Un percorso cominciato con la giornata di mobilitazione lanciata dalla Rete Disoccupat* Precar* Student* in occasione dello sciopero di venerdì 18 ottobre, quando oltre 400 persone sono scese in piazza a Pesaro. Dal successo della manifestazione alla convocazione di assemblee pubbliche che hanno messo al centro il tema del reddito e del diritto all'abitare. Fino alla prima risposta concreta all'emergenza abitativa vissuta da una famiglia di Fano, con l'occupazione di uno stabile nella frazione di Bellocchi.
- Fano prende casa! Riuscito il presidio antisgombero
- Il comunicato della Rete Disoccupat* Precar* Student*
Una famiglia in difficoltà, un bambino disabile, la sola colpa di aver perso il lavoro, di pagare a caro prezzo una crisi che non hanno generato. Una famiglia con il coraggio di riprendersi la dignità, individuare una casa di enti pubblici lasciata abbandonata ed occuparla. Per vivere dignitosamente è legittimo occupare una casa ed avere un tetto.
Oggi dalle 14.30 la Rete Disoccupat* Precar* Student* sarà in presidio permanente a Bellocchi di Fano Strada XXVI sotto l'abitazione occupata per difendere il diritto all'esistenza.
Ribelliamoci per i fratelli e le sorelle che subiscono la violenza dello stato, ribelliamoci per non imbruttire, ribelliamoci perchè noi saremo tutto!
La casa è di chi l'abita!- Il comunicato sulla giornata di mobilitazione del 18 ottobre
#18o Oggi a Pesaro è scesa in strada l'opposizione sociale
Oggi a Pesaro si è mobilitata l'opposizione sociale: oltre 400 persone tra precari, disoccupati collettivi universitari e degli studenti medi, sindacati di base, associazioni e singoli che si occupano del dramma degli sfratti, della tutela dei migranti, senza tetto e degli strati sociali maggiormente colpiti dalla crisi hanno percorso le vie del centro per proporre un modello sociale alternativo ai continui tagli e alle manovre economiche fallimentari proposte da un governo di larghe intese con la complicità delle istituzioni locali da cui non ci sentiamo assolutamente rappresentati.
Continua a crescere esponenzialmente la fascia di popolazione più debole della nostra società le cui vite vengono quotidianamente impoverite, costrette a rinunciare all'istruzione, alla sanità, al diritto all'abitare e a un lavoro dignitoso e libero da ricatti in nome della stabilità e del saldo del debito pubblico, anche se di fatto si continua da una parte a finanziare interventi armati, militarizzazione dei territori e grandi opere e dall'altra a difendere gli interessi di pochi a scapito del ceto medio-basso sottoposto a molteplici forme di ricatto e sfruttamento.
A partire da questa giornata abbiamo voluto affermare che, ad oggi, è sempre più evidente che esistano le condizioni per sottrarre a chi ci sfrutta parte del suo potere e per ribaltare questi ruoli unendo in una stessa rete tutti quei soggetti e quelle realtà che con la stessa determinazione di oggi vogliono continuare a lottare uniti, condividendo pratiche comuni, dalla riappropriazione dal basso all'occupazione e alla costruzione di nuove forme di solidarietà e mutuo soccorso per riprenderci futuro, diritti, dignità.
A questo proposito, uno striscione che recitava “Stop sfratti, stop sgomberi, casa per tutti/e” è stato appeso davanti all'entrata del comune per ribadire ancora una volta la situazione drammatica sul diritto all'abitare nel nostro territorio: in media si contano 70 sfratti esecutivi ogni mese nella provincia, senza considerare coloro che la casa non l'hanno mai avuta e sono costretti a vivere in condizioni precarie rischiando in alcuni casi anche la propria vita.
La Rete disoccupati precari lavoratori e studenti è solo all'inizio di questo percorso di lotta: già da domani ci ritroveremo per un altro momento di dibattito e confronto con tutte le realtà che hanno preso parte allo sciopero sociale e per incontrare coloro che vorranno condividere questo percorso appena intrapreso, con un' assemblea pubblica alle ore 17,00 presso il Centro Sociale Autogestito Oltrefrontiera a cui seguirà un aperitivo sociale, buffet e musica.