Sabato 28 gennaio ore 16 presidio davanti la Prefettura

Perugia - "Si parte e si torna insieme"

Perugia è NO TAV

27 / 1 / 2012

Vorremmo scrivere ogni giorno comunicati di vittoria. Come quel 13 giugno, quando tutto il Paese esplodeva di gioia dopo il successo dei referendum, grazie al quale 27 milioni di persone hanno strappato l’acqua dalle grinfie della privatizzazione ed hanno negato il ritorno del nucleare in Italia.

Vorremmo scrivere ogni giorno comunicati appassionati che raccontano giornate di lotta impetuose, come è accaduto dopo il 14 dicembre 2010 a Roma o dopo il 3 luglio scorso in Val Susa.

Eppure oggi dobbiamo confrontarci con la faccia più becera e reazionaria della “restaurazione”. La governance finanziaria, che si nutre di carcasse di Welfare pubblicoche ridisegna attraverso il debito una nuova geografia delle disuguaglianze sociali, aguzza gli artigli del biopotere attaccando violentemente diritti e libertà individuali.

All’alba di questo 26 gennaio oltre 40 attivisti di tutta Italia, da Torino a Roma, da Bologna a Macerata, da Milano a Padova, sono stati colpiti da fermi ed obblighi di dimora. Gli ordini sono stati emessi dalla Procura di Torino e riguardano proprio la grande mobilitazione del 3 luglio in Val Susa. A tutte le persone colpite da questi provvedimenti va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. 

Il 3 luglio in Val Susa c'eravamo tutt*, abbiamo percorso gli stessi ripidi sentieri, condiviso la fatica, respirato gli stessi lacrimogeni. Abbiamo sentito diventare nostra la potenza di una comunità che lotta da 20 anni per non vedere devastata la propria terra e la propria vita.

La Val Susa, ed insieme ad essa anche le lotte di Vicenza, di Chiaiano e Terzigno, di L’Aquila, del Rio Fergia in Umbria e tante altre, ci ha fornito due grandi lezioni.
In primo luogo le comunità che si battono per difendere i propri luoghi dalle devastazioni e dalla rendita producono costantemente nuove forme di partecipazione e democrazia. Affermando il diritto di decidere in maniera autonoma e comune su questioni come rifiuti, acqua, energia, grandi opere, si attivano laboratori in cui la gestione del territorio come bene comune si oppone frontalmente ai ricatti della BCE, di Standard & Poors, di Monti & Berlusconi, Gelmini & Profumo, Marchionne& Co.

In secondo luogo le lotte per i beni comuni, dall’acqua all’energia, dal sapere alla cultura, rappresentano la condizione necessaria per aprire con forza una stagione costituente che definisca un nuovo paradigma sociale, economico, politico ed ambientale.

Sabato 28 gennaio alle 16 si terrà un presidio davanti la Prefettura (piazza Italia) per chiedere l'immediata scarcerazione di tutt* e la cessazione di tutte le misure cautelari.

Libertà per tutt*.

NON ABBIAMO PAURA SIAMO TUTT* NO TAV.

CSOA EX MATTATOIO PERUGIA