingimenti, campi di detenzione, controllo militare delle frontiere, repressione. 


La nuova ondata migratoria, che assumerà dimensioni epocali sia per le persone che vorranno fuggire da disperate situazioni di guerra e repressione sia per i tanti che,proprio grazie alla libertà conquistata, sceglieranno di lasciare i propri Paesi, segnerà il superamento fattuale dei trattati di Schengen e Dublino.


Il problema reale di garantire la libertà di movimento a chi sceglierà, per disperazione, necessità e desiderio, di attraversare l'Italia e l'Europa pone immediatamente quello di creare una rete di accoglienza dal basso efficace e funzionale.



Il nostro “No alla guerra” deve declinarsi in questo: risignificare la pratica del diritto d'asilo ed estenderlo subito a tutte/i. Un diritto d'asilo che si ridefinisce costruendo reti di lotte che attraversino le due sponde, e che rivendichino una cittadinanza reale e comune, transnazionale in cui si affermi con forza il diritto alla mobilità, alla casa, al reddito, alla felicità.



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Giovedì 24 aprile, alle ore 19 si terrà presso la sede della Consulta dei Migranti (in via Imbriani), un'assemblea pubblica dove verranno affrontati tutti questi nodi per costruire una mobilitazione reale e concreta.

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No alla guerra della crisi!


No ai tiranni




Per un diritto d'asilo europeo



Libertà di movimento per tutte/i




Csoa Ex Mattatoio
 - Student* e precar* Perugia